Agnelli: “Sì alle riforme del governo Renzi, no all’Europa del 3%”.
Agnelli: “Sì alle riforme del governo Renzi, no all’Europa del 3%”.
Roma, 5 maggio - “Quando, tre anni fa, con i miei colleghi ci siamo avventurati in questa impresa ci siamo trovati di fronte uno scenario molto complesso: il perdurare di una crisi terribile, un vuoto enorme lasciato dall’attuale sistema della rappresentanza, e un contesto politico caratterizzato da una continua alternanza di governi” Apre così, Paolo Agnelli, la terza assemblea annuale di Confimi Industria, la Confederazione dell’industria manifatturiera italiana e dell’impresa privata. “Siamo partiti con una promessa: costruire una casa nuova per gli imprenditori – dice Agnelli – e l’abbiamo mantenuta, oggi la nostra casa, la casa delle 28.000 imprese che compongono Confimi industria c’è e è di cristallo, trasparente, libera da conflitti d’interesse, di acciaio, solida, e d’alluminio, flessibile e dalla struttura leggera”. E se il ministro Madia portando il saluto del Governo insiste sulla potenza della Riforma Costituzionale “la Riforma di tutte le riforme” come vettore di rilancio per le imprese, Agnelli ha rilanciato: “Di fronte ad uno scenario economico che cambia con una velocità elevatissima, non possiamo esimerci dal valutare positivamente la funzione che possono avere le riforme costituzionali che saranno oggetto del referendum che si terrà ad ottobre 2016” E spiega il presidente “L’instabilità dei governi, la farraginosità dei processi decisionali, l’incertezza delle regole, la giungla della burocrazia, non consentono oggi alle imprese italiane di vedere nello Stato e nelle istituzioni locali un potenziale alleato”. Poi l’Europa e i canoni imposti all’economia nazionale “Non possiamo morire per il vincolo del 3%, ora serve un rilancio degli investimenti pubblici e delle infrastrutture per una ripresa del mercato interno rimuovendo i vincoli macroeconomici alle vendite per non soffocare le imprese.” E continua Agnelli con una provocazione: “Buitoni, Parmalat, Santarosa, Valentino, Alitalia, Telecom, Peroni, Fiorucci, Algida, Carapelli, Bertolli. Cosa vi dicono questi nomi?” chiede il presidente “Nessuno di questi marchi è ancora italiano, erano il made in Italy oggi sono italian sounding, il parmesan dello stile italiano”. Il futuro dell’industria italiana è fatto di sfide “Sfide chevinceremo – scrive in un messaggio il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti letto in assemblea - se sapremo riformare le strutture sociali, istituzionali e aziendali in modo coerente rispetto alle esigenze della contemporaneità”. E proprio questo cambiamento di passo rappresenta una delle missioni di Confimi Industria: “Vogliamo un nuovo sistema della rappresentanza in grado di rimettere al centro le reali esigenze dell’impresa – dice Agnelli - e riteniamo in tal senso fondamentale che il Governo con coraggio decida di rottamare questo sistema eliminando il conflitto di interessi per ridare dignità alla rappresentanza e al dialogo sociale”. All’assemblea pubblica è seguita quella privata. Un momento dedicata ai soli soci di Confimi Industria che ha visto Paolo Agnelli è eletto per acclamazione al secondo mandato da Presidente di Confimi Industria. Nuova anche la Giunta: Vice Presidente Vicario Arturo Alberti, Vice Presidenti Flavio Lorenzin, Dino Piacentini, Giovanni Gorzanelli e Riccardo Chini.
Roma, 5 maggio - “Quando, tre anni fa, con i miei colleghi ci siamo avventurati in questa impresa ci siamo trovati di fronte uno scenario molto complesso: il perdurare di una crisi terribile, un vuoto enorme lasciato dall’attuale sistema della rappresentanza, e un contesto politico caratterizzato da una continua alternanza di governi” Apre così, Paolo Agnelli, la terza assemblea annuale di Confimi Industria, la Confederazione dell’industria manifatturiera italiana e dell’impresa privata. “Siamo partiti con una promessa: costruire una casa nuova per gli imprenditori – dice Agnelli – e l’abbiamo mantenuta, oggi la nostra casa, la casa delle 28.000 imprese che compongono Confimi industria c’è e è di cristallo, trasparente, libera da conflitti d’interesse, di acciaio, solida, e d’alluminio, flessibile e dalla struttura leggera”. E se il ministro Madia portando il saluto del Governo insiste sulla potenza della Riforma Costituzionale “la Riforma di tutte le riforme” come vettore di rilancio per le imprese, Agnelli ha rilanciato: “Di fronte ad uno scenario economico che cambia con una velocità elevatissima, non possiamo esimerci dal valutare positivamente la funzione che possono avere le riforme costituzionali che saranno oggetto del referendum che si terrà ad ottobre 2016” E spiega il presidente “L’instabilità dei governi, la farraginosità dei processi decisionali, l’incertezza delle regole, la giungla della burocrazia, non consentono oggi alle imprese italiane di vedere nello Stato e nelle istituzioni locali un potenziale alleato”. Poi l’Europa e i canoni imposti all’economia nazionale “Non possiamo morire per il vincolo del 3%, ora serve un rilancio degli investimenti pubblici e delle infrastrutture per una ripresa del mercato interno rimuovendo i vincoli macroeconomici alle vendite per non soffocare le imprese.” E continua Agnelli con una provocazione: “Buitoni, Parmalat, Santarosa, Valentino, Alitalia, Telecom, Peroni, Fiorucci, Algida, Carapelli, Bertolli. Cosa vi dicono questi nomi?” chiede il presidente “Nessuno di questi marchi è ancora italiano, erano il made in Italy oggi sono italian sounding, il parmesan dello stile italiano”. Il futuro dell’industria italiana è fatto di sfide “Sfide chevinceremo – scrive in un messaggio il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti letto in assemblea - se sapremo riformare le strutture sociali, istituzionali e aziendali in modo coerente rispetto alle esigenze della contemporaneità”. E proprio questo cambiamento di passo rappresenta una delle missioni di Confimi Industria: “Vogliamo un nuovo sistema della rappresentanza in grado di rimettere al centro le reali esigenze dell’impresa – dice Agnelli - e riteniamo in tal senso fondamentale che il Governo con coraggio decida di rottamare questo sistema eliminando il conflitto di interessi per ridare dignità alla rappresentanza e al dialogo sociale”. All’assemblea pubblica è seguita quella privata. Un momento dedicata ai soli soci di Confimi Industria che ha visto Paolo Agnelli è eletto per acclamazione al secondo mandato da Presidente di Confimi Industria. Nuova anche la Giunta: Vice Presidente Vicario Arturo Alberti, Vice Presidenti Flavio Lorenzin, Dino Piacentini, Giovanni Gorzanelli e Riccardo Chini.