Frasca (Gruppo Donne Confimi): “Nuova definizione di impresa femminile è necessaria, nostro alert raccolto anche in Senato”
“Compie 30 anni la legge che definisce cosa sia impresa femminile ma dal 1992 ad oggi le cose sono cambiate e ringraziamo la politica per aver raccolto il nostro alert e il senatore D’Arienzo per aver portato all’attenzione del Senato la necessità di rivedere il Codice delle pari opportunità, introducendo le nozioni di imprenditrice e di impresa femminile” così Vincenza Frasca presidente del Gruppo Donne di Confimi Industria che lo scorso anno ha coinvolto tutte le forze politiche in un evento digitale del titolo “L’impresa è femminile per definizione” per raccontare quanto fosse anacronistica l’attuale regolamentazione.
E, se in prima istanza a raccogliere la proposta di revisione richiesta da Confimi Industria portando in Parlamento una proposta di legge è stata l’onorevole Elena Murelli della Lega, oggi è il senatore dem Vincenzo D’Arienzo a raccogliere la sfida lanciata da Frasca in uno degli appuntamenti di divulgazione del gruppo donne di Confimi Industria e nello specifico al Palazzo della Gran Guardia di Verona.
“Il mio ddl – spiega D’Arienzo - delega il governo a rivedere il Codice delle pari opportunità, introducendo le nozioni di imprenditrice e di impresa femminile”. “Lo scopo – spiega il senatore del PD - è di promuovere l'uguaglianza sostanziale, specie nell'accesso al credito”.
Ma c’è di più: il DDL infatti supera i limiti “societari” e si propone di istituire presso le Camere di Commercio una sezione speciale del registro delle imprese; di definire le azioni positive finanziate dal Fondo nazionale per l'imprenditoria femminile per sostenere l'avvio dell'attività, gli investimenti, il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese; di sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale, e di istituire il Comitato nazionale per l'imprenditoria femminile.
“La nostra denuncia – sottolinea Vincenza Frasca – trova manifestazione alla luce degli impegni presi dal Governo con le ultime due Leggi di Bilancio e con i fondi previsti per la messa a terra delle Missione V del PNRR”. “Come Gruppo Donne lo scorso anno, chiedemmo al Centro Studi di Confimi Industria di fare un’indagine e i numeri ci hanno allarmato: in Italia 1 pmi su 4 è condotta da una donna eppure nel manifatturiero, stando alla legge attuale, solo il 14% delle imprese potrebbe davvero definirsi al femminile”. “Percentuale che, con la nostra proposta, salirebbe al 33%”.
Un’attenzione che sembra trovare consenso e condivisione: già 16 i firmatari del PD che hanno siglato il ddl depositato da D’Arienzo a Palazzo Madama.