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Rifiuti plastici: la consapevolezza della catena del valore genera l’economia circolare.

Rifiuti plastici: la consapevolezza della catena del valore genera l’economia circolare. Un convegno di Assorimap per fare il punto sulle scadenze di Europa 2020 e in vista della nuova riforma del riciclo

In Italia degli oltre 2 milioni di tonnellate di prodotti plastici se ne riciclano solo 540 mila tonnellate


La transizione verso un'economia più circolare è al centro dell'agenda per l'efficienza delle risorse stabilita nell'ambito della strategia Europa 2020 per una crescita sostenibile. Utilizzare le risorse in modo più efficiente e garantire la continuità di tale efficienza non solo è possibile, ma può apportare importanti benefici economici. Su questi temi Assorimap, l’Associazione nazionale riciclatori e rigeneratori materie plastiche, in collaborazione con la Luiss Guido Carli, aprirà un focus sugli aspetti della riforma europea sui rifiuti e il ruolo del riciclo della plastica nell’economia circolare con il convegno che si terrà presso l’Ateneo romano il prossimo 7 ottobre. “Nel sistema di economia circolare - sottolinea Marcello Di Paola, docente del corso “Popolazione, Ambiente e Sostenibilità” della Luiss - i prodotti mantengono il loro valore aggiunto il più a lungo possibile e non ci sono rifiuti. A fine ciclo di vita le risorse devono restare all’interno del sistema economico invece di andare in discarica. Sono questi i cambiamenti che devono creare la catena di valore”. Una catena di valore che trova nell’Italia uno dei paesi leader nella tecnologia ed impiantistica per il riciclo della plastica ma di contro non c’è ancora un sistema adeguato per valorizzare le imprese che investono su queste attività. “Gli effetti - spiega il presidente di Assorimap, Walter Regis - sono quelli di una migrazione delle aziende verso paesi che invece hanno messo al centro delle politiche di sostenibilità un sistema di vantaggi per chi trasforma rifiuti per dare loro una seconda vita consumando meno risorse”. In Italia nel 2015 si sono immessi a consumo oltre 2.128.000 tonnellate di prodotti plastici con una raccolta differenziata di quasi 900 mila e con un avvio al riciclo di circa 540 mila tonnellate più 330 mila tonnellate lavorate dagli operatori indipendenti. “Il punto è che si fa tanta raccolta ma poi se ne ricicla molto meno. Ma qui - sottolinea ancora Regis - mi interessa evidenziare che attualmente rispetto alle esigenze ambientali è in essere un sistema che si può definire mutualistico: i materiali hanno valori diversi, alcuni vengono re-immessi nel circuito economico altri ad esempio termo-valorizzati e di conseguenza il mercato tende ad inglobarne alcuni e disinteressarsi di altri. Al convegno “La nuova riforma europea sui rifiuti ed il ruolo del riciclo della plastica nell’economia circolare”, prenderanno parte tra gli altri il presidente di Confimi Industria, Paolo Agnelli, Matteo Giuliano Caroli, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese alla Luiss, Edo Ronchi, Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Roberto Sancinelli, presidente Assoambiente e Tom Emans, presidente Plastics Recyclers Europe mentre a chiudere i lavori sarà il Sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo.
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