Un decalogo per le PMI: dall’Europa nuove regole per dialogo sociale e sostenibilità
Dopo due anni di lavoro congiunto in quattro Paesi europei (Italia, Albania, Ungheria e Belgio), si è concluso il progetto Value Facturing SMEs, guidato da Confimi Industria e sostenuto da un partenariato internazionale. Il progetto ha avuto come obiettivo quello di rafforzare il ruolo delle piccole e medie imprese manifatturiere nelle transizioni verde e digitale, promuovendo al tempo stesso strumenti innovativi di dialogo sociale e contrattazione collettiva.
Tra i principali risultati conseguiti, la pubblicazione di un Decalogo multilingue con linee guida e procedure pratiche per favorire il dialogo sociale a livello aziendale, settoriale ed europeo. Un documento pensato per accompagnare le PMI nei processi di innovazione e sostenibilità, rafforzandone la competitività all’interno delle Global Value Chains.
“La contrattazione collettiva è un nodo fondamentale nell’attuazione del principio Leave no one behind (LNOB) dell’Agenda 2030 – ha dichiarato Sergio Ventricelli, vicepresidente di Confimi Industria – il progetto Value Facturing SMEs ha evidenziato il ruolo centrale del dialogo sociale come strumento strategico per accompagnare le transizioni, ridurre i conflitti e costruire percorsi condivisi verso un’economia più giusta, verde e resiliente”.
Secondo Ventricelli, le PMI manifatturiere rappresentano “luoghi privilegiati per sperimentare nuove modalità di interazione tra i diversi attori economici, trasformando i vincoli ambientali in leve di competitività e benessere diffuso”.
Il decalogo si propone come uno strumento operativo per imprese, lavoratori e istituzioni, utile a: promuovere mercati del lavoro di qualità; sostenere processi di contrattazione collettiva più inclusivi; facilitare l’adozione di tecnologie pulite, modelli circolari e processi ad alta efficienza energetica; rafforzare le competenze verdi e digitali nelle PMI.
Con la chiusura di Value Facturing SMEs, Confimi Industria e i partner internazionali confermano l’impegno a proseguire sulla strada del dialogo sociale e dell’innovazione responsabile, contribuendo a costruire un futuro più sostenibile e competitivo per le piccole e medie imprese manifatturiere europee.