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Albania: imprenditori italiani aderiscono a Confimi Industria

Nasce ufficialmente Confimi Albania, con l’ingresso nella confederazione dell’AIIA, l’Associazione Imprenditori Italiani in Albania. Alla guida il presidente Carmine Cipro e il direttore Roland Muka.
Al centro degli incontri istituzionali che hanno scandito i due giorni di missione che hanno visto impegnata una delegazione di Confimi Industria guidata dal presidente Paolo Agnelli, i rapporti economici fra Italia e Albania. Due paesi culturalmente vicini, come ha sottolineato durante un colloquio ristrettissimo con la delegazione il Presidente della Repubblica D’Albania Bujar Nishani. Non solo però affinità sociali e culturali, ma anche volontà - nelle parole del Presidente albanese - di potenziare su business strategici la relazione economica fra i due paesi auspicando che la visita si traduca in investimenti reali.

Italia e Albania “non possono che riconoscersi come partner d’elezione” ha detto il presidente Agnelli che ha ricevuto parole di grande apertura anche dal Presidente della Camera Ilir Meta - che poche ore dopo l'incontro è diventato Presidente della Repubblica d’Albania – che ha ribadito durante un incontro la disponibilità del governo albanese a lavorare con l’Italia su progetti concreti.
Durante i colloqui con diversi esponenti istituzionali e politici, che hanno visto oltre al Presidente della Repubblica Nishani e al Presidente della Camera Meta,  anche il viceministro dell’Economia del Turismo e dello Sviluppo Economico, Adela Karapici,  il leader del Partito Democratico Lulzim Basha e il Direttore Generale dello Sviluppo economico del Municipio di Tirana, Enkelejed Musabelliu, si è discusso degli asset che attraggono gli imprenditori italiani che vogliono investire in Albania.

Basso costo della manodopera qualificata, presenza di risorse naturali e una vicinanza geografica che rappresenta un plus logistico rendendo l’Albania ponte strategico sia verso l’Italia che verso l’Africa, sono i punti cardinali attorno a cui sviluppare collaborazioni economiche e commerciali. Ed è stato proprio il viceministro Karapici a indicare i settori che maggiormente rappresentano un fulcro di investimento per chi oggi vuole fare business in Albania, ITC ma anche turismo, infrastrutture e agricoltura. Il viceministro ha sottolineato poi alla delegazione l’esistenza dell’AIDA, l’agenzia albanese nata proprio per sviluppare gli investimenti in Albania e per attrarre investimenti esteri.
Un grande riconoscimento è arrivato agli imprenditori italiani anche dal rappresentante del Partito Democratico albanese Basha che identifica il nostro paese come uno dei protagonisti della grande trasformazione dell’Albania anche grazie  alla creazione di migliaia di posti di lavoro e al know how in vari campi, primo fra tutti il manifatturiero.

E proprio durante una tavola rotonda con oltre 100 imprenditori italiani in Albania,  il presidente di Confimi Paolo Agnelli ha sottolineato come oggi più che mai, in un momento di debacle economica delle aziende e di un certo tipo di rappresentanza che ha fallito la sua missione,  il valore dell’associazionismo che esprime Confimi e che si sta consolidando anche in Albania, è fondamentale per fare fronte comune ai problemi che affliggono le piccole e medie imprese manifatturiere ed esplorare nuove possibilità di business”.
La delegazione guidata dal presidente nazionale Paolo Agnelli era composta dal direttore nazionale Fabio Ramaioli, dal presidente di Confimi Industria Puglia Sergio Ventricelli e dal segretario generale sempre di Confimi Puglia Riccardo Figliolia.
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