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Confimi Industria su DURC fiscale: “Nuove inutili complicazioni”

12 nuovi adempimenti, uno al mese, da sostenere presso lo sportello fisico dell’Agenzia delle Entrate.” “Buongiorno burocrazia” saluta con ironia Flavio Lorenzin Vice presidente di Confimi Industria con delega alla fiscalità il provvedimento (AdE n. RU 54730 del 6/2/2020) che disciplina la certificazione della “virtuosità” rilasciata dall’Agenzia delle Entrate al prestatore che intende avvalersi della via di fuga dai nuovi obblighi di versamento separato delle ritenute.

Le novità del Decreto Fiscale riguardano infatti gli appalti, i subappalti, gli affidamenti a soggetti consorziati o rapporti negoziali comunque denominati che abbiano contestualmente un valore annuo complessivo superiore a € 200.000, prevalente utilizzo di manodopera presso le sedi del committente e l’utilizzo di beni strumentali di proprietà del committente.

Nello specifico, tale certificazione (chiamata anche Durf) vale 4 mesi dalla data del rilascio e può essere chiesta (dall’impresa o da un suo delegato) a partire dal terzo giorno lavorativo di ogni mese. Ogni mese, appunto, poiché tale certificazione è mensile e certifica la regolarità del prestatore “con riferimento all’ultimo giorno del mese precedente a quello della scadenza prevista dal comma 2” (ossia delle ritenute dei “lavoratori” impiegati direttamente nell’opera o servizio presso il committente).

 “Va da sé che – sottolinea Lorenzin - se non saranno fornite interpretazioni ufficiali distensive, ogni committente dovrà quindi pretendere più certificazioni dal medesimo prestatore tutte le volte in cui il rapporto ha una durata ultra mensile”. C’è da scommettere poi che le richieste prolifereranno (l’esperienza è già stata vissuta da agosto 2012 a dicembre 2014 con le autocertificazioni della “Visco Bersani”) e che si estenderanno ben oltre il non chiaro ambito applicativo della norma su cui si attendono chiarimenti esaustivi.

Al netto di ciò “pur riconoscendo  l’obiettivo dichiarato dal Governo di contrastare l’appalto illecito di manodopera – dichiara in chiusura Lorenzin – si è finito per ottenere il risultato contrario, contrastando l’appalto lecito per definizione ovvero quello somministrato dalle agenzie per il lavoro interinale”. “Non c’è da stupirsi quindi se, con nonchalance, l’Agenzia delle entrate, al Forum commercialisti del 13 gennaio, ha già confermato che la novità obbliga anche le Agenzie di somministrazione lavoro ad operare versamenti separati degli F24 o a fornire ai loro committenti un durc fiscale virtuoso”.  La norma, rattoppata in qualche modo durante i lavori parlamentari tira in ballo “i rapporti negoziali comunque denominati” senza prevedere in materia di ritenute la medesima esclusione che è stata invece prevista per il reverse charge Iva.

Il paradosso del “Durf” cartaceo, poi, è che il committente non ha alcun strumento per verificare l’originalità di detta certificazione che il prestatore potrebbe (con qualsiasi programma di grafica non sarebbe difficile) falsificare da “non virtuoso” a “virtuoso” vanificando completamente l’efficacia della norma.
“C’è solo una cosa che il Governo dovrebbe fare e in fretta, azzerare questa norma e rafforzare - dove servono - i controlli  della Guarda di Finanza e valorizzando strumenti di controllo come, tra gli altri, la fatturazione elettronica”. 
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