Birra: produzione, consumi ed export ai massimi storici

Per il sesto anno consecutivo il comparto italiano della birra si conferma in ascesa: aumentano i consumi interni, l’export, la produzione (negli ultimi 10 anni ha visto un incremento di 5 milioni di ettolitri) e il valore generato lungo tutto la filiera brassicola (con oltre 3.300 posti di lavoro in più rispetto all’anno precedente tra addetti diretti e indiretti, per un totale di oltre 144.000 occupati). È questa, in estrema sintesi, la fotografia di AssoBirra, l’associazione rappresentativa di più del 90% della produzione nazionale e del 71% di birra immessa al consumo in Italia, a margine della presentazione dell’annual report 2019. Secondo i dati di AssoBirra, nel 2019 la produzione di birra in Italia ha superato i 17,2 milioni di ettolitri (+5% vs 2018), stabilizzandosi al 9° posto in Europa, con un’incidenza del 4,5% sul totale realizzato nel continente. L’incremento della produzione ha riguardato l’intero comparto, compresi i piccoli produttori (circa 850 strutture in Italia). È record storico sul fronte dei consumi interni, che superano la quota dei 20 milioni di ettolitri (+2,6% vs 2018, mentre 34, 6 litri è la quota annua pro capite). Ma non finisce qui perché il vero boom riguarda l’export: dopo il grande balzo del 2018, anno in cui il valore aveva raggiunto +6,6% sul 2017, i volumi esportati nel 2019 si sono avvicinati ai 3,5 milioni di ettolitri (+13%). Soprattutto verso i Paesi a forte tradizione birraria, come il Regno Unito (ben il 46% del totale), gli Stati Uniti (9,7%) e l’Australia (8%). Nonostante le brillanti performance, il settore è stato duramente colpito dall’emergenza Covid, soprattutto l’on-trade (il canale Horeca e tutto il mondo del fouricasa), mentre l’off-trade (la distribuzione moderna), seppur con segni negativi, ha mantenuto una certa stabilità: a ulteriore dimostrazione che la birra è di fatto entrata nella lista della spesa quotidiana di milioni di italiani.