Lettera al Ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti
Egregio Ministro,
la fase attuale, che vede il Ministero dell'Ambiente impegnato nella definizione di un nuovo
progetto di tracciabilità dei rifiuti al fine di superare i profondi difetti ed inefficienze del SISTRI, è di particolare importanza.
I principi scelti per definire questo nuovo progetto saranno fondamentali per evitare l'errore di
ricadere in un "SISTRI2", un sistema costoso, ingestibile, non in grado di garantire l'obiettivo di
tutela dell'ambiente attraverso una gestione più trasparente dei rifiuti.
Non possiamo permetterci di cadere in un errore di questo tipo, le imprese non possono più
sostenere costi e procedure amministrative così pesanti.
La scrivente Confederazione, insieme alle altre Confederazioni maggiormente rappresentative
delle PMI italiane che complessivamente rappresentano il 98% del nostro sistema produttivo,
intende contribuire a questa fase con una proposta che non solo delinei i principi imprescindibili
per la riuscita del nuovo progetto, ma che rappresenti una valida e concreta ipotesi per
implementare la tracciabilità dei rifiuti in maniera più agevole evitando costi inutili, sanzioni
ingiustificate, procedure che bloccano la loro attività quotidiana, che sia realmente efficace, in
linea con le disposizioni europee, tutto ciò senza gravare sulle imprese con oneri insostenibili.
La proposta, descritta in dettaglio nel documento allegato, si basa sui seguenti elementi principali:
1) Solo un quadro normativo coerente può consentire la definizione di un sistema di
tracciabilità efficace ed efficiente. Il SISTRI è stato accompagnato da continue e caotiche
modifiche normative che hanno reso sostanzialmente inapplicabili non solo i decreti ministeriali ma anche una parte del testo unico ambientale. Senza un intervento di riordino delle norme attuali nessun progetto, nessun bando, potranno garantire il superamento delle criticità vissute in questi 7 anni;
2) Il SISTRI, tra i suoi molteplici difetti, era basato su strumenti software e hardware
assolutamente incompatibili con l'obiettivo di garantire la tracciabilità dei rifiuti. Questa impostazione va necessariamente superata. Al contempo, è bene evidenziare che questi
strumenti si basavano su un presunto obiettivo di tracciabilità "su strada" che si è dimostrato assolutamente irrealizzabile. Peraltro non è questo che chiede l'Europa.
L'obiettivo da perseguire, per essere realizzabile, deve essere quello di una
informatizzazione degli adempimenti cartacei che, finora, hanno garantito il rispetto delle
disposizioni comunitarie in materia di tracciabilità dei rifiuti;
3) Siamo fortemente convinti che il tema della tracciabilità dei rifiuti, per la sua complessità e
per la sua rilevanza, possa essere gestito efficacemente solo attraverso una piena
condivisione e un pieno coinvolgimento istituzionale. In proposito l’Italia può vantare, in
materia di rifiuti, un'eccellenza riconosciuta sia dal mondo delle imprese sia dalla pubblica
amministrazione: l'Albo gestori ambientali - struttura ministeriale - che da oltre 20 anni
garantisce trasparenza e serietà nella gestione dei rifiuti, con un modello apprezzato e
condiviso con le imprese chiamate ad adempiere. Riteniamo che l'Albo, anche grazie al suo
elevato livello di informatizzazione e integrazione con la PA e con gli organi di controllo, sia
il soggetto che più di tutti possa assicurare una efficace ed efficiente implementazione e
gestione del nuovo sistema di tracciabilità;
4) Il tema dei costi non può e non deve essere sottovalutato. Ogni risorsa sprecata per
l'utilizzo di un sistema inutile qual è stato il SISTRI, penalizza gli investimenti (anche
ambientali) delle imprese. Risorse sottratte all'economia (peraltro negli anni più duri della
crisi) e sottratte alla tutela dell'ambiente. Il nuovo progetto non può compiere questo
stesso errore, deve essere un sistema certamente efficace, ma sostenibile anche da un
punto di vista economico.
Speriamo, con la proposta che abbiamo elaborato e su cui Le chiediamo un confronto, di poter
fornire un contributo utile per favorire una reale tutela dell'ambiente, un tema vitale per le nostre
imprese che nel territorio e nella sostenibilità trovano elementi fondamentali della loro competitività.
Cordiali saluti.
Paolo Agnelli
i
la fase attuale, che vede il Ministero dell'Ambiente impegnato nella definizione di un nuovo
progetto di tracciabilità dei rifiuti al fine di superare i profondi difetti ed inefficienze del SISTRI, è di particolare importanza.
I principi scelti per definire questo nuovo progetto saranno fondamentali per evitare l'errore di
ricadere in un "SISTRI2", un sistema costoso, ingestibile, non in grado di garantire l'obiettivo di
tutela dell'ambiente attraverso una gestione più trasparente dei rifiuti.
Non possiamo permetterci di cadere in un errore di questo tipo, le imprese non possono più
sostenere costi e procedure amministrative così pesanti.
La scrivente Confederazione, insieme alle altre Confederazioni maggiormente rappresentative
delle PMI italiane che complessivamente rappresentano il 98% del nostro sistema produttivo,
intende contribuire a questa fase con una proposta che non solo delinei i principi imprescindibili
per la riuscita del nuovo progetto, ma che rappresenti una valida e concreta ipotesi per
implementare la tracciabilità dei rifiuti in maniera più agevole evitando costi inutili, sanzioni
ingiustificate, procedure che bloccano la loro attività quotidiana, che sia realmente efficace, in
linea con le disposizioni europee, tutto ciò senza gravare sulle imprese con oneri insostenibili.
La proposta, descritta in dettaglio nel documento allegato, si basa sui seguenti elementi principali:
1) Solo un quadro normativo coerente può consentire la definizione di un sistema di
tracciabilità efficace ed efficiente. Il SISTRI è stato accompagnato da continue e caotiche
modifiche normative che hanno reso sostanzialmente inapplicabili non solo i decreti ministeriali ma anche una parte del testo unico ambientale. Senza un intervento di riordino delle norme attuali nessun progetto, nessun bando, potranno garantire il superamento delle criticità vissute in questi 7 anni;
2) Il SISTRI, tra i suoi molteplici difetti, era basato su strumenti software e hardware
assolutamente incompatibili con l'obiettivo di garantire la tracciabilità dei rifiuti. Questa impostazione va necessariamente superata. Al contempo, è bene evidenziare che questi
strumenti si basavano su un presunto obiettivo di tracciabilità "su strada" che si è dimostrato assolutamente irrealizzabile. Peraltro non è questo che chiede l'Europa.
L'obiettivo da perseguire, per essere realizzabile, deve essere quello di una
informatizzazione degli adempimenti cartacei che, finora, hanno garantito il rispetto delle
disposizioni comunitarie in materia di tracciabilità dei rifiuti;
3) Siamo fortemente convinti che il tema della tracciabilità dei rifiuti, per la sua complessità e
per la sua rilevanza, possa essere gestito efficacemente solo attraverso una piena
condivisione e un pieno coinvolgimento istituzionale. In proposito l’Italia può vantare, in
materia di rifiuti, un'eccellenza riconosciuta sia dal mondo delle imprese sia dalla pubblica
amministrazione: l'Albo gestori ambientali - struttura ministeriale - che da oltre 20 anni
garantisce trasparenza e serietà nella gestione dei rifiuti, con un modello apprezzato e
condiviso con le imprese chiamate ad adempiere. Riteniamo che l'Albo, anche grazie al suo
elevato livello di informatizzazione e integrazione con la PA e con gli organi di controllo, sia
il soggetto che più di tutti possa assicurare una efficace ed efficiente implementazione e
gestione del nuovo sistema di tracciabilità;
4) Il tema dei costi non può e non deve essere sottovalutato. Ogni risorsa sprecata per
l'utilizzo di un sistema inutile qual è stato il SISTRI, penalizza gli investimenti (anche
ambientali) delle imprese. Risorse sottratte all'economia (peraltro negli anni più duri della
crisi) e sottratte alla tutela dell'ambiente. Il nuovo progetto non può compiere questo
stesso errore, deve essere un sistema certamente efficace, ma sostenibile anche da un
punto di vista economico.
Speriamo, con la proposta che abbiamo elaborato e su cui Le chiediamo un confronto, di poter
fornire un contributo utile per favorire una reale tutela dell'ambiente, un tema vitale per le nostre
imprese che nel territorio e nella sostenibilità trovano elementi fondamentali della loro competitività.
Cordiali saluti.
Paolo Agnelli