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Agnelli su infrastrutture, credito e politica economica: "Basta cassandre, basta strumentalizzazioni, serve equilibrio e si abbassino i toni”

"Siamo in un momento storico ed economico che sfugge ad una lettura equilibrata" dice Paolo Agnelli Presidente di Confimi Industria Confederazione dell’industria manifatturiera privata italiana e dei servizi alla produzione. “Veniamo da 20 anni di assenza di politica industriale, e da 10 anni di chiusura di centinaia di migliaia di aziende come avevamo analizzato e come dimostrano anche gli ultimi dati: i nodi vengono tutti al pettine. In tutti questi anni non ho visto però manifestazioni su incombenze che hanno rese asfittiche le imprese”. “Ad  esempio  - continua Agnelli - da anni denunciamo il problema e la carenza infrastrutturale sia fisica sia digitale del nostro Paese. Siamo a favore delle grandi opere infrastrutturali che è sempre stato un tema principale dalla nascita di Confimi e quindi non da oggi (vedasi tav, tap);  su questo abbiamo da tempo un dialogo con le Istituzioni. Ma non vorremmo che altri temi che impattano sulla vita delle piccole e medie industrie italiane vengano messi all’angolo perché non più di “moda”. Mi riferisco in particolare modo alla continua e crescente stretta del credito che sta  passando in silenzio. Negli ultimi tre anni sono “saltati” tutti i criteri e le valutazioni che venivano richieste alle aziende. Su questo aspetto andrebbe fatta una seria riflessione nazionale”.

 “Più in generale - chiude Agnelli - richiamo tutti a stare attenti alle strumentazioni politiche sull’economia: fanno più danno certe dichiarazioni che altro. È necessario ora abbassare i toni per non farci male da soli”. 
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