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Lorenzin: “Banche rimesse in carreggiata. Ora si pensi anche agli insoluti delle imprese"

Recupero crediti: connubiopossibile con il Fisco
Lorenzin (Confimi Industria): “Banche rimesse in carreggiata. Ora si pensi anche agli insoluti delle imprese"

“Il Governo ha introdotto nuove misure per svuotare le sofferenze dei bilanci, ma solo quelli delle banche” esordisce Flavio Lorenzin, Vice Presidente Confimi Industria con delega alla Semplificazione, Fiscale e rapporti con la P.A.commentandoil decreto legislativo n. 59/2016 che riguarda misure volte a velocizzare il recupero dei crediti.

“Le difficoltà del sistema bancario sono evidenti a tutti” continua Lorenzin “Per questo Confimi Industria chiede che si intervenga  urgentemente anche per agevolare il recupero dei crediti delle imprese manifatturiere e commerciali così da porre fine alla piaga dei fallimenti per crediti insoluti.”. “Servono nuove misure che permettano alle imprese di ridurre il grado di dipendenza dagli istituti di credito, partendo da soluzioni in grado di rimettere in moto il virtuosismo nel rispetto dei termini di pagamento” ricorda il Vice Presidente di Confimi Industria che sottolinea “Non dimentichiamoci che i  ritardi nei pagamenti sono intenzionali 3 volte su 4”.

Confimi Industria, che in queste settimane ha proseguito con iniziative di sensibilizzazione degli organi ministeriali e parlamentari competenti, propone una soluzione semplice e di autogestione imprenditoriale.

“Più nel dettaglio - illustra Lorenzin - Confimi Industria propone una modifica all’art. 26 della legge Iva nazionale (ammessa dall’art. 90 della Direttiva 112) che consenta al fornitore che riceve l’insoluto di attivare una procedura telematica, monitorata dell’Agenzia delle Entrate, che gli permetta di recuperare immediatamente l’Iva (già versata all’Erario) costringendo al contempo il cliente debitore (che l’aveva precedentemente detratta) a riversarla altrettanto immediatamente.”

Per motivi di equilibrio erariali la proposta è limitata ai rapporti B2B e il ruolo dell’Agenzia è di garante contro eventuali abusi permettendo inoltre controlli mirati. “Un ruolo che fungerà da deterrente – spiega Lorenzin -  affinché il debitore rispetti i termini di pagamento anche perché, in caso di attivazione, il debitore dovrà riversare l’Iva già detratta e, secondo la nostra proposta, subirà anche la sospensione della possibilità di dedurre il relativo costo di fornitura ai fini delle imposte sui redditi ed Irap”.

 “La nostra proposta mira a riportare equilibrio fra le parti” prosegue il Vice Presidente della Confederazione. “Oggi infatti – scende nei particolare Lorenzin –ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale.  Il debitore che riceve una fattura pur non avendola pagata può detrarre l’Iva e dedurre il costo risparmiando Ires ed Irap. Il suo fornitore, invece, prima ancora di incassare un solo euro, deve versare Iva, Ires ed Irap facendosi carico di un esborso finanziario che lo espone a uscite finanziarie che arrivano a toccare anche il 53,40% del corrispettivo”.

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