Infortuni, Agnelli (Confimi Industria): "Sicurezza un dovere di tutti, anche dei lavoratori"
"La formazione sulla sicurezza è di certo una pratica virtuosa e sempre incrementabile, ma in azienda bisogna anche fare i conti con la cultura sociale e del lavoro da cui proviene circa il 20/25% del personale, Asia e Africa in primis ovvero paesi in cui la pratiche di sicurezza sul lavoro sono del tutto sottostimate per non dire assenti". Così Paolo Agnelli presidente di Confimi Industria a margine del tavolo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che questa mattina si è svolto a Palazzo Chigi alla presenza del Ministro del Lavoro Marina Calderone."
Anche per questo crediamo che serva un cambio di approccio, è tempo di responsabilizzare anche i collaboratori sulla corresponsabilità degli infortuni: serve un sistema sanzionatorio interno chiaro, proporzionato e immediatamente applicabile dal datore di lavoro".Non è passato inosservato anche l'investimento che il Governo sta facendo lato ispettori del lavoro, accolto favorevolmente da Confimi Industria: "l'auspicio è che si instauri un rapporto di collaborazione con le aziende, che le ispezioni siano anche preventive e, perché no, portino alla certificazione di quelle aziende virtuose sotto il profilo della sicurezza" ha sottolineato Agnelli nel suo intervento al tavolo.
Parere contrario invece della Confederazione delle manifattura italiana all'estensione della patente a crediti a tutte le imprese: "lo strumento pensato per imprese edili, cantieri e appalti non può essere così applicato a tutta la manifattura, i due settori hanno regole produttive troppo differenti e si rischia di bloccare un paese che già fatica" ricorda il numero uno di Confimi "la sicurezza va perseguita in altri modo".