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Agnelli (Confimi Industria): “Altro che ristori alle imprese: servono interventi strutturali e concreti, non propaganda”

“Altro che aiuti alle imprese esportatrici verso gli Stati Uniti. È l’ennesimo annuncio privo di efficacia: difficile stabilire chi ne avrebbe diritto, impossibile renderli utili se si tratta di piccoli ristori a pioggia.” Così Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria, commenta le ipotesi circolate su nuovi sostegni per le aziende esportatrici penalizzate dall’attuale congiuntura economica.

“Il vero sostegno alle imprese – spiega Agnelli – è rimuovere alla radice gli ostacoli che da anni rendono le aziende italiane meno competitive rispetto ai concorrenti internazionali. Parliamo soprattutto del costo dell’energia, che per le nostre imprese è 3 o 4 volte superiore rispetto ad altri Paesi europei e fino a 10 volte più alto rispetto al resto del mondo. A questo si sommano i costi della manodopera e delle materie prime, che mettono in ginocchio la nostra manifattura.”“Siamo all’ultimo miglio”, avverte il numero uno di Confimi Industria. “Se non ci sarà un intervento strutturale e tangibile, il rischio è solo uno: la chiusura o l’emigrazione industriale.”

Confimi Industria propone misure precise e realizzabili: da una parte disaccoppiare il calcolo del costo energetico tra fonti rinnovabili e non e dall'altro ridurre le accise su gas ed energia elettrica per le imprese manifatturiere italiane.

“Il segnale che le imprese attendono – conclude Agnelli – è sapere che c’è un governo che non si limita agli slogan, ma interviene davvero quando serve, con misure concrete e coraggiose. Non è tempo di propaganda, è tempo di scelte.”

 

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