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Confimi Industria e ANC: "Realizzare un baratto 4.0 può funzionare" Crisi senza precedenti anche per le banche, l’allarme di Visco impone nuove soluzioni

“Servono nuove soluzioni per contrastare i fallimenti sistemici e l’Italia, grazie alla fattura elettronica, potrebbe concretizzarne almeno una in pochissimo tempo”. A sostenerlo, a poche ora da un nuovo parziale lockdown, sono Confimi Industria e l’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) che, già lo scorso giugno (comunicato congiunto del 25/06, ndr), hanno promosso l’idea di proiettare a livello nazionale – attraverso una gestione ipoteticamente assegnata all’Agenzia delle Entrate o ad un organismo a controllo pubblico - il baratto finanziario 4.0 ossia la possibilità di effettuare, attraverso il sistema nazionale di fatturazione elettronica, compensazioni volontarie multilaterali di crediti e debiti commerciali fra gli operatori dell’economia reale (agricoltura, manifattura, commercio, servizi e professioni).

“Neanche in questi mesi di emergenza sono state trovate soluzioni convincenti in grado di risolvere criticità che sono croniche in un’Italia che non cresce da almeno 20 anni. A fatica – sostengono industriali e commercialisti - s’è fatto qualcosa per il breve”.  E anche qualora fosse confermata la notizia che l’UE prorogherebbe di altri 6 mesi le misure del Cura Italia (moratoria il 31 gennaio) e del Decreto liquidità (garanzie Statali al fondo PMI oltre il 31/12), confidare solo sulle (pur necessarie) soluzioni europee di breve periodo e sull’aumento del debito pubblico potrebbe rilevarsi devastante.

“Sul versante liquidità” continuano a spiegare Confimi Industria e ANC “preoccupano le nuove regole (calendar provisioning) per i crediti deteriorati (NPL) che dal prossimo anno spingeranno gli istituti di credito a incrementare gli accantonamenti riducendo conseguentemente le possibilità di concedere nuovi prestiti (ovvero immettere liquidità nell’economia reale), generando disastri anche sui bilanci delle banche”.

Le preoccupazioni avanzate dallo stesso Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco che non ha nascosto la prospettiva che l’emergenza Covid-19 “colpisca anche istituiti di crediti nel mondo” e che fa eco all’appello dell’ABI stessa di rivedere le regole degli NPL, impongono soluzioni nuove e coraggiose.

“Mai come oggi servono nuove soluzioni in grado di agevolare la circolazione di beni e servizi anche con meno liquidità e un moderno baratto finanziario può rappresentare una soluzione a tal fine”. Scendendo nel dettaglio: la compensazione multilaterale di crediti e debiti commerciali può essere realizzata su scala massiva nazionale se solo la piattaforma delle fatture elettroniche - Agenzia Entrate e Sogei - in cui transitano 2 miliardi di fatture l’anno (gran parte delle quali rappresentano un credito per il fornitore e un debito per il cliente), fosse implementata quantomeno nel B2B per rendere il tutto agevole. “Basterebbe un semplice algoritmo capace di intercettare le relazioni fra coloro che, in via volontaria, aderiscono al sistema del baratto finanziario”.

Una moneta di scambio senza emissione di nuova moneta né circolante né virtuale in grado di: (i) ridurre le esigenze di ricorso al credito bancario delle imprese non finanziarie (56%) riducendo il divario rispetto alla media dell’area euro (36%); (ii) ridurre il fenomeno delle perdite su crediti e i ritardi della giustizia troppo spesso le principali cause dei fallimenti e di buona parte dei crediti deteriorati (NLP) nel sistema bancario; (iii) contenere il fenomeno dell’usura e dell’aggressione delle mafie.

Il baratto finanziario potrebbe rendere innanzitutto più solido il sistema dell’economia reale e conseguentemente meno fragile anche il sistema bancario e finanziario nazionale.  Il governo del Portogallo (Decreto-Lei n.º 150/2019) ha già introdotto una soluzione normativa in tal senso (E-compensa), pur non avendo ancora una soluzione generalizzata di fatturazione elettronica. Noi cosa aspettiamo?

NOTA TECNICA IN ALLEGATO
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