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Sostitutivi del pane alla conquista della tavola

Dai taralli alle focacce, dalla piadina alla bruschetta, negli ultimi 12 mesi gli italiani hanno acquistato oltre 1,1 miliardi di confezioni tra pane industriale e sostitutivi del pane. Il sell-out del bakery salato è arrivato a sfiorare gli 1,5 miliardi di euro (fonte Nielsen). Negli ultimi 12 mesi, il mercato è cresciuto del 6%, trainato dalle maggiori occasioni di consumo dettate dal lockdown  e da un aumento della spesa media.

Dell’effetto pandemia hanno beneficiato prodotti che “risolvono” pranzi e merende in modo semplice, veloce e conviviale. Come i panini morbidi, che nel 2020 hanno più che raddoppiato il trend di crescita annuo (+11%). Spicca anche il pane senza crosta (+15% annuo), nato come prodotto-servizio per consentire ai baristi di velocizzare la preparazione dei classici tramezzini veneziani ma ormai diventato il preferito da bambini e ragazzi.

Nel mondo delle specialità healthy si sta facendo strada anche il pane azzimo, che nel 2020 ha segnato il record storico aumentando di un quarto i volumi venduti. E mentre continua il successo delle piadine (+12% su base annua) si profila all’orizzonte un nuovo competitor, sempre di matrice emiliana: le tigelle, nicchia emergente cresciuta in un anno del +15% e arrivata a 2,2 milioni di euro – ancora una nicchia rispetto ai 93 milioni delle piadine.     

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