Lettera del Presidente Agnelli al MISE: Adesione italiana al brevetto europeo con effetto unitario e al Tribunale Unificato dei Brevetti
Spettabile Ministero,
con riferimento alla Vostra comunicazione in oggetto, questa Confederazione ritiene di
condividere le perplessità che da molte parti sono state sollevate circa la adeguatezza complessiva
del c.d. “Unitary Patent Package” ed in particolare circa l’impatto sicuramente negativo che la sua
adozione avrebbe sul sistema delle imprese manifatturiere italiane, in particolare medie e piccole.
I rilievi critici, che questa Confederazione ritiene di far propri, si ricollegano alla grave
penalizzazione della lingua italiana, agli oneri – per molte aziende assolutamente insostenibili - da
sopportare per giudizi che si terranno quasi sempre all’estero ed ai connessi disagi anche logistici e
organizzativi, al rischio di subire – da parte di Tribunali situati all’estero – inibitorie cautelari estese
anche al territorio italiano e provvedimenti di blocco dei beni e dei conti correnti, all’evidente
condizione di minorità in cui opererebbe l’eventuale Divisione Locale italiana del Tribunale
Unitario.
Tutto ciò senza considerare i costi che la struttura del Tribunale Unitario comporterebbe anche
per l’Erario, costi che inevitabilmente andrebbero ad aggravare la fiscalità generale o, peggio, la
tassazione delle imprese.
Non è certo questa la sede per approfondire nel dettaglio tutte le gravi ragioni di dissenso, che
peraltro collimano in modo pressoché totale con le posizioni espresse nel parere della Camera dei
Comuni del Parlamento britannico del 3 maggio 2012, nel parere preparato dalla Deloitte &
Touche per conto del Governo della Polonia in data 1° ottobre 2012 e nel lavoro del Prof. Dimitris
Xenos della University of East London (pubblicato in Scripted, Volume 10, Issue 2, August 2013).
Le predette considerazioni conducono questa Confederazione ad auspicare che l’Italia non ratifichi
l’Accordo sul Tribunale unificato dei brevetti (TUB) e non aderisca alla cooperazione rafforzata in
materia di brevetto unitario (Regolamento UE 1257/2012 e Regolamento UE 1260/2012), secondo
l’Opzione 3 indicata nella Vostra comunicazione del 17 febbraio 2015.
Con i migliori saluti.
Il Presidente
Paolo Agnelli
con riferimento alla Vostra comunicazione in oggetto, questa Confederazione ritiene di
condividere le perplessità che da molte parti sono state sollevate circa la adeguatezza complessiva
del c.d. “Unitary Patent Package” ed in particolare circa l’impatto sicuramente negativo che la sua
adozione avrebbe sul sistema delle imprese manifatturiere italiane, in particolare medie e piccole.
I rilievi critici, che questa Confederazione ritiene di far propri, si ricollegano alla grave
penalizzazione della lingua italiana, agli oneri – per molte aziende assolutamente insostenibili - da
sopportare per giudizi che si terranno quasi sempre all’estero ed ai connessi disagi anche logistici e
organizzativi, al rischio di subire – da parte di Tribunali situati all’estero – inibitorie cautelari estese
anche al territorio italiano e provvedimenti di blocco dei beni e dei conti correnti, all’evidente
condizione di minorità in cui opererebbe l’eventuale Divisione Locale italiana del Tribunale
Unitario.
Tutto ciò senza considerare i costi che la struttura del Tribunale Unitario comporterebbe anche
per l’Erario, costi che inevitabilmente andrebbero ad aggravare la fiscalità generale o, peggio, la
tassazione delle imprese.
Non è certo questa la sede per approfondire nel dettaglio tutte le gravi ragioni di dissenso, che
peraltro collimano in modo pressoché totale con le posizioni espresse nel parere della Camera dei
Comuni del Parlamento britannico del 3 maggio 2012, nel parere preparato dalla Deloitte &
Touche per conto del Governo della Polonia in data 1° ottobre 2012 e nel lavoro del Prof. Dimitris
Xenos della University of East London (pubblicato in Scripted, Volume 10, Issue 2, August 2013).
Le predette considerazioni conducono questa Confederazione ad auspicare che l’Italia non ratifichi
l’Accordo sul Tribunale unificato dei brevetti (TUB) e non aderisca alla cooperazione rafforzata in
materia di brevetto unitario (Regolamento UE 1257/2012 e Regolamento UE 1260/2012), secondo
l’Opzione 3 indicata nella Vostra comunicazione del 17 febbraio 2015.
Con i migliori saluti.
Il Presidente
Paolo Agnelli