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FRUTTA NELLE SCUOLE, A UN MESE DALLA FINE DELLE LEZIONI LA DISTRIBUZIONE NON E’ ANCORA PARTITA

Continuano i problemi per Frutta nelle Scuole, l’iniziativa europea per incentivare il consumo di frutto a merenda. Da quando il programma è partito,  più volte c’è stata la consegna ai bambini di frutta fuori stagione, troppo acerba per essere mangiata, marcia o ammuffita. Quest’anno, invece, a un mese dalla fine delle lezioni, la distribuzione della frutta nelle scuole non è ancora partita (inizierà il 6 maggio), come racconta l’articolo di Mirko Aldinucci su Italiafruit News, che riprendiamo integralmente.

Frutta nelle Scuole, ancora tutto fermo. Manca poco più di un mese all’ultimo suono delle campanelle negli istituti primari della penisola e la distribuzione non è partita. Problemi burocratici, conflitti di competenze, ruoli chiave “scoperti”: difficile capire e spiegare i motivi per cui il programma comunitario rischia di concludersi, per il 2018/19, con un clamoroso nulla di fatto. E con la perdita di almeno una parte dei fondi Ue destinati al progetto: per il periodo primo agosto 2017-31 luglio 2023 il budget destinato all’Italia ammonta a 107,7 milioni di euro, 20,9 milioni dei quali relativi all’attuale “esercizio”. Le risorse coprono fino al 70% del costo dei progetti che possono poi essere cofinanziati con un 30% di risorse nazionali. I tempi lunghi sono confermati dal sito internet del Mipaaft, in cui si legge che il decreto di nomina della commissione aggiudicatrice incaricata di verificare la documentazione relativa alle offerte pervenute per il 2018/19 risale ad appena due settimane fa, il 15 aprile.

Anche in passato si erano verificati ritardi a causa di una serie di criticità oggettive (disponibilità amministrativa delle risorse finanziarie solo nel periodo autunnale, tempi lunghi del bando di gara europeo emanato ai sensi del codice degli appalti, particolare complessità del capitolato tecnico e dei relativi criteri tecnici, ritardi delle adesioni degli istituti scolastici…), ma mai si era arrivati a maggio con le bocce ancora ferme. Per rientrare nei parametri del bando (che prevederebbe una sessantina di distribuzioni) la scorsa estate erano state organizzate distribuzioni straordinarie in occasione di eventi sportivi e non. A una ventina di giornate di lezioni dal termine dell’anno scolastico il sistema, questa volta, sembra chiamato a una mission impossible.
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