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Vini e spumanti i più colpiti dai limiti a Natale e Capodanno

Il taglio dei brindisi delle festività natalizie e di fine anno a tavola per effetto del coprifuoco, della chiusura dei ristoranti e dei limiti ai festeggiamenti nella case rischia di dare il colpo di grazia ai consumi di vino e spumanti che nel 2020 fanno registrare un crollo fuori casa del 38% per una perdita complessiva di quasi 230 milioni di euro. Le feste di fine anno fanno registrare tradizionalmente il massimo di domanda di spumanti e vino ma a pesare oltre al lockdown in Puglia per 20mila ristoranti e locali pubblici sono soprattutto il divieto alle feste private e ai tradizionali veglioni ma anche i limiti posti agli spostamenti, dal coprifuoco e l’invito ad evitare gli assembramenti a tavola. Il settore del vino e degli spumanti è quello più colpito a tavola dalle limitazioni dei festeggiamenti anche nelle case con gli italiani che dovranno dire addio ai pranzi e cenoni da 9 persone in media che hanno segnato il Natale ed il Capodanno nel 2019.

Gli effetti dell’emergenza Covid si ripercuotono sul mondo del vino che per la prima volta in 30 anni in Puglia registra una frenata anche dell’export con un calo dello 0,2% in valore nei primi sei mesi del 2020 con una storica inversione di tendenza, considerato che fino a marzo le esportazioni dei vini pugliesi segnavano +20% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Il successo dei vini di Puglia è il risultato di un mix vincente di fattori che partono dalle potenzialità del terroir e delle varietà autoctone passando per le capacità imprenditoriali dei vitivinicoltori pugliesi che hanno portato al boom dei rosati pugliesi, che con un balzo del 17% risultano i più venduti, al secondo posto della classifica di gradimento, seguono solo i rosè della Provenza. La Puglia si sta imponendo anche con gli spumanti, dove grande è la capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili. La popolarità a internazionale di eccellenze varietali uniche quali Primitivo, Negroamaro, Susumaniello e Nero di Troia, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio, innovazione e grande propensione all’internazionalizzazione.

Il Covid ha inferto un colpo pesante al settore che si aggiunge a quello derivante da blocchi o limitazioni di altre attività che sono direttamente o indirettamente connesse al consumo di vino, come feste, matrimoni, convegni, congressi, fiere e spettacoli.

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