L’aperitivo ai tempi del coronavirus

Dover restare chiusi in casa per il lockdown non impedisce necessariamente di condividere con amici e conoscenti momenti di convivialità, come aperitivo e merenda. Basta avere la possibilità di effettuare videochiamate. Su questa nuova abitudine degli italiani al tempo del coronavirus si è concentrata un’indagine Doxa. A questo sondaggio hanno risposto, su base volontaria, 500 persone iscritte alla crowdsourcing community Doxa Roamler. Secondo l’indagine le videochiamate di gruppo in questo periodo di forzata e prolungata reclusione domestica riguardano l’89% degli italiani. Il 52% degli intervistati ne approfitta per condividere momenti legati alla tavola. In particolare, il 32% si riunisce a distanza durante l’aperitivo, il 17% per il coffee break e il 16% a pranzo o a cena. Il momento prevede almeno 3 partecipanti, in 6 casi su 10 anche 4 o più di più, solitamente amici. In genere non si tratta di un appuntamento programmato, bensì di un momento che si inserisce nelle videochiamate di gruppo che si fanno tra amici in questo particolare periodo (anche se il 30% di chi fa videochiamate di gruppo per aperitivi le programma di settimana in settimana). L’aperitivo in videochiamata di gruppo dura prevalentemente tra la mezz’ora e l’ora ma può anche durare più di un’ora e si fa tra le 18 e le 20, dal soggiorno, dal living o dal terrazzo/giardino, per chi ha la fortuna di averlo. Si preferisce il fine settimana ma consistente anche la quota di chi lo fa nei giorni della settimana. Riguardo ai consumi, la birra è la prima scelta, seguono vino (bianco o rosso), bevande alcoliche (tipo Campari, Aperol, ecc.) e analcoliche (tipo Crodino). La totalità dei rispondenti che sta facendo videochiamate di gruppo per l’aperitivo in questo periodo sta accompagnando gli aperitivi con patatine, salumi, salatini e formaggi.