Agnelli (Confimi): "Aumenti acconti in autotassazione: basta stangate alle PMI"
Paolo Agnelli: "Aumenti acconti in autotassazione: basta stangate alle PMI"
Roma, 11 giugno 2015 - "L’aumento degli acconti IRES/IRPEF e IRAP, sarebbe l'ennesima stangata a danno delle industrie manifatturiere", cosi Paolo Agnelli Presidente di Confimi Industria, Confederazione dell'Industria manifatturiera italiana e dell'impresa privata.
"La soluzione alla bocciatura comunitaria del reverse charge per le forniture alla GDO non può tradursi nell’ennesima riproposizione del classico aumento degli acconti in autotassazione" continua il presidente Confimi Industria.
"L’aumento delle accise sul carburante - ricorda Agnelli - clausola di salvaguardia prevista dalla legge di Stabilità a presidio della paventabile bocciatura comunitaria - va senza dubbio evitata" e continua "apprezziamo l’impegno annunciato le scorse settimane dal Governo per evitarla, ma ancora una volta serve maggiore intraprendenza, non è accettabile spostare il tiro sugli acconti, le PMI manifatturiere non sono un bancomat".
Gli acconti in autotassazione infatti corrispondono già al 100% dell’imposta dovuta l’anno precedente. Una misura che eccede il 100% diventerebbe un “prestito forzoso” che danneggierebbe i già critici equilibri finanziari delle PMI. E non si tratta dell’unico caso. Quello della disciplina sull’indeducibilità temporanea degli interessi passivi che eccedono il 30% del ROL è un altro esempio di prestito forzoso che le imprese non tollerano. "I decreti attuativi della delega fiscale - conclude Agnelli - potrebbero essere un’ottima occasione per eliminare quest’ultimo abominio che fu una misura introdotta nel 2008 per “spalmare” su tutte le PMI il gettito che prima era “assicurato” dalla disciplina sulla “thin capitalizzation” e che interessava solo le grandi imprese."
Roma, 11 giugno 2015 - "L’aumento degli acconti IRES/IRPEF e IRAP, sarebbe l'ennesima stangata a danno delle industrie manifatturiere", cosi Paolo Agnelli Presidente di Confimi Industria, Confederazione dell'Industria manifatturiera italiana e dell'impresa privata.
"La soluzione alla bocciatura comunitaria del reverse charge per le forniture alla GDO non può tradursi nell’ennesima riproposizione del classico aumento degli acconti in autotassazione" continua il presidente Confimi Industria.
"L’aumento delle accise sul carburante - ricorda Agnelli - clausola di salvaguardia prevista dalla legge di Stabilità a presidio della paventabile bocciatura comunitaria - va senza dubbio evitata" e continua "apprezziamo l’impegno annunciato le scorse settimane dal Governo per evitarla, ma ancora una volta serve maggiore intraprendenza, non è accettabile spostare il tiro sugli acconti, le PMI manifatturiere non sono un bancomat".
Gli acconti in autotassazione infatti corrispondono già al 100% dell’imposta dovuta l’anno precedente. Una misura che eccede il 100% diventerebbe un “prestito forzoso” che danneggierebbe i già critici equilibri finanziari delle PMI. E non si tratta dell’unico caso. Quello della disciplina sull’indeducibilità temporanea degli interessi passivi che eccedono il 30% del ROL è un altro esempio di prestito forzoso che le imprese non tollerano. "I decreti attuativi della delega fiscale - conclude Agnelli - potrebbero essere un’ottima occasione per eliminare quest’ultimo abominio che fu una misura introdotta nel 2008 per “spalmare” su tutte le PMI il gettito che prima era “assicurato” dalla disciplina sulla “thin capitalizzation” e che interessava solo le grandi imprese."