Manovra - Agnelli:"Credit crunch, costo del lavoro e dell’energia, tre eterni ostacoli per le pmi"
"Se ne parla poco eppure il problema del credito crunch sta tornando strisciante". Così Paolo Agnelli presidente di Confimi Industria in occasione della giornata di ascolto, confronto e proposta voluta dal Vice Premier e Ministro Salvini insieme con le parti sociali per la crescita del paese. Agnelli ha poi approfondito la questione "il 40% delle aziende ha difficoltà ad accedere al credito o vedono respinte le richieste, eppure Basilea parla chiaro: le PMI hanno criteri di valutazione diversi rispetto a quelli dettati dalla grande industria".
Non solo credito, Agnelli ha poi fatto il suo affondo sul tema energia ripreso in chiusura dei lavori da Salvini e sul costo del lavoro.
"Ho sentito i miei colleghi parlare di riduzione del cuneo fiscale e convengo con loro, ma rimanendo sul tema competitività, vorrei porre l'accento sulla questione costo dell'energia, che ci vede fanalino di coda in Europa, con costi pari all'87% in più rispetto alle PMI dell'UE, e non dimentichiamo che sono costi dovuti alle sole accise".Sul differenziale del costo del lavoro Agnelli ha ricordato che "in Italia, rispetto ai soli competitor europei che hanno diverse tassazioni al ribasso, le nostre aziende hanno un costo più alto di quasi l’11 % rispetto alla media. Con questi elementi c’è il forte rischio che tante aziende chiudano e se ne vadano dai nostri confini”.
Il presidente di Confimi ha chiuso il suo intervento ricordando i costi indetraibili per le aziende (auto, telefoni ...) mai erroneamente considerati un reale costo per gli imprenditori.
Non solo credito, Agnelli ha poi fatto il suo affondo sul tema energia ripreso in chiusura dei lavori da Salvini e sul costo del lavoro.
"Ho sentito i miei colleghi parlare di riduzione del cuneo fiscale e convengo con loro, ma rimanendo sul tema competitività, vorrei porre l'accento sulla questione costo dell'energia, che ci vede fanalino di coda in Europa, con costi pari all'87% in più rispetto alle PMI dell'UE, e non dimentichiamo che sono costi dovuti alle sole accise".Sul differenziale del costo del lavoro Agnelli ha ricordato che "in Italia, rispetto ai soli competitor europei che hanno diverse tassazioni al ribasso, le nostre aziende hanno un costo più alto di quasi l’11 % rispetto alla media. Con questi elementi c’è il forte rischio che tante aziende chiudano e se ne vadano dai nostri confini”.
Il presidente di Confimi ha chiuso il suo intervento ricordando i costi indetraibili per le aziende (auto, telefoni ...) mai erroneamente considerati un reale costo per gli imprenditori.