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ANTIBIOTICO RESISTENZA, LE NOVITA’ IN ZOOTECNIA

Il Parlamento europeo ha finalmente approvato una risoluzione sull’impiego dei farmaci veterinari in zootecnia. Con l’obiettivo di contribuire a mitigare il fenomeno della antibiotico-resistenza (AMR) negli esseri umani. Il problema ha tuttavia ben altra ampiezza, a tutt’oggi trascurata.

L’ECDC, Centro Europeo per la prevenzione e il Controllo delle Malattie, ha pubblicato il 5.11.18 uno studio ove si considera il grave impatto sulla salute pubblica – nell’intero Spazio economico europeo (SEE) – di cinque tipi di infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici.

Lo studio pubblicato su ‘The Lancet’ stima che circa 33.000 persone muoiono ogni anno come conseguenza diretta di un’infezione dovuta a batteri resistenti agli antibiotici. L’impatto di queste infezioni è paragonabile a quello di influenza, tubercolosi e Hiv/Aids cumulati assieme.

L’incremento dell’AMR, tra il 2007 e il 2015, è significativo e ‘preoccupante – secondo l’ECDC – ‘poiché gli antibiotici sono le ultime opzioni di trattamento disponibili. Quando questi non saranno più efficaci, sarà estremamente difficile o, in molti casi, impossibile curare le infezioni’.

La Commissione europea, nel 2014, aveva presentato una serie di misure regolative. Sulla base delle norme vigenti in UE – che già limitano l’immissione sul mercato ai medicinali veterinari a tal uopo autorizzati – Bruxelles intendeva introdurre ulteriori limiti, tenuto conto delle effettive esigenze specifiche di settore della salute degli animali.

Le proposte della Commissione europea limitavano, infine, l’autorizzazione e l’impiego su animali da reddito di antimicrobici che dovrebbero invece venire riservati in via esclusiva alla cura di gravi infezioni nell’uomo.

Il Consiglio ha esaminato le suddette proposte a partire dal secondo semestre del 2014, fino al 2015, sotto le presidenze lettone e lussemburghese. In prima lettura numerose delegazioni hanno ritenuto necessario rafforzare la proposta della Commissione, in modo da consentire all’UE di contrastare con efficacia la resistenza antimicrobica.

Il Parlamento europeo, il 10.3.16, aveva adottato 285 emendamenti alla proposta di regolamento relativo ai medicinali veterinari. L’Assemblea di Strasburgo ha poi concordato un mandato negoziale, in vista della riunione del CoRePer 20.12.17. Sulla base di tale mandato hanno avuto luogo cinque riunioni informali di trilogo (Parlamento, Consiglio, Commissione) e una serie di riunioni tecniche.

Il Parlamento europeo, in particolare, ha insistito sull’esigenza di affrontare i seguenti temi:

-resistenza antimicrobica, compreso l’uso di antimicrobici a fini di prevenzione,

-raccolta di dati sulla vendita e l’uso di antimicrobici sugli animali,

-reciprocità delle misure in materia di resistenza antimicrobica con i Paesi terzi,

-valutazione del rischio ambientale legati all’impiego dei farmaci veterinari.

Un accordo sull’intero testo della proposta di regolamento è stato raggiunto nella sesta e ultima riunione di trilogo, il 5.6.18. Con successivi avalli da parte del CoRePer e dell’Assemblea di Strasburgo.

La risoluzione del Parlamento europeo – che deriva dalla relazione dell’On.le Françoise Grossetete e dei negoziati con il Consiglio – contempla una serie di misure, in relazione ai punti che seguono.

  • Antibiotici, limitazioni d’impiego nelle aziende agricole,
  • Antimicrobici, riserva esclusiva di utilizzo di alcune molecole sui soli esseri umani,
  • Incentiviper favorire l’innovazione, anche mediante protezione di dati e ricerche,
  • Conformitàdegli alimenti importati da Paesi extra-europei alle nuove norme UE.
Il nuovo regolamento prevede che i farmaci veterinari non debbano mai servire a migliorare le prestazioni di allevamento, né a compensare eventuali carenze igieniche. L’utilizzo di antimicrobici va limitato ai singoli animali, non anche a loro gruppi. E non è ammesso a uso profilattico, vale a dire in assenza di segni clinici di infezione.

I farmaci veterinari, più in generale, potranno venire utilizzati solo a seguito di apposite prescrizioni, laddove si riscontri un elevato rischio di infezione. L’uso metafilattico dei farmaci veterinari – vale a dire, il trattamento di un gruppo di animali sui quali si manifestino segni di infezione – dovrebbe costituire l’extrema ratio, da ammettersi solo a seguito di apposite diagnosi e prescrizioni.

La Commissione europea è delegata a selezionare i farmaci da riservare esclusivamente al trattamento degli esseri umani. L’accordo inter-istituzionale (Parlamento, Consiglio, Commissione) è stato approvato dall’Assemblea di Strasburgo ad ampissima maggioranza (583 voti a favore, 16 contrari e 20 astensioni) e il regolamento verrà a breve pubblicato sulla Gazzetta ufficiale UE, a seguito della sua formale adozione da parte del Consiglio.

I mangimi medicati sono invece oggetto di altro regolamento, approvato a Strasburgo con 583 voti favorevoli, 31 contrari e 6 astensioni. Anche in tal caso, sotto l’egida della lotta alla resistenza antimicrobica, sono state introdotte nuove norme atte a responsabilizzare gli operatori della filiera.
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