IN VIGORE L'ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO UE-GIAPPONE

È il più importante accordo commerciale di libero scambio mai siglato dall’Unione Europea, e diventato operativo, è destinato a cambiare completamente i rapporti tra Unione Europea e Giappone. Con l’entrata in vigore del JEFTA per le aziende lattiero-casearie italiane sarà più facile vendere i loro prodotti in Giappone e soddisfare, quindi, la domanda di un Paese che negli ultimi anni è diventato un grande appassionato di prodotti italiani, a partire dai formaggi. L’accordo prevede un progressivo abbattimento delle barriere tariffarie per i formaggi duri – oggi assoggettati a un dazio che sfiora il 30% del loro valore – e un aumento dei contingenti per l’importazione di formaggi erborinati, freschi, fusi e molli. Secondo Assolatte, nel 2018 le imprese italiane hanno esportato in Giappone oltre 10mila tonnellate di formaggi, il 9% in più rispetto all’anno precedente. In valore l’export sfiora i 68 milioni di euro. L’Italia è il primo fornitore europeo di formaggi in Giappone e il quinto al mondo, e guida – con il Gorgonzola – la classifica dei formaggi erborinati, di cui detiene il 52% del mercato nipponico. Sono formaggi ben 10 delle 44 Indicazioni Geografiche italiane che vengono tutelate in Giappone grazie all’accordo di libero scambio: Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Toscano, Provolone Valpadana, Taleggio. Non tutte godranno di una piena e immediata tutela. Alcune sono soggette ad una deroga temporanea che consente il porzionamento e il confezionamento in loco, concesso per soddisfare le esigenze commerciali degli operatori giapponesi. Per accrescere l’interesse per i formaggi italiani, ICE Tokyo e Assolatte hanno elaborato un piano promozionale da 480mila euro. Sono previste azioni educational, con particolare riguardo al canale Horeca e alle grandi catene di ristorazione, oltre alla GDO e agli operatori locali.