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Etichetta nutrizionale, Marcato (Confimi Alimentare): “Anche la Spagna ha deciso di adottare il Nutriscore, un brutto colpo per dieta mediterranea”

"L'etichetta a semaforo aveva conquistato inizialmente solo alcuni paesi Europei, complici le multinazionali che operano nel mondo alimentare, ma ora anche la Spagna ha deciso di adottare lo stesso sistema mentre Italia, Grecia, Repubblica Ceca si oppongono decisamente. Questa etichetta crea falsi allarmismi e induce i consumatori a conclusioni affrettate, un colpo basso all’agroalimentare italiano" è il commento amaro di Pietro Marcato presidente di Confimi Industria Alimentare nell’apprendere che anche il governo spagnolo introdurrà entro il mese di aprile l'etichetta “Nutriscore”.

“La preoccupazione iniziale si va rafforzando – torna a ribadire il presidente di Confimi Alimentare – con l'avvicinarsi della data entro la quale l’Ue dovrà esprimersi sull’adozione di un’unica etichetta nutrizionale valida per tutti i paesi membri”.

“L’etichetta promossa dal nostro paese in alternativa - la NutrInform Battery – esprime i valori nutrizionali di ciascun prodotto tenendo in considerazione il consumo di una porzione, permettendo quindi al consumatore di avere due tipi di informazioni importantissime: il contenuto energetico (calorie, grassi, zuccheri, sale) e un’indicazione delle quantità consigliate del prodotto stesso” tiene a spiegare Marcato.

"Rischiamo di demonizzare prodotti come l’olio d'oliva e numerose altre specialità” vuole sottolineare Marcato “e chi se non la Spagna, principale produttore mondiale di olio d'oliva, può capire questo timore, eppure le scelte sembrano cadere su altri fattori”. “L’unica magra consolazione è che i prodotti Dop e Igp sono stati esclusi dall'ambito di applicazione di tali etichette in virtù delle loro caratteristiche di eccellenza e di tipicità”.

“Lo scopo è nobile – tiene a ricordare il numero uno di Confimi Alimentare – ed è quello di aiutare i cittadini-consumatori a scegliere a colpo d'occhio alimenti più equilibrati per favorire stili di vita più sani, ma dopo aver speso anni a promuovere e valorizzare nel mondo i prodotti della dieta mediterranea con alimenti unici ed apprezzati in tutto il mondo, si sta facendo un clamoroso errore, dando spazio a lobby ed interessi economici che tendono a penalizzare la nostra cucina ed il nostro sapere”.

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