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Ferrero richiama gli ovetti Kinder in diversi paesi europei per un focolaio di Salmonella

Alcuni lotti di ovetti Kinder Ferrero sono stati richiamati in diversi paesi europei per un possibile legame con un centinaio di casi di infezione da Salmonella Typhimorium. L’allerta è partita dal Regno Unito dove, secondo quanto riporta la BBC, sono stati registrati 63 casi di salmonellosi, la maggior parte dei quali si è verificata in bambini di età inferiore ai sei anni. Altri 21 casi sono stati riportati in Francia tra i bambini con un’età media di 4 anni, fa sapere Santé Publique France. Una notifica Rasff – ora non disponibile, ma visionata da Food Safety News prima della rimozione – comunicava la presenza di casi anche in Germania (6), Svezia (4) e Paesi Bassi (2). Anche l’Irlanda ha riportato 10 casi.

I casi britannici, irlandesi e francesi sono stati causati tutti dallo stesso ceppo di Salmonella. Le indagini delle autorità sanitarie britanniche sull’origine del focolaio hanno individuato un legame tra i casi e uno specifico prodotto a marchio Kinder, realizzato nello stabilimento belga di Arlon. Lo stesso legame è stato accertato per 15 dei 21 casi francesi, che hanno riferito il consumo di prodotti Kinder il giorno precedente l’insorgenza dei sintomi. Mentre le indagini continuano, Ferrero ha provveduto a richiamare e ritirare, in via precauzionale e volontaria gli Ovetti Kinder Sorpresa venduti in confezioni singole da 20 g e da 3x20g, con i termini minimi di conservazione (Tmc) compresi tra l’11/07/2022 e il 07/10/2022. Il prodotto è stato richiamato anche in Irlanda. Oltre agli ovetti Kinder, Ferrero ha richiamato volontariamente anche i lotti di Kinder Sorpresa Maxi, Schoko Bons e Kinder Mini Eggs, con i Tmc compresi tra il 10/08/2022 e il 10/09/2022. Lo rendono noto i comunicati ufficiali di Santé Publique France dell’Afsca, l’Agenzia federale per la sicurezza della catena alimentare del Belgio, dove sono sotto indagine alcuni casi sospetti di salmonellosi per accertare un legame con il focolaio.

Al momento in Italia non sono stati riportati casi di Salmonella Typhimurium legati al focolaio europeo e non sono stati pubblicati richiami dei prodotti a marchio Kinder. Abbiamo contattato Ferrero per un commento, questo articolo sarà aggiornato con la risposta dell’azienda.

PASTA E GLIFOSATO: DUE RECENTI STUDI LANCIANO L'ALLARME

Cronaca Lombardia e Nazionale: chi di noi non è solito mangiare un bel piatto di pasta? Due nuovi, recenti, studi hanno però lanciato un possibile campanello d'allarme, dovuto alla presenza di glifosato (l'erbicida più diffuso al mondo) in molti marchi di pasta presenti in commercio.

 

Il mensile svizzero KTIPP ha analizzato 18 marchi di pasta, trovando in alcuni campioni tracce di glifosato, seppur al di sotto dei limiti di legge; test che conferma i risultati ottenuti nel 2020 da uno studio tedesco, secondo il quale, più della metà delle 19 marche testate di spaghetti ed esportate in Germania (molte delle quali prodotte in Italia) contenevano al loro interno piccoli quantitativi di glifosato.

Tale erbicida è visto con grande sospetto, in quanto secondo l'AIRC esso viene classificato tra le sostanze "probabili cancerogeni", dopo che uno studio svolto sui ratti in laboratorio ne aveva dimostrato la cancerogenicità. 

Codacons: "Lo Stato Italiano dovrebbe basarsi sul principio di cautela nei confronti dei propri cittadini, facendo in modo che i prodotti che vengono somministrati sia sicuri, e non provochino alcun rischio alla salute umana - afferma il Presidente Nazionale del Codacons, Marco Donzelli - se vi è anche solo un piccolo rischio che tale erbicida possa provocare danni alle persone, come sembra essere stato dimostrato in laboratorio, tale sostanza dovrebbe essere proibita, prima che accadano delle tragedie.

Scriveremo nuovamente al Ministero della Salute sollecitando una presa di posizione sull'argomento; la salute umana deve sempre essere tutelata per prima.".

NASCE IL POLO LOGISTICO DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO

Un polo logistico nazionale con diverse infrastrutture su tutto il territorio nazionale per garantire un approvvigionamento più sicuro e sostenibile delle eccellenze dell’agroalimentare italiano.

È questo l’obiettivo dell’intesa siglata a Roma tra i rappresentanti di Coldiretti, Consorzi Agrari d’Italia, Cai RE, Assologistica e Confetra per favorire la competitività delle imprese agricole e assicurare ai consumatori, al tempo stesso, di ricevere ogni giorno i prodotti degli agricoltori italiani garantendo sicurezza, origine, genuinità e qualità.

Per realizzare questo ambizioso progetto, che sarà coordinato dall’ingegner Maurizio Gentile sin dalla prima fase di studio, Consorzi Agrari d’Italia metterà a disposizione tramite CAI RE una parte del suo patrimonio immobiliare, adeguatamente esaminato e classificato dagli altri partner in base alle potenzialità e alla posizione strategica sul territorio.

L’idea del polo logistico dell’agroalimentare italiano nasce dalla crescente richiesta dei consumatori di una maggiore velocità nello spostamento delle merci che riesca a coniugare la sostenibilità per l’ambiente e le comunità con un’adeguata conservazione dei prodotti.

Il nuovo progetto che prenderà forma dopo questa prima fase di studio consentirà alle aziende agricole italiane di sfruttare in via esclusiva infrastrutture diffuse a livello nazionale per far arrivare più velocemente i propri prodotti mantenendo inalterata origine e qualità.

OLIO: CON PNRR SI AMMODERNANO FRANTOI

Dopo la Xylella, le crisi di mercato e il clima pazzo con le gelate e la siccità che hanno tolto liquidità alle aziende, arriva grazie al PNRR la possibilità di sostituire e ammodernare i frantoi oleari, una opportunità in Puglia per 839 frantoi attivi che lavorano 53 varietà di olive per offrire al mercato 5 oli DOP e l’IGP Puglia. A darne notizia è Coldiretti Puglia, alla luce del decreto direttoriale Mipaaf che prevede contributi per 100 milioni di euro a valere sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinati alle aziende agricole e alle imprese agroindustriali titolari di frantoi oleari che effettuano estrazione di olio extravergine di oliva, iscritte al SIAN, per sostituire o ammodernare i frantoi obsoleti con l'introduzione di impianti di molitura ad estrazione a "2 o 3 fasi" di ultima generazione.

“E’ una opportunità per un settore vitale per la filiera olivicolo-olearia che vale oltre 1,2 mld di euro nella sua fase agricola e 3 mld in quella industriale, con la Puglia che produce oltre il 50% dell’olio Made in Italy. Ora è importante che a livello regionale sia costruito il bando, raccogliendo le istanze degli operatori della filiera olivicola – olearia pugliese, considerato quanto rappresenta in termini di valore e di futuro per l’economia agricola della Puglia”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

L'olivicoltura in Puglia rappresenta il 32% (373mila ettari) dell’intera olivicoltura italiana e il 25% della superficie agricola regionale – aggiunge Coldiretti Puglia - di cui circa la metà degli ulivi sono secolari e 3-5 milioni di esemplari addirittura planetari, dove tra Bari e la provincia della BAT ci sono ben 132mila ettari di olivo, praticamente il 35% dell’olivicoltura pugliese.

Si tratta anche di una boccata d’ossigeno per i frantoi salentini che a causa della Xylella hanno venduto linee di produzione all’estero e oltre 100 frantoi negli ultimi 5 anni non hanno aperto i battenti a causa del crollo della produzione di olive di oltre il 70% in provincia di Lecce e già del 50% nella parte sud del territorio provinciale di Brindisi.

Oltre alla Xylella e alla tropicalizzazione del clima, anche sui produttori di olio extravergine d’oliva in Puglia si sono abbattuti i rincari – dice Coldiretti Puglia - con un aumento totale del 15% dei costi medi di produzione. A impattare fortemente sulla produzione olearia in Puglia sono il prezzo del carburante, raddoppiato in pochi mesi – aggiunge Coldiretti Puglia - il costo dell’energia e i rincari di vetro (+15%) per le bottiglie e carta (+70%) per le etichette, fino ai costi stellari per imbottigliamento, confezionamento e trasporti.

Il settore oleario è forse quello che ha resistito meglio all’emergenza sanitaria causato dal Covid 19, con un aumento del 10% delle vendite nel 2020 – aggiunge Coldiretti Puglia – con l’Italia che ha il primato mondiale nei consumi annui di olio extravergine d’oliva con oltre 500mila tonnellate, ma il 50% degli italiani non è ancora in grado di riconoscere un prodotto di qualità, secondo le rilevazioni di UNAPROL. I consumatori dedicano il 2,3% del proprio budget di spesa all’olio extravergine d’oliva – rileva Coldiretti regionale - con una larga propensione all’acquisto diretto proprio presso frantoi, cooperative ed olivicoltori (30%).

Serve diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio attraverso l’ammodernamento dei frantoi e del patrimonio produttivo pugliese – conclude Coldiretti Puglia – proprio quando i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio. In Puglia aziende agricole e frantoi hanno saputo cogliere gli spunti positivi offerti dal mondo del vino, abile nell’attività di marketing e di grande promozione delle etichette pugliesi a livello nazionale e internazionale. Da qui stanno nascendo sale di degustazione all’interno delle aziende olivicole e dei frantoi, il packaging sta divenendo sempre più ammiccante, è salito il livello qualitativo degli oli.

Top News Csqa- FATTORI E TENDENZE SUL FUTURO DELLA SICUREZZA ALIMENTARE

Nel 2050 la popolazione, destinata a crescere, dovrebbe raggiungere i 9,7 miliardi di abitanti (ONU, 2019). Recentemente la Fao (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura ) ha pubblicato un rapporto, nell’ambito del programma Food Safety Foresight, che fornisce una panoramica dei principali fattori e tendenze globali, descrivendone le implicazioni per la sicurezza alimentare.

Quali sono questi fattori?
Il cambiamento climatico, il mutamento del comportamento e delle preferenze dei consumatori, le nuove fonti alimentari come i novel food e nuovi sistemi di produzione, i progressi tecnologici, il microbioma, l’economia circolare e le frodi alimentari.

Sul fronte del clima, e temperature in aumento, la maggiore frequenza di eventi estremi e altri fenomeni stanno minando la capacità di produrre abbastanza cibo nutriente da sfamare la crescente popolazione mondiale.

Di contro i comportamenti dei consumatori stanno cambiando in risposta a una moltitudine di fattori, come appunto il cambiamento climatico o il reddito in aumento. Tali cambiamenti – avverte la Fao – possono essere accompagnati anche da potenziali rischi per la sicurezza alimentare, si legge nel rapporto.

ALTERNATIVE E NOVEL FOOD NEL CIBO DEL FUTURO: GLI INSETTI

Un tema molto attuale è quello riguardante i novel food, a partire dagli insetti edibili. Negli ultimi mesi abbiamo visto aprirsi la strada in Europa a grilli, larve e locuste.
Dal punto di vista nutrizionale, gli insetti commestibili possono essere una buona fonte di proteine, fibre alimentari, acidi grassi benefici e micronutrienti come ferro, zinco, manganese e magnesio. Tuttavia, i profili nutrizionali dipendono dal tipo di specie.
Rischi. Come per altri cibi i rischi per la sicurezza alimentare dipendono dalla specie di insetto, dal mangime, da come vengono allevati, raccolti, lavorati, immagazzinati e trasportati. Individui allergici ai crostacei (gamberi, gamberi, ecc.) potrebbero essere più vulnerabili a  reazioni allergiche agli insetti.

…LE MEDUSE

Mentre mangiare meduse può sembrare a molti strano, questo novel food è consumato da generazioni in alcuni luoghi dell’Asia e sono apprezzate per i loro benefici per la salute. Le specie edibili tendono ad essere povere di carboidrati e lipidi, alte nel contenuto proteico (rappresentato principalmente dal collagene) e diversi minerali. Mentre alcune specie di meduse possono essere tossiche per l’uomo, ce ne sono altre che sono sicure da consumare.
Rischi. Il bioaccumulo di inquinanti marini, che si traduce nel rischio di presenza di metalli pesanti, è un problema di sicurezza alimentare nelle meduse. C’è poi un problema di allergie. La ricerca mostra che le persone con una storia di reazioni allergiche a crostacei, cefalopodi e/o pesci possano tranquillamente mangiare meduse senza reazioni avverse. La maggior parte delle reazioni allergiche a il consumo di meduse è stato invece registrato in persone che sono stati precedentemente punte.
Un metodo tradizionale di lavorazione delle meduse prevede una salamoia in soluzione contenente allume. Questo processo disidrata le meduse e diminuisce il pH e può prolungare la durata di conservazione se la medusa viene mantenuta ad una temperatura adeguata dopo la lavorazione. Ci sono però preoccupazioni per quanto riguarda la quantità di alluminio trattenuto.

…LE ALTERNATIVE VEGETALI

Le fonti proteiche tipicamente utilizzate in ambiente vegetale vanno dai legumi alle noci, semi, cereali e tuberi. Un altro segmento in crescita nell’industria delle proteine vegetali sono le micoproteine, derivati da funghi filamentosi come Fusarium venenato.
Uno dei maggiori vantaggi delle alternative vegeatli è l’opportunità di utilizzare una più ampia varietà di ingredienti a cui adattare la composizione del prodotto per soddisfare le esigenze tecnologiche, nutrizionali, funzionali e allo stesso modo le preferenze dei consumatori.
Rischi. Contaminazione di prodotti alimentari di origine vegetale con agenti patogeni possono verificarsi attraverso il contatto con fonti come letame animale o acqua contaminata, mentre dal punto di vista chimico vi potrebbero essere problemi legati alle micotossine. Vi sono poi i rischi legati agli allergeni quali in particolare la soia, le noci, le arachidi grano saraceno e sesamo.

…LE ALGHE

Anche se usate tradizionalmente come cibo in vari paesi (ad esempio, Cina, Giappone e la Repubblica di Corea), le alghe nelle diete occidentali sono stati in gran parte limitate alle pratiche artigianali e costiere . Negli ultimi anni hanno guadagnato un interesse più ampio da parte dei consumatori, grazie in parte dall’industria alimentare.
Nutrizionalmente sono costituite da minerali (ferro, calcio, iodio, potassio, selenio) e vitamine, in particolare A, C e B-12. Le alghe sono anche uno degli unici “non-pesci” fonti di acidi grassi naturali a catena lunga omega-3. Tendono ad essere ricche fibre alimentari solubili e una buona fonte di proteine.
Rischi. La contaminazione microbica può verificarsi durante la crescita, la coltivazione, la raccolta, la lavorazione e la manipolazione e lo stoccaggio. Perché le alghe possono essere consumate crude, rischi microbici da tali i patogeni marini di origine alimentare sono da tenere in considerazione. Inoltre, le alghe possono bioaccumulare livelli elevati di metalli pesanti come arsenico, piombo, cadmio e mercurio. Sebbene il contenuto di iodio delle alghe vari considerevolmente per specie, molte possono averne una quantità significativa. Da valutare quando potrebbero causare un’assunzione eccessiva del minerale

…I CIBI A BASE DI CELLULE

Stiamo parlando della carne coltivata in laboratorio. Fin dai primi studi negli anni 2000, le metodologie di produzione alimentare sono andate bene, il che significa che ora l’industria è pronta a partire con i  laboratori agli impianti di produzione.

LA NOTA DELL’ESPERTO: Welfare aziendale sostenibile: quali sono i benefit e perché conviene alle imprese

Assistenza sanitaria integrata, buoni pasto, buoni acquisto sono solo alcuni dei benefit pensati per venire incontro alle esigenze dei dipendenti e che rientrano nel cosiddetto welfare aziendale

Con queste due parole si intendono infatti quelle integrazioni alla retribuzione, non monetarie, che le aziende possono attivare per garantire il benessere dei lavoratori affiancandosi, così, al welfare statale.
Integrazioni che influiscono sul potere d’acquisto del lavoratore e che hanno come obiettivo quello di migliorare la sua vita quotidiana, aumentando anche la sua produttività. Aspetti che ovviamente ricadono a cascata sull’azienda e che influiscono in ottica di brand reputation.  Le norme che regolano i benefit aziendali sono gli articoli 51 e 100 del Tuir (testo unico imposte sui redditi) . Le leggi di stabilità del 2016. 2017 e 2018 hanno poi ampliato la possibilità di attivazione di piani di welfare aziendale grazie all'introduzione dell'opzione di conversione in welfare dei premi di risultato. Ma non solo: negli anni sono state inserite altre novità e definiti ancor meglio i "confini" del welfare aziendale, introducendo tra questi per esempio il trasporto pubblico. 

 

 

I benefit di un piano di welfare aziendale possono essere di diverse tipologie e riguardare vari ambiti:

  • Sanità: spese mediche sanitarie per il dipendente e i suoi familiari grazie all’assistenza sanitaria integrativa
  • istruzione e formazione: spese scolastiche dei figli, da quando sono bambini fino all’università purché abbiano come obiettivo l’istruzione (per esempio sì all’iscrizione al Conservatorio no al corso di karate)
  • assistenza familiari: badanti per anziani non autosufficienti, prestazioni fisioterapiche e infermieristiche. Ma rientrano anche i servizi di baby-sitting e nidi aziendali
  • trasporto pubblico: abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale per il dipendente ma anche per i familiari (coniuge e figli) in situazioni particolari;
  • viaggi: voli, hotel, pacchetti vacanza;
  • cultura & tempo libero: attività culturali come cinema, spettacoli e concerti
  • previdenza: versamenti al fondo di previdenza complementare aziendale e/o privato a cui il dipendente è iscritto;
  • sport e benessere: sport, fitness e attività relax (convenzioni con palestre, ma anche palestre aziendali, corsi di yoga ecc…);
  • buoni acquisto: il dipendente può utilizzarli attraverso un’ampia rete di esercizi convenzionati per lo shopping, la spesa al supermercato e carburante. Come per esempio i Ticket Compliments®;
  • buoni pasto: rientrano tra le prestazioni che sostituiscono la mensa come i Ticket Restaurants®;
  • mutui e finanziamenti: rimborso degli interessi passivi.

 

Edenred affianca le aziende nello sviluppo di soluzioni per il welfare aziendale capaci di rispondere efficacemente alle esigenze di specifiche realtà e diverse popolazioni aziendali. In una direzione sempre più rivolta alle pratiche di sostenibilità, permette un accesso semplice a benefit e servizi utili alla vita di ogni giorno, garantendo un importante risparmio fiscale alle imprese e un sostegno concreto al benessere di dipendenti e collaboratori e delle loro famiglie.

Le soluzioni di Edenred per la gestione dei piani di welfare in azienda sono in grado di offrire:

  • CONSULENZA ALTAMENTE QUALIFICATA;
  • IMPORTANTI BENEFICI FISCALI. La possibilità per le imprese di abbattere il costo del lavoro dal 30% al 40% degli importi lordi erogati al dipendente;
  • SOLUZIONI 100% DIGITALI. Piattaforme intuitive e facili da navigare per i dipendenti; un Portale Clienti, che permette all’azienda di gestire i diversi piani welfare attivi, visualizzare in tempo reale lo stato di utilizzo dei benefit, scaricare report flussi payroll e le anagrafiche, controllare tutti i flussi amministrativi.
  • BUONI ACQUISTO E VOUCHER PER I SERVIZI WELFARE,
    PER EROGARE FACILMENTE IL WELFARE IN OGNI AZIENDA

Semplici da utilizzare per la spesa al supermercato, ​lo shopping e il carburante, ​i Buoni Acquisto di Edenred sono spendibili presso 27.000 partner convenzionati. Si può spaziare dagli alimentari alle calzature, dai prodotti di bellezza alla benzina, dall’arredamento agli articoli sportivi, dai libri all’abbigliamento, agli accessori, all’ottica, ai giocattoli. Inoltre, i voucher per i servizi welfare sono utilizzabili in più di 10.000 strutture per la salute, la formazione, la cura dei famigliari ma anche sport, tempo libero e molto altro. La rete è in continua espansione e se l’operatore d’interesse non è presente in piattaforma, è possibile richiederne il convenzionamento.

 

Vuoi sapere come gestire al meglio un piano welfare e i benefit aziendali?
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