Sindacale: CONFIMI IMPRESA, “Attenzione a non escludere ancora una volta le PMI”
Bene gli sgravi contributivi per i contratti di solidarietà ma occorre che le risorse vengano ripartite in maniera equilibrata
Siamo di fronte a scelte di politica economica che potrebbero avere grandi ricadute sulle aziende che hanno mantenuto l’occupazione in questi anni di crisi
Siamo di fronte a scelte di politica economica che potrebbero avere grandi ricadute sulle aziende che hanno mantenuto l’occupazione in questi anni di crisi
“Il rifinanziamento pari a 15 milioni di euro degli sgravi contributivi per le imprese che usano i contratti di solidarietà è certamente da apprezzare e sostenere. Occorre però verificare come questi fondi verranno stanziati e attribuiti alle aziende”.
E’ il commento di Confimi Impresa ad un passaggio del DL 20 marzo 2014 n.34 sul lavoro (contratti a termine e apprendistato semplificati/smaterializzazione del durc), nel quale è stata inserita una norma (l’articolo 5), che ha l’obiettivo di favorire, sul piano degli sgravi contributivi, l’utilizzo dei contratti di solidarietà.
“Lo sgravio – precisa Confimi Impresa, - era già previsto dalla legge ed era rivolto a tutte le imprese e modulato in base alla percentuale di solidarietà stabilita per ogni impresa.
Lo stesso sgravio, tuttavia, non era più operativo da diversi anni per la carenza di fondi: il suo rifinanziamento, quindi, può essere un valido aiuto per le aziende in difficoltà”.
Secondo Confimi Impresa, inoltre, l’uso dei contratti di solidarietà è una delle vie corrette per far fronte alle ancora forti difficoltà con cui hanno a che fare le imprese, soprattutto le medie e le piccole.
“Ma la norma – fa rilevare ancora Confimi Impresa, - prevede che un prossimo decreto debba individuare i datori di lavoro beneficiari dell’agevolazione”.
A questo proposito Confimi Impresa avverte: “non vorremmo che i criteri di selezione che verranno introdotti penalizzassero le PMI che sono sempre state molto disponibili all'utilizzo della solidarietà per non disperdere il proprio capitale umano nei momenti di difficoltà dell'azienda. Già nel passato un analogo fondo, previsto dalla legge, non aveva corrisposto alle PMI, che avevano attivato i contratti di solidarietà al posto dei licenziamenti, i contributi di sostegno allora previsti. Non vorremmo che la storia si ripetesse”.
“Se le PMI fossero in qualche modo escluse da questo provvedimento,– conclude Confimi Impresa - si tratterebbe di un colpo basso dell’Esecutivo proprio a quella parte dell’economia che ha posto notevoli aspettative nell’operato del Presidente del Consiglio Renzi e del Governo nella sua interezza.”