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Riforma codice Appalti, ben venga il cambiamento per Aniem: si alle dichiarazioni di Cantone su codice snello e riforma qualificazione

Dino Piacentini: “la proliferazione normativa non ha funzionato, abbiamo assistito negli ultimi anni a un radicamento della corruzione, a opere realizzate talmente male da crollare, a infrastrutture incompiute e a un sistema di selezione delle imprese assolutamente non efficace”. La posizione dell’Aniem sarà rappresentata martedì prossimo in audizione al Senato.


“Siamo molto soddisfatti delle dichiarazioni di Cantone sulla Riforma degli Appalti, perché vanno nella stessa direzione di quanto, come Aniem, chiediamo da molto tempo”, commenta Dino Piacentini, Presidente di Aniem, l’associazione delle piccole e medie imprese edili manifatturiere che raggruppa circa 8.000 piccole e medie imprese aderenti al sistema Confimi Impresa.

“Un sistema di ‘soft regulation’, la revisione del sistema di qualificazione delle imprese rafforzato dall’affiancamento di un rating di legalità, la preferenza per l’offerta economicamente più vantaggiosa in un contesto di trasparenza e responsabilizzazione degli operatori e delle stazioni appaltanti costituiscono orientamenti che Aniem sostiene con forza da molto tempo e quindi non possiamo che essere soddisfatti da quanto ha dichiarato il numero uno dell’Anticorruzione”, aggiunge Piacentini.

“Il prossimo 13 Ottobre – prosegue Piacentini - avremo la possibilità di esporre all’VIII Commissione del Senato le nostre proposte che sono finalizzate ad avvicinare il sistema degli appalti nazionale a quanto avviene già nel resto del mondo”.

Che prosegue: “la proliferazione normativa non ha funzionato, abbiamo assistito negli ultimi anni a un radicamento della corruzione, a opere realizzate talmente male da crollare, a infrastrutture incompiute e a un sistema di selezione delle imprese assolutamente non efficace. Ben venga quindi un’impostazione più leggera, fondata sulla responsabilizzazione dei soggetti protagonisti degli appalti.”

“Siamo soddisfatti anche per le indicazioni sull’albo dei commissari – conclude il Presidente di Aniem – e per la revisione del sistema di gare. Chiediamo però su questo ultimo punto, più coraggio e scelte più forti partendo dal fallimento dell’esperienza delle Soa”.

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