APPALTI/ANIEM, NO AD ARRETRAMENTI SUL CODICE APPALTI
APPALTI/ANIEM, NO AD ARRETRAMENTI SUL CODICE APPALTI
Dino Piacentini “Chiediamo di mantenere un livello semplificato per le gare di importo minore e di confermare la scelta del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sopra 1 milione di euro”.
Nel dibattito che accompagna gli ultimi giorni che ci separano dalla definitiva approvazione del Codice Appalti, il Presidente dell’Aniem – l’Associazione delle pmi edili di Confimi Industria – interviene per difendere la portata fortemente innovativa del provvedimento.
“Guai ad arretrare, come sempre c’è chi ha paura della modernizzazione, della responsabilizzazione degli operatori, della competizione fondata sulla meritocrazia, chi tende a mantenere equilibri consolidati negli ultimi 30 anni. Il nuovo Codice è stato concepito finalmente su principi diversi che ci avvicinano ai mercati internazionali.
Sui temi caldi che animano la discussione in questi giorni chiediamo di salvaguardare questa impostazione.”
Spiega il Presidente di Aniem: “In particolare chiediamo di mantenere un livello semplificato per le gare di importo minore e di confermare la scelta del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sopra 1 milione di euro. La semplificazione e la maggiore discrezionalità per gli appalti di importo inferiore si inseriscono in un quadro di maggiori garanzie complessive sulla qualità progettuale, sul taglio a riserve e varianti, sul rispetto assoluto di tempi e costi sui quali chiediamo un inasprimento delle penali per ritardata consegna dei lavori e la previsione di un sistema di garanzie rilasciato da soggetti idonei a tutelare effettivamente la committenza”.
“Fondamentale il ruolo delle commissioni giudicatrici, con il ricorso all’Albo dell’Anac e l’utilizzo di commissari esterni che deve essere attivabile in tutti i casi di aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Sulla liberalizzazione del subappalto – continua Piacentini – la tutela dell’impresa può essere assicurata rendendo utilizzabili ai fini della qualificazione i lavori dagli operatori che li hanno realmente eseguiti. Siamo invece contrari all’indicazione preventiva della terna dei nominativi ai quali subappaltare in quanto fuori dalla logica e dalle dinamiche del mercato.”
“Il Codice, dopo anni di proliferazione legislativa e regolamentare che ha generato solo inefficienze ed anomalie, propone un approccio innovativo e crea le condizioni per un settore più funzionale. Basti pensare – conclude Piacentini – ai passi in avanti per superare una qualificazione statica e pressoché inutile e per dare qualità, professionalità e trasparenza all’attività delle stazioni appaltanti.”