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Olio di girasole: fra un mese finiranno le scorte. Ministero autorizza sostituzione con altri oli

In considerazione della guerra in Ucraina e della difficoltà di approvvigionamento dell’olio di  girasole, il ministero dello Sviluppo economico l’11 marzo ha pubblicato una circolare che consente all’industria alimentare italiana di poter utilizzare le etichette e gli imballaggi già in possesso, sostituendo nella lista degli ingredienti l’olio di girasole con altri oli vegetali. Il problema non è banale perché l’olio di semi di girasole è un ingrediente molto utilizzato in numerosi prodotti alimentari come: biscotti, maionese, creme spalmabili, pasta ripiena, sughi, fritture, tonno. L’uso è aumentato notevolmente 5-6 anni fa, quando molte industrie alimentari hanno sostituito l’olio di palma (accusato di contenere troppi acidi grassi saturi e alcune componenti non proprio salutari) con il girasole.  

L’Ucraina detiene il 60% della produzione e il 75% dell’export e rappresenta il principale coltivatore di girasoli al mondo. Secondo il ministero entro un mese, con l’attuale andamento dei consumi, le scorte sono destinate ad esaurirsi. La situazione potrebbe complicarsi, se il conflitto dovesse proseguire, perché salterebbe la semina, prevista in primavera. Per quanto riguarda il problema delle etichette e degli imballaggi utilizzati dalle imprese che riportano tra gli ingredienti “olio di girasole”, tenuto conto della difficoltà a provvedere in tempi rapidi alla stampa di nuove etichette e dei relativi costi.

In via transitoria e in vista dell’adeguamento progressivo delle diciture sulle etichette, i produttori possono prevedere l’introduzione, attraverso il getto d’inchiostro o altri sistemi equivalenti (es. sticker adesivi), di una frase che indichi quali oli e/o grassi siano stati impiegati in sostituzione dell’olio di girasole, segnalando l’eventuale presenza di allergeni. In aggiunta, tenuto conto del possibile perdurare di incertezze in termini di approvvigionamento di oli e grassi vegetali, si consente di riportare nella lista degli ingredienti la dizione generica della categoria oli e grassi vegetali seguita dalle origini vegetali potenzialmente presenti, in considerazione delle forniture disponibili – es. “oli e grassi vegetali (girasole, palma, mais, soia, ecc.)”

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