Agnelli (Confimi Industria) su tagli Ires: "Abbassiamo costi e accise sulla produzione incentiviamo crescita, lavoro e l'export"
Roma, 1 marzo 2016 - “Bene abbassare le imposte, ma se si vuole far ripartire il paese prima bisogna agire sulle tasse o accise che incidono sui costi di produzione, energia e costo del lavoro e non sul reddito di impresa” Così Paolo Agnelli, Presidente di Confimi Industria – Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata commenta le azioni del Governo che riguardano il taglio dell’Ires .
“Paradossalmente l’Ires dovrebbe essere aumentata e non abbassata – continua Agnelli – “Oggi l’obiettivo che aziende e Governo devono condividere è quello di far tornare il nostro Paese competitivo per poter incentivare l’esportazione, solo così si può tornare ad assumere, far crescere il Pil e diminuire il rapporto con il debito pubblico”.
“Non dimentichiamoci – sottolinea Agnelli – che in Italia c’è ancora in essere l 'indeducibilità' parziale degli interessi passivi sugli investimenti, sui quali grava oltretutto il 3,9% di Irap.” “Se il Governo riuscisse a fare proprie queste indicazioni – chiude il presidente di Confimi Industria - incentiverebbe la ripresa e di sicuro alle imprese non peserebbe qualche punto in più in percentuale di Ires sui loro redditi, oggi che molte aziende sono abituate a pagare tasse anche con i bilanci in perdita”.
“Paradossalmente l’Ires dovrebbe essere aumentata e non abbassata – continua Agnelli – “Oggi l’obiettivo che aziende e Governo devono condividere è quello di far tornare il nostro Paese competitivo per poter incentivare l’esportazione, solo così si può tornare ad assumere, far crescere il Pil e diminuire il rapporto con il debito pubblico”.
“Non dimentichiamoci – sottolinea Agnelli – che in Italia c’è ancora in essere l 'indeducibilità' parziale degli interessi passivi sugli investimenti, sui quali grava oltretutto il 3,9% di Irap.” “Se il Governo riuscisse a fare proprie queste indicazioni – chiude il presidente di Confimi Industria - incentiverebbe la ripresa e di sicuro alle imprese non peserebbe qualche punto in più in percentuale di Ires sui loro redditi, oggi che molte aziende sono abituate a pagare tasse anche con i bilanci in perdita”.