Centro Studi.
GIOVANI IMPRENDITORI - INDAGINE CONOSCITIVA
Li chiamano giovani imprenditori perché non hanno ancora compiuto 40 anni eppure quasi il 70% di loro lavora da 10 anni o più. 1 su 5 inoltre è un imprenditore di prima generazione e ha scelto di esserlo per passione.
“Figli di papà”? Niente affatto, 1 su 3 dopo essersi laureato ha conseguito un master e più del 60% ha preferito farsi le ossa in altre realtà, mentre una buona parte è volato all’estero per motivi di studio (il 42%) o per esperienze lavorative (17%).
Impresa femminile, definizione restrittiva.
Sono oltre 1 milione e 300 mila le imprese femminili in Italia, poco più di 1 su 5 (22%) stando ai dati di Unioncamere.
Eppure, potrebbero essere molte di più. In Italia, infatti, è considerata impresa femminile la società cooperativa e la società di persone, costituita in misura non inferiore al 60% da donne e la società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai 2/3 a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i 2/3 da donne. Questo recita la Legge 215/92.
BLOCCO DEI LICENZIAMENTI - INDAGINE SU OCCUPAZIONE
L'89% degli imprenditori non è interessato al superamento del blocco dei licenziamenti perché non lasceranno a casa i propri dipendenti. C'è poi il 32% delle imprese che ha in previsione nuove assunzioni. La manifattura quindi non licenzia, al contrario assume.
congiunturale confimi industria: II° semestre 2020 - I° semestre 2021
Manifatturiero in controtendenza su lavoro e occupazione: solo il 5% degli imprenditori prevede una forte riduzione del personale nel 2021 e solo il 13% attende il superamento del blocco dei licenziamenti per ridurre il proprio organico: riduzione che nel 94% dei casi va da 1 a 5 dipendenti.
Ma c’è di più: 1 impresa su 3 ha in previsione nuove assunzioni.
Covid-19 INDAGINE SU INDUSTRIA MANIFATTURIERA NELLA FASE 3
Tempi di recupero più lenti quindi rispetto alle previsioni dell’Istat per oltre 6 industriali su 10. E se il 13% degli stessi dichiara di aver già recuperato il fatturato perso nelle settimane di blocco, c’è un 21% del campione che si sente ottimista e, guardando all’andamento del secondo semestre dell’anno, crede di chiudere il 2020 senza particolari scostamenti rispetto all’anno precedente. Ottimismo che cresce di 10 punti percentuali per gli imprenditori del sud: fatturato in linea quindi per oltre il 30% delle imprese del Mezzogiorno.