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The Good Fish Guide, la guida per chi vuole scegliere il pesce in modo consapevole

Per chi vuole mangiare pesce facendo scelte consapevoli per non danneggiare il mare, sia durante gli acquisti che scegliendo da un menu, c’è una nuova guida molto intuitiva e chiara, disponibile anche come app: la Good Fish Guide curata dalla Marine Conservation Society britannica.

Secondo l’Onu, esistono molte specie di pesci, molluschi e cefalopodi che non si dovrebbero pescare e quindi neppure mangiare, perché sono a rischio estinzione o comunque in condizioni di conservazione tali che ulteriori catture causerebbero squilibri a tutto l’ecosistema marino. Le Nazioni Unite considerano la pesca come attività non sostenibile, dato che il 90% degli stock ittici sono depauperati. Ci sono specie che, al contrario, non sono in sofferenza, e dunque possono essere pescate e mangiate, se la pesca o l’allevamento sono avvenuti nel rispetto delle normative, anche perché fanno bene alla salute. Ma per il consumatore non è sempre facile conoscere le condizioni di una certa specie. Ecco allora la guida, che contiene valutazioni su oltre 120 specie e che offre anche un motore di ricerca per cercare le valutazioni di altre specie non esplicitamente menzionate. Ogni pesce, mollusco o crostaceo si presenta accompagnato da bollini colorati che, analogamente ai semafori alimentari, indica con il rosso le specie da evitare, con il giallo quelle verso cui essere cauti e con il verde quelle per le quali non ci sono, per ora, particolari problemi. In molti casi le valutazioni sono di più colori contemporaneamente, perché la sostenibilità dipende dalle condizioni degli stock e dal mare cui si fa riferimento, così come dalle modalità di cattura. Ma in altri casi, come per la razza e tutte le specie simili, il rosso è senza sfumature, così come lo è il verde per le aringhe e il pesce azzurro. In grigio sono invece indicate alcune specie (poche) sotto indagine.

Cliccando su ogni pesce, crostaceo o mollusco, raffigurati con disegni molto belli e chiari, si vedono poi le modalità di pesca o acquacoltura da preferire, ed eventuali altri pesci con i quali sostituire quello scelto per avere un apporto nutrizionale paragonabile senza ricorrere alle specie minacciate. Le prime cinque specie per sostenibilità sono il merluzzo, il tonno, i gamberi, il salmone e l’eglefino, anche se non mancano diverse criticità in ciascuna delle cinque, a seconda delle situazioni specifiche.

Il sito contiene inoltre ricette sostenibili e informazioni tanto sui benefici del pesce quanto sui sistemi di pesca e acquacoltura, sulle certificazioni e su altri aspetti. Anche se è riferito al Regno Unito, molte informazioni possono essere utili per il pubblico di qualunque paese, visto che molte filiere ittiche sono internazionali.

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