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CHIUSURE DOMENICALI: COME SI FA NEL RESTO D'EUROPA

In Italia continua a far discutere il tema delle chiusure domenicali degli esercizi commerciali, con prese di posizione e spaccature sia tra politica e grande distribuzione sia all’interno del mondo dei retailer. Intanto, un’interessante novità arriva da uno studio pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni. Si tratta di un’analisi delle chiusure, ma soprattutto delle aperture, domenicali negli altri Paesi europei e dei loro effetti sul commercio e sulla distribuzione. A non imporre alcun vincolo alle attività sono ben altri 15 Stati membri su 28:
Bulgaria, Croazia, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Lituania, Lettonia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Danimarca – dunque la maggioranza. D’altro canto, nelle nazioni che appoggiano la chiusura domenicale, come Francia, Germania e Grecia, sono valide diverse eccezioni e deroghe per i negozi di generi alimentari.

Nessuno dei Paesi europei, in generale, impone un divieto totale di vendita. Le nazioni che mostrano le regolamentazioni più rigide sono Germania e Francia; in quest’ultima, ad esempio, vige la regola del riposo domenicale per i lavoratori, e possono quindi rimanere liberamente aperti solo i punti vendita detenuti dai proprietari. Con un’importante eccezione per i negozi alimentari che, fino alle 13, possono comunque operare. In tal caso, i dipendenti delle superfici superiori a 440 metri quadrati vengono pagati il 30% in più rispetto alla normale retribuzione oraria.

La Germania, Paese di riferimento per l’export italiano, dà invece la possibilità di aprire a panetterie, fiorai, giornalai, negozi per la casa, musei, stazioni ferroviarie, stazioni di servizio, aeroporti e luoghi di pellegrinaggio. Nella vicina Austria le saracinesche restano chiuse tranne che nelle zone turistiche. Anche la Grecia, poi, applica deroghe per le strutture che vendono prodotti alimentari, fiori, articoli di antiquariato oltre a stazioni di servizio. Nei Paesi Bassi sono le autorità locali a consentire le aperture domenicali, con i negozi situati in stazioni di servizio/ferroviarie, aeroporti e ospedali che possono comunque avere orari flessibili. La Spagna ragiona per Comunità autonome: ciascuna di esse stabilisce il numero totale di domeniche di lavoro autorizzate per ogni anno. Nella maggioranza dei casi, si definiscono dieci giorni di apertura tra domeniche e feste nazionali. Nel Regno Unito, infine, si restringe solamente l’orario di apertura agli store più grandi di 280 metri quadrati: dalle 10 alle 18 in Inghilterra e Galles, dalle 13 alle 18 in Irlanda del Nord.
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