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LEGGE DI STABILITA’ / PMI EDILI: “ANIEM, DALLA LEGGE STABILITA’ SEGNALI POSITIVI PER LE IMPRESE, MA ATTENZIONE AI PAGAMENTI DELLE PA”


“La legge di stabilità contiene certamente misure di stimolo e di sostegno per le pmi e per l’edilizia in particolare”, dichiara Dino Piacentini, Presidente di Aniem, l’associazione delle piccole e medie imprese edili manifatturiere aderente a Confimi Industria.


“L’abolizione del patto di stabilità interno, la conferma delle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e riqualificazione energetica, l’eliminazione dell’imposizione fiscale sulla prima casa costituiscono certamente elementi importanti che confermano la volontà di stimolare la ripresa di un settore strategico per l’economia nazionale, quale l’edilizia”, prosegue il Presidente di Aniem.

“Ma non solo.
Si registra anche l’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni in relazione alla contrazione degli stanziamenti per il settore.
Siamo molto soddisfatti anche per la misura che impone una stretta per i tempi di pagamento delle amministrazioni, con l’obiettivo di allinearsi ai tempi imposti dall’UE: il tema dei ritardi di pagamento è particolarmente sentito dalle aziende del settore e su questo aspetto occorre certamente un impegno maggiore; quando si mette in gara un'opera deve esserci certezza dei finanziamenti disponibili e dei tempi di pagamento. Per questo Aniem propone un conto dedicato, inamovibile ed impignorabile da terzi per i singoli finanziamenti ed una centrale unica di pagamenti.”
“Come Presidente di Aniem”, conclude Piacentini “voglio sottolineare con molta forza le difficoltà che le nostre imprese hanno a causa del meccanismo dello split payment: secondo l’Aniem, per le imprese che hanno come principale committente la Pubblica Amministrazione si tratta di un ennesimo ostacolo per un settore già in gravi difficoltà perché mentre le aziende non riceveranno l’iva sulle commesse, avranno comunque l’IVA in pagamento verso i propri fornitori, con un forte sbilanciamento del flusso di cassa e necessità di far ricorso al credito, il cui accesso è già proibitivo durante l’attuale fase recessiva”.
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