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“Non è assolutamente vero che tutto il sistema delle imprese è contrario al TFR in busta paga, come sostenuto da Il. Sole 24 ore e da altri organi di stampa” è il commento di Dino Piacentini, Presidente di Aniem, l’associazione delle piccole e medie impre

“Non è assolutamente vero che tutto il sistema delle imprese è contrario al TFR in busta paga, come sostenuto da Il. Sole 24 ore e da altri organi di stampa” è il commento di Dino Piacentini, Presidente di Aniem, l’associazione delle piccole e medie imprese edili manifatturiere che raggruppa circa 8.000 piccole e medie imprese aderenti al sistema Confimi Impresa.

Che continua: “la voce della rappresentanza del mondo imprenditoriale non è tutta appiattita sulle solite posizioni conservatrici che nulla vogliono cambiare come se i mercati e l'occupazione andassero bene. Chiediamo di dar voce e spazio anche a coloro che rappresentano legittimamente una posizione diversa, ritenendo di contribuire ad una necessaria stagione di riforme strutturali”.

“Siamo convinti che per mettere in campo un’azione strutturale ed anticiclica dobbiamo mettere il Tfr in busta paga per intero, magari a titolo volontario e senza tassarlo come la retribuzione ordinaria, ma utilizzando una fiscalità ridotta”, prosegue il Presidente di Aniem.

“Le imprese devono svolgere il loro ruolo ed essere in grado di costruire e consolidare un rapporto fiduciario con i lavoratori. –conclude Dino Piacentini- “Ma anche lo Stato deve fare la sua parte garantendo il sostegno finanziario attraverso uno strumento di tipo pubblico. Il sistema Paese deve comprendere che se non rimettiamo in moto, in modo rapido ed incisivo, la crescita e la capacità di consumo non ci sarà futuro per alcuna impresa, di qualunque dimensione sia. Stiamo proponendo di dare una mensilità in più a tutti i lavoratori, è un tema fondamentale, smettiamola di ragionare di problemi complessi con logiche antiche.”

PIACENTINI (ANIEM): SI’ AL TFR IN BUSTA PAGA

“Se vogliamo attivare subito, senza ulteriori indugi, un’azione strutturale ed anticiclica dobbiamo mettere il Tfr in busta paga per intero, magari a titolo volontario e senza tassarlo come la retribuzione ordinaria, ma utilizzando una fiscalità ridotta”, questo il commento di Dino Piacentini, Presidente di Aniem, l’associazione delle piccole e medie imprese edili manifatturiere che raggruppa circa 8.000 piccole e medie imprese aderenti al sistema Confimi Impresa.

“Non ancoriamoci dietro motivazioni pretestuose, stiamo parlando di soldi dei lavoratori ed è giusto che siano loro a decidere eventuali forme di assistenza sanitaria o di previdenza integrativa, basta con il delegare scelte e decisioni che riguardano esclusivamente la vita dei lavoratori e delle loro famiglie”, continua Piacentini.
Che aggiunge: “il timore delle mancate tutele previdenziali è un falso problema: la vera garanzia non risiede negli accantonamenti e nelle aspettative pensionistiche, ma solo nella ripresa dell’economia e nel rilancio delle potenzialità di spesa privata.”

“Le imprese devono svolgere il loro ruolo ed essere in grado di costruire e consolidare un rapporto fiduciario con i lavoratori. – prosegue il Presidente di Aniem.- “Ma anche lo Stato deve fare la sua parte garantendo il sostegno finanziario attraverso uno strumento di tipo pubblico. Il sistema Paese deve comprendere che se non rimettiamo in moto, in modo rapido ed incisivo, la crescita e la capacità di consumo non ci sarà futuro per alcuna impresa, di qualunque dimensione sia. Stiamo proponendo di dare una mensilità in più a tutti i lavoratori, è un tema fondamentale, smettiamola di ragionare di problemi complessi con logiche antiche.”

“E’ in gioco la sopravvivenza e la competitività del nostro tessuto sociale ed economico – conclude Piacentini - non c’è più tempo da perdere.”

API Torino: basta annunciare riforme fatte con i soldi delle imprese e dei lavoratori

Alberto: “Le aziende torinesi non sono un bancomat, mentre hanno bisogno
di strumenti per la crescita, non di giochetti finanziari e d’immagine”

“Occorre fare capire al Governo che non è possibile compiere le riforme con i soldi delle imprese e di chi lavora”. Corrado Alberto – Presidente di API Torino la principale territoriale di Confimi Impresa -, è netto nei confronti della strategia sul lavoro e per lo sviluppo avviata dal Premier Matteo Renzi e aggiunge subito: “Torino e il Piemonte stanno già soffrendo abbastanza per i problemi generati dalla situazione locale. Aggiungere altri problemi è semplicemente assurdo e pericoloso anche dal punto di vista sociale. A questo punto è proprio da Torino che deve partire un forte moto di ribellione contro programmi calati dall’alto che non tengono conto delle reali condizioni delle imprese”.

Secondo una recente indagine dell’Ufficio Studi di API Torino, il 17% delle imprese ha ordini solo per 15 giorni, circa il 70% delle imprese pensa di diminuire gli investimenti mentre aumenta al 74% il numero delle aziende che soffre di ritardi nei pagamenti.

Il Presidente di API poi dice: “Abbiamo iniziato con il bonus di 80 euro recuperato, di fatto, con tagli alla spesa della Pubblica Amministrazione che ricadono sui fornitori e quindi sulle imprese. Adesso si vuole dare 100 euro in busta paga traendole dal Tfr e tartassando quindi ulteriormente le aziende, molte delle quali subirebbero delle ulteriori pesanti crisi di liquidità. E non mi pare che l’idea di usare i soldi della Bce per questa operazione, creando ulteriore indebitamento, generi sviluppo e quindi ripresa economica. Le risorse della Bce devono essere usate per creare investimenti che possano mettere in moto un volano positivo per l’economia. Tutto senza contare il fatto che, ad oggi, rimangono molte incognite sul tipo di tassazione alla quale verrebbe sottoposto il tfr in busta e sugli effetti che potrebbe avere sul complesso del reddito percepito arrivando anche a mettere a rischio la possibilità di usufruire del bonus degli 80 euro. Insomma, si rischia di creare un pasticcio inutile e costoso senza vantaggi per nessuno. L’unico risultato sarebbe confermare il fatto che il Governo considera le imprese una sorta di Cassa depositi e prestiti, un bancomat a disposizione di Renzi”.

Alberto prosegue spiegando che “nemmeno la riduzione dei diritti camerali (le quote che ogni impresa deve obbligatoriamente versare alla Camera di commercio del proprio territorio), genereranno vantaggi per le aziende. I diritti sono pressoché la più importante fonte di finanziamento per le Camere di commercio: una loro riduzione comporta un inevitabile taglio, pesante, ai servizi erogati dalle stesse. Che vantaggio arriverà per le imprese?”.

“Ciò che occorre – dice ancora Alberto -, è rendere il nostro territorio attrattivo per gli investimenti; un luogo dove si possa produrre bene, sfruttando le grandi capacità che ancora ci sono e creando quindi le condizioni per impedire la fuga di imprese e cervelli dal Paese. Da questo punto di vista, anche la questione dell’articolo 18 è assolutamente un falso problema. E’ necessario pensare a strumenti per la crescita reale, non solo a problemi che piacciono ai sindacati.

APINDUSTRIA CONFIMI VICENZA, LA GIUNTA SI RINNOVA

Tre new entaffiancheranno l'organo esecutivo dell'associazione delle Pmi per il prossimo biennio

Consolidare il lavoro svolto e costruire con fiducia il futuro, ponendo l'impresa come ELEMENTO CENTRALE della crescita economica e sociale. Queste le direttive per il rinnovo della squadra di governo di Apindustria Confimi Vicenza.

Così il Presidente Lorenzin ha nominato la nuova Giunta di Presidenza con l'ingresso di due Vicepresidenti, Luigi Benincà (Automatismi benincà SpA di Sandrigo) e Raimondo Riu (Mouldtek srl di Ponte di Barbarano) con la cooptazione del consigliere Paolo Rizzato (Rizzato Inox srl di Cogollo del Cengio).

Confermati i vicepresidenti Elisa Beniero (Eca Technology spa di Grisignano di Zocco), William Beozzo (Farm srl di Tezze sul Brenta), Maria Menin Bidese (Italsabi srl di Sandrigo), e dal tesoriere Maurizio Zordan (Zordan srl di Valdagno).

Nuove energie per un progetto di crescita associativa che accompagni le PMI nel rinnovamento imposto dalle difficili sfide che attendono il mondo produttivo.

"Si tratta di una squadra già ben affiatata, che darà continuità all'attività di questi anni - spiega il presidente Lorenzin - e che saprà dare impulso nel costruire una nuova prospettiva di crescita.-Occorre ritrovare la voglia di cambiare e di rendere più dinamico e competitivo il modo di fare impresa. Sono certo che la riconosciuta esperienza e competenza portate dai nuovi ingressi Benincà, Riu e Rizzato, saranno un valido supporto al nuovo percorso intrapreso. Auguro a loro e a tutto il gruppo un buon lavoro, convinto che arriveremo alla scadenza di mandato con un rinnovato entusiasmo rispetto alle possibilità di lavoro e crescita nel territorio".

La nuova Giunta, confermata dal consiglio direttivo di Apindustria lo scorso 5 settembre, resterà in carica fino al 2016.

Il Presidente Agnelli a "L'Arena" su Rai 1 il 28 settembre a partire dalle 14

Il Presidente Paolo Agnelli parteciperà alla trasmissione in diretta su Rai 1 L’Arena il 28 settembre a partire dalle ore 14 fino alle 16:30.

La trasmissione condotta da Massimo Giletti, vedrà tra gli ospiti di domani, il Segretario Generale della Uil Luigi Angeletti, l’eurodeputata Simona Bonafé, la giornalista Luisella Costamagna e il dottor. Mario Falconi,  Presidente del Tribunale dei diritti e doveri del medico.


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