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DL Imprese. Confimi Industria audita da Raffaele Trano, presidente della commissione Finanze alla Camera

Confimi Industria ha presentato le proprie considerazioni sul DL Imprese al Presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, Raffaele Trano. 
L’audizione  avvenuta in video conferenza ha permesso alla Confederazione del manifatturiero italiano di fare il punto avanzando perplessità e proposte.    
Confimi Industria si è presentata con la direzione generale, le aree sindacale, economica, fiscale, semplificazione e opere specialistiche. Ad accompagnare il Direttore Generale Fabio Ramaioli, Mario Borin, Alessandra Tassini, Francesco Zuech e Angelo Artale.

In un quadro economico che già prima della pandemia registrava la chiusura di 250 aziende al giorno, ha ricordato Fabio Ramaioli direttore generale di Confimi Industria, le imprese si aspettavano misure economiche più tempestive e che mandassero in deroga le normali trafile burocratiche e i vincoli europei con iniezione di liquidità diretta e garanzie al 100% dello Stato.

Del resto l’attuale emergenza economica, ha sottolineato Confimi Industria al Presidente Trano, non è il frutto di scelte industriali sbagliate ma di una chiusura per decreto delle attività produttive che è stata condivisa privilegiando prima di tutto la salute di lavoratori e cittadini, ma che ora necessita di uno sblocco certo per una ripartenza che dovrà avvenire con la sicurezza che richiede il particolare momento.

Rimanendo sul tema accesso al credito, non si è fatto il conto con le difficoltà sopraggiunte nel ritardo dei pagamenti delle materie prime e dall’avere operatori bancari in smart working il che rende il processo del lavoro di pratiche e verifiche ancor più rallentato.

Anticipando il documento che verrà  inviato alle Commissioni VI e X della Camera che ha in esame il DL Liquidità Confimi Industria ha presentato al Presidente  Trano alcune prime considerazioni:

- Positiva l'estensione degli ammortizzatori sociali anche ai lavoratori assunti tra il 24 febbraio e il 17 marzo finora esclusi superando di fatto il requisito finora richiesto dell'anzianità minima per accedere al diritto;

- Contraddittorio e da verificare invece l’art 1 comma 2 lettera l secondo cui “l’impresa che beneficia della garanzia assume l’impegno a gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali”, che limiterebbe di fatto la libertà di agire che è in capo all’azienda subordinando il finanziamento ad accordi sindacali per gestire i livelli occupazionali;

- Dal versante Fondo Centrale di Garanzia PMI, a fronte di un apprezzabile rafforzamento teorico, si nutrono  perplessità sulla durata di 6 anni (troppo breve) per il rimborso dei nuovi finanziamenti assistiti e, soprattutto, sull’efficacia, in termini di iniezione di nuova liquidità, della previsione che ammette l’intervento in garanzia per rinegoziare finanziamenti pregressi con incremento (solo) del 10%;

- Chiarimenti appaiono poi necessari relativamente al doppio binario, con condizioni molto differenti, tra la garanzia del Fondo Centrale di garanzia e la garanzia SACE. Inoltre necessità di  dettagli operativi sui criteri per l’applicazione delle regole sottostanti alla messa in opera del sistema di garanzia studiato, soprattutto riguardo al riferimento a dati di bilancio 2019 – per la maggior parte delle aziende in approvazione lunga - e tasso di interesse applicato all’operazione, operazioni di rinegoziazione, et similia; 

- Per ridurre significativamente le esigenze di ricorso al credito bancario Confimi propone di sfruttare la piattaforma “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate per introdurre un sistema di “compensazioni volontarie multilaterali di crediti e debiti commerciali” risultanti dalle fatture elettroniche stesse (più compensazioni elettroniche e meno bonifici);  

- Sempre dal versante liquidità serve l’immediato pagamento dei debiti della PA (Centrale e Periferica) e l’introduzione della possibilità di compensare i crediti certificati (PCC) con qualsiasi versamento gestibile con il modello F24; in materia di compensazioni orizzontali va innalzando il tetto dei 750.000 euro attualmente previsto dalla Legge 388/2000 e vanno allentate le morse su apposizione del visto e preventiva presentazione delle dichiarazioni; sarà necessario dare una risposta alle PMI in merito ai rapporti commerciali e di credito affinché i loro crediti siano monetizzabili od onorati puntualmente attraverso cessione e compensazione del credito;  

- No proroghe allo split payment (la cui autorizzazione scade il prossimo 30 giugno) e stop ad altre forme che tolgono liquidità al sistema imprenditoriale, come ad esempio la ritenuta dell'8% sui bonifici riguardanti gli interventi di efficienza energetica nelle costruzioni o il reverse charge in presenza di fatturazione elettronica.

 
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