Che sia benedetta.
Sono Manuela, una ragazza degli anni 80. In molti casi basterebbe a dare indicazione dei sogni di una generazione ma c’è molto di più. Ho festeggiato quest’anno i miei 40 anni, ancora non si parlava di lockdown. Eppure, nonostante gli “anta”, mi piace dire di essere una ragazza perché è così che mi sento. E con questa leggerezza vorrei continuare a vivere la vita e l’azienda.
Vengo da una famiglia di imprenditori, in cui lavorare duramente è la normalità e il rischio d’impresa il nostro pane quotidiano. Vado fierissima della mia laurea in Economia, conseguita mentre già lavoravo. Poi mi sono perfezionata con un MBA alla Luiss Business School. Avrei potuto scegliere di non lavorare durante gli studi ma la mia anima indipendente non me lo permetteva. Era impensabile per me, compiuti di 20 anni, dipendere economicamente ancora dai genitori.
In quegli stessi anni è arrivato l’associazionismo. Mondo in cui gravito da circa dieci anni. Ho avuto il piacere di conoscere e vivere diverse realtà, fino ad arrivare in Confimi Industria. Per me l’associazione è un luogo di confronto ma anche conforto, è un hub di persone che “sento” vivere e pensare come me. È un continuo momento di brainstorming, ma anche una casa accogliente con all’interno buoni amici.
La mia è un’azienda di famiglia, con all’interno varie società in diversi settori economici: turismo, ristorazione, commercio automobili, agricoltura, formazione. Io mi occupo di turismo e ristorazione e sono a capo delle attività ricettive conosciute con il marchio “Santa Marta Hotels”, brand che mi ha regalato un ricordo a cui sono particolarmente legata e che voglio condividere con voi.
Tantissimi anni fa, si inaugurava la nostra prima struttura. Era il 29 luglio ma non sapevamo fosse il giorno di Santa Marta, la protettrice degli albergatori. Santa Marta e Maria, avevano infatti accolto Gesù nella loro casa. Marta era la sorella fattiva, Maria la pensatrice. Mentre Marta era impegnata a cucinare e servire il Signore, Maria filosofeggiava con lui; questo provocò il disappunto di Marta che rivolgendosi a Gesù disse: Signore, perché io devo essere quella che lavora, mentre mia sorella si intrattiene con te? Gesù rispose a Marta che entrambe le attività, lavorare e affannarsi e meditare e pensare sono necessarie, due aspetti inseparabili della natura umana.
Da qui il nome al nostro gruppo, ma anche uno spunto per vivere la vita. Quello dell’hotellerie è un settore affascinante, in un solo giorno permette di attraversare tanti luoghi e altrettante culture. In Italia è sempre stato abbastanza avvincente e vincente occuparsi di turismo: città d’arte, mare, montagna, paesaggi, gusto, religione. Nello specifico, io faccio turismo in Salento, una terra magnifica, ricca di natura ma anche di tantissima storia e cultura.
Il turista che arriva in Salento oggi è profondamente diverso dal viaggiatore di venti anni fa: precedentemente la nostra terra non era conosciuta se non in Italia, oggi è meta e destinazione del mondo intero. I nostri clienti sono europei, americani, asiatici, australiani.
Con l’Italia vittima della pandemia, è difficile fare il mio mestiere e per non “saltare in aria” è necessario essere stati molto solidi prima. La nostra burocrazia e i sistemi di ammortizzazione sociale sono altamente inadeguati al tipo di attività che nelle aziende turistiche si svolge. Manca il motore del turismo: il movimento delle persone. Vivo il mio lavoro con passione e credo di essere un buon capo. Con un pizzico di sana presunzione credo di essere anche una buona fonte di ispirazione.
A stretto contatto con me lavora una delle mie sorelle, Adriana, che è l’anima commerciale e creativa dell’azienda. Mio fratello Giuseppe invece è impegnato nelle altre società del gruppo. C’è ancora un’altra sorella, Benedetta, la più piccola, anche lei fresca di laurea in Economia ma che è ancora alla ricerca del suo bel posto nel mondo. Condividere questo percorso di vita con la mia famiglia ha un valore enorme, inestimabile.
Siamo tutti profondamente diversi tra di noi, spesso con posizioni contrarie, ma estremamente uniti. Vige un grande rispetto del ruolo di ognuno e una forte consapevolezza in ciascun. Se litighiamo, litighiamo per quello che è effettivamente accaduto, non ci portiamo nulla dietro dal passato.
Ma “Santa Marta Hotel” non è solo famiglia. C’è un gruppo manageriale composto da collaboratrici (tutte donne) che sono in azienda da un tempo infinito. Sono per me elementi preziosissimi, professionalmente e umanamente.
Come tutti ho preferenze e spigolature che riguardano inevitabilmente atteggiamenti e caratteri: non sopporto chi pensa e agisce in rigidi schemi, chi vive sempre con un occhio al passato, chi non vuole assumersi la responsabilità di quel pensa e crea.
A proposito di responsabilità. Nonostante le dure prove e le avversità che il 2020 ha portato con sé, quest’anno lo chiuderò arricchita di una nuova opportunità. La Confederazione - che rappresento come presidente di Confimi Lecce Brindisi Taranto - ha premiato la mia passione e il mio lavoro affidandomi la delega nazionale al Turismo. Un ruolo e un compito che poterò avanti con l’impegno e l’entusiasmo che metto nella vita e nel lavoro.
Avete mai giocato a “chiamami col tuo nome”? Giochiamo!
Se fossi una citazione sarei una frase di Einstein: “Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c'è altra via. Questa non è Filosofia, questa è Fisica”.
Se non mi occupassi di ricezione e turismo darei spazio alle mie passioni, la Fisica e la Psicologia Quantistica.
Se fossi un ballo sarei al pizzica salentina, che spesso ballo nelle piazze in occasione delle feste patronali salentine.
Se dovessi scegliere una colonna sonora per la mia vita sarebbe “Che sia benedetta” di Fiorella Mannoia.
La mia vita è fortunatissima ed io, che la creo, la benedico ogni giorno.
Questo non significa non avere difficoltà o avversità. Significa saper vivere preservando sempre la bellezza della vita stessa.
Manuela Aloisi