Difesa vs Energia, Agnelli (Confimi Industria): "Fondi solo per spese militari. Si preferisce avere i conti in ordine e le aziende chiuse".
"L'unica soluzione per le aziende italiane di avere un costo dell'energia al pari delle colleghe europee risiede nel nucleare. Ma gli small nuclear reactor non saranno pronti che tra cinque anni quando il grosso delle imprese italiane avrà già chiuso i battenti".
Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria torna a parlare del costo dell'energia e lo fa in riferimento alle misure contenute nel Decreto Bollette e del Decreto Nucleare.
Secondo il numero uno della Confederazione della manifattura italiana privata i tre miliardi stanziati dal Governo non sono sufficienti e neppure i sei mesi presi in esame "è evidente che si preferisca avere i conti in ordine piuttosto che salvaguardare le aziende. Non è forse questa la direzione intrapresa?"
"Del resto - sottolinea Agnelli amaramente - i soldi per fare investimenti è evidente che ci siano. Abbiamo trovato 20 miliardi per la difesa (+1% del PIL), perché non ci si sforza a trovarne anche per le imprese energivore e gasivore? Sono forse meno importanti?"
Chiude poi Agnelli “Rispettare i vecchi parametri di Maastricht in una Europa allo sbando è preferibile al salvare il nostro sistema produttivo?”
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