Confimi Industria su tavolo dazi “il Governo si faccia promotore di un patto industriale con Europa e Stati Uniti”
“In un momento così delicato per l’economia globale, il Governo italiano ha il dovere di assumere un ruolo attivo e determinante, sia in Europa che nel dialogo transatlantico con gli Stati Uniti. Non possiamo più permetterci di essere spettatori. Il sistema manifatturiero italiano, spina dorsale del nostro Paese, è sotto attacco da fattori esterni e interni. È ora di difenderlo con forza”. Così Paolo Agnelli, Presidente di Confimi Industria, interviene alla vigilia del tavolo di confronto tra il Governo e le associazioni di impresa, convocato per domani a Palazzo Chigi.
L’export verso gli Stati Uniti – ricorda Confimi – ha raggiunto nel 2023 i 65,5 miliardi di euro, rappresentando circa il 10% dell’export nazionale e generando un saldo commerciale positivo di oltre 35 miliardi. “Parliamo di un partner strategico – sottolinea Agnelli – eppure l’Europa continua a subire un deficit nella bilancia dei servizi e dell’energia, con l’Italia che paga uno scotto importante anche sul fronte delle materie prime e dei rottami essenziali per l’economia circolare”.
Confimi Industria chiede che l’Italia torni a essere protagonista, avanzando al Governo sei proposte operative “urgenti e non più rinviabili”: sospensione immediata del Patto di Stabilità, in analogia con quanto già fatto in epoca pandemica; riduzione strutturale del costo dell’energia per le imprese energivore, eliminando imposte e accise italiane che penalizzano la competitività; legge speciale anti-delocalizzazione, per salvaguardare il patrimonio produttivo nazionale; sospensione del Green Deal europeo, ritenuto oggi insostenibile nei tempi e nei modi per molte imprese; dazi in uscita sui rottami ferrosi e alluminio, per frenare l’esportazione incontrollata di materie prime strategiche; esenzione fiscale su premi e aumenti salariali, per sostenere la produttività e l’occupazione.
“In questa fase – conclude Agnelli – servono scelte coraggiose. Confimi Industria è pronta a fare la propria parte, ma Governo e Parlamento devono muoversi subito. Il tempo dell’attesa è finito. Dobbiamo difendere le nostre imprese, i nostri lavoratori e il nostro futuro industriale. Non c’è più spazio per tatticismi o rinvii”.