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SIGLATA CONVENZIONE CONFIMI INDUSTRIA – COSEAM ITALIA SpA

SIGLATA CONVENZIONE CONFIMI INDUSTRIA – COSEAM ITALIA SpA
per  tematiche agevolazioni, bandi finanziamenti ingegneria finanziaria Internazionalizzazione


Confimi Industria e Coseam Italia SpA, facente parte del Sistema Aniem (socio fondatore di Confimi) hanno siglato una convenzione sul tema finanziamenti all’internazionalizzazione con importantissimi vantaggi per le aziende associate, le associazioni territoriali e la nostra Confederazione.


I punti salienti dell’Accordo nazionale, alla quale dovrà far seguito una apposita convenzione fra le territoriali e Coseam, sono i seguenti:

•             Coseam è società il cui oggetto sociale prevede anche di poter prestare consulenze in tematiche legate all’internazionalizzazione a favore di soggetti diversi dai propri soci;

•             che tra i servizi prestati da Coseam vi sono anche consulenze su temi legati a finanziamenti nel campo dell’internazionalizzazione e delle attività commerciali svolte all’estero dalle imprese;

•             che Confimi presta servizi di consulenza a favore delle territoriali proprie associate e che è intenzione di Confimi stipulare una convenzione con soggetti qualificati nel sopracitato ambito per disciplinare i rapporti tra sé e i consulenti specializzati.


Confimi Industira a EXPO: dalla cabina di regia sulla pasta al cooking show.

Confimi Industria, Confederazione dell’Industria Manifatturiera e dell’Impresa Privata, sarà tra i protagonisti ad Expo della Settimana della Dieta Mediterranea Patrimonio UNESCO, in programma dal 14 al 20 settembre.

L’occasione è lo “Show cooking e Serata Mediterranea” – in scena martedì 15 settembre dalle 13 alle 22 all’interno del Cluster Bio-Mediterraneo - che vedrà alcune aziende associate alla categoria alimentare di Confimi Industria impegnate nella preparazione di alcuni tipi di pasta delle tradizionali regionali.

Il modenese “Pastificio Palaganese” di Monchio di Palagano, le “Eccellenze Alimentari” di Valeggio sul Mincio in provincia di Verona, gli abruzzesi “iCanapai” di Introdacqua, Pastificio Miglianico di Miglianico e il Pastificio Regal di Scerne di Pineto, mostrando le fasi di preparazione delle proprie paste tipiche e spiegandone le peculiarità legate alla dieta mediterranea daranno vita ad un vero e proprio show culinario, di più, una food experience. Saranno infatti abili chef a cuocere le paste emiliane, venete e abruzzesi nel pieno rispetto delle tipicità regionali destinate al tasting del pubblico.

Non solo pastifici: numerose le aziende abruzzesi che faranno da scenario all’evento centrale legato alla preparazione della pasta di semola e all’uovo: l’Azienda Agricola Colle del Sole di Francavilla al Mare produttrice di vino; l’Evangelista Liquori di San Giovanni Teatino di Chieti per i liquori; l’Oleificio D’Annunzio di Casalanguida per l’olio; “La Tradizione”, laboratorio alimentare di Francavilla al Mare per i sughi e i condimenti.

Pietro Marcato, Vicepresidente di Confimi Alimentare, che ha curato l’organizzazione dell’evento, ricorda “La partecipazione di Confimi Industria Alimentare – unica associazione a prender parte alla Settimana della Dieta Mediterranea Patrimonio UNESCO in Expo  -  è  parte di un percorso che vede da alcuni mesi la Confederazione membro effettivo della cabina di regia sulla pasta, istituita presso il Mipaaf”. E continua “Da parte del Mipaaf, c’è un’apertura ulteriore, ovvero da una parte la possibilità di realizzazione cooking show tematici per ogni singola Regione, e dall’altra creare momenti di divulgazione di altri prodotti, oltre la pasta, legati alla dieta mediterranea, utili a far conoscere le aziende produttrici aderenti al sistema Confimi Industria”.

Confimi Industria: arti orafe, costituita la categoria nazionale.

Confimi Industria, Confederazione dell’Industria Manifatturiera italiana e dell’Impresa privata, vita alla categoria nazionale “Orafa e Argentiera”.Un ulteriore passo avanti che Confimi Industria compie per la tutela e la promozione dell’industria manifatturiera, costituendo un nuovo punto di riferimento per il comparto del gioiello.
Il settore - che coinvolge industrie di lavorazione, di fornitura e commercializzazione del prodotto - sta ponendo le basi per la costituzione di un unico grande distretto orafoargentiero. Confimi Industria ancora una volta sostiene la progettualità delle sue aziende valorizzando le eccellenze manifatturiere che fanno delle industrie del sistema la punta di diamante del comparto internazionale.
Presidente della categoria, in questa fase iniziale, Gino Zoccai dell’azienda Legi International, fondata a Zanè nel 1839 e presente oggi con oltre cinquanta negozi in tutta Italia e uffici anche in Giappone e a Dubai, è un’azienda che ha sempre investito sull’unicità delle sue creazioni. Attualmente Zoccai è già Presidente della categoria Orafa ed Argentiera di Apindustria Confimi Vicenza.
Confimi Industria è consapevole che le arti orafe sono portatrici di una storia di eccellenza e di una cultura del saper fare che possono contare su imprenditori orafi coraggiosi e determinati in grado di valorizzare il Made in Italy puntando alla promozione internazionale. 
Dello stesso parere Gino Zoccai che sottolinea come “In questi anni di crisi che hanno coinvolto anche il settore dei metalli più pregiati le aziende che hanno saputo orientarsi nei mercati esteri sono riuscite a mantenere in vita le proprie quote di mercato”. E continua “La sfida delle nostre industrie deve essere quella di crescere come distretto. Non possiamo pensare di superare i concorrenti che forniscono la grande distribuzione, ma possiamo specializzarci sul design e nelle tecniche di lavorazione artigianale per conquistare – e conclude Zoccai -  chi cerca prodotti di qualità, con la consapevolezza che piccolo è bello”.


Confimi Industria: incontro Agenzia delle Entrate. La direttrice Rossella Orlandi ha incontrato il DG di Confimi Fabio Ramaioli e il responsabile fiscale nazionale Francesco Zuech

Alla cortese attenzione del Sistema Confimi Industria

Nella giornata di mercoledì 2 settembre, si è tenuto l’incontro presso la sede romana dell’Agenzia delle Entrate fra il Direttore dell’Agenzia Rossella Orlandi e  Confimi Industria rappresentata dal Direttore Generale Fabio Ramaioli e dal Responsabile Fiscale nazionale Francesco Zuech.

L’incontro, che nasce da continui contatti fra le parti, ha visto la trattazione di diversi temi fra i quali le proposte della nostra Confederazione sul recupero Iva insoluti e sul tema Imu/Tasi  degli “Imbullonati” sul quale abbiamo ribadito la nostra posizione di assoluta contrarietà. 

Un altro tema trattato con la struttura dell’Agenzia è stato quello delle criticità per le lavorazioni intracomunitarie senza rientro.

L’incontro ha rappresentato anche l’occasione per ribadire la volontà di collaborare, come già avviene da diverso tempo, e di partecipare ai tavoli di confronto con l’Agenzia delle entrate nel tentativo di facilitare sempre di più il rapporto Agenzia-Imprese.

Queste, in sintesi, le principali tematiche che sono state oggetto di confronto:

1) Proposta recupero Iva insoluti 

Proseguono le iniziative di Confimi per promuovere la proposta, lanciata lo scorso giugno, di estendere la possibilità di recupero dell’Iva sui crediti insoluti. L’iniziativa fa seguito ai positivi riscontri emersi dal sondaggio somministrato alle imprese del sistema e mira a favorire il virtuosismo nel rispetto dei termini di pagamento fra gli operatori (B2B). Si tratta di offrire al fornitore che riceve un insoluto la possibilità di attivare una procedura che, attraverso il monitoraggio dell’Agenzia delle Entrate, gli consenta di recuperare l’Iva (già versata all’Erario) costringendo al contempo il cliente debitore (che l’aveva precedentemente detratta) a riversarla. Il ruolo dell’Agenzia dovrà fungere da garante contro eventuali abusi. La possibilità del creditore insoddisfatto di attivare (in via facoltativa) tale procedura fungerà da deterrenza affinché il debitore rispetti i termini di pagamento poiché, in caso contrario, il cliente dovrà riversare l’Iva detratta con la concreta possibilità di subire controlli mirati da parte dei verificatori. La proposta è stata ufficialmente inoltrata lo scorso 19 giugno al MEF e all’Agenzia delle Entrate. La dott.ssa Orlandi  si è dichiarata interessata e si è impegnata a far verificare la praticabilità al proprio staff.  La proposta è stata analizzata anche dalla Direzione legislazione del Dipartimento delle finanze del MEF che lo scorso 7 luglio ci ha comunicato di attendere le considerazioni che vorrà formulare sul tema l’Agenzia. La proposta di Confimi – su cui proseguiranno azioni di sensibilizzazione anche in sede parlamentare - è stata inoltrata anche al sottosegretario del MEF, On. Enrico Zanetti, che lo scorso giugno ci ha manifestato il proprio interesse per l’iniziativa.

2) Criticità per le lavorazioni intracomunitarie senza rientro

 L’art. 13 della legge n. 114/2015 (Comunitaria 2014) in vigore dallo scorso 18/08/2015 ha recepito gli “insegnamenti” della Corte di Giustizia(sentenza 6/3/2014) che considerano “trasferimenti per esigenze dell’impresa” i beni inviati in conto lavorazione in altro Stato comunitario laddove i prodotti lavorati non rientrino – a fine lavorazione – nel paese da cui sono stati inizialmente spediti. Dal punto di vista normativo tale evenienza obbliga il committente ad identificarsi (cioè ad aprire una partita Iva) nel Paese del lavorante al fine di ivi prendere in carico (alla stregua di un acquisto intracomunitario assimilato) i beni da lavorare. Le complicazioni – dal punto di vista operativo – sono piuttosto evidenti e le ipotesi non così improbabili. Si pensi – a titolo esemplificativo – ai beni che non rientrano perché oggetto di perizie o prove tecniche distruttive oppure perché nel frattempo venduti nel paese del lavorante oppure verso altro Stato. Le criticità che possono coinvolgere le imprese nazionali, tanto nella veste di lavoranti nazionali (terzisti), quanto nella veste di committenti, sono state evidenziate da Confimi. L’Agenzia non ha ancora avuto occasione di riflettere sulle conseguenze di queste novità che il legislatore nazionale ha dovuto recepire per scongiurare rischi di infrazione comunitaria per disallineamento alle norme della Direttiva Iva. A tal riguardo Confimi ha auspicato l’opportunità di adottare in Italia approcci interpretativi “distensivi” volti a minimizzare gli aspetti sanzionatori. Un approccio eccessivamente rigido potrebbe infatti provocare il dirottamento delle lavorazioni verso paesi meno intransigenti, con danni per il sistema manifatturiero nazionale. Infine, nulla è cambiato, comunque, in merito al trattamento fiscale (ma questa è un’altra questione) dei corrispettivi della lavorazione che rimane legato al luogo di stabilimento del committente soggetto passivo (inversione contabile art. 7-ter co.1/a del DPR 633/72).


APPALTI/ANIEM: BENE L’ACCELERAZIONE DEL MINISTRO DELRIO SUL “SOFT LAW”, ORA APRIAMO UN DIALOGO PER IL FUTURO DEL NOSTRO SETTORE

Aniem: siamo assolutamente favorevoli ad un’operazione di radicale semplificazione normativa per superare la miriade di articoli legislativi e regolamentari che non hanno dato alcun contributo in questi anni in termini di efficienza del sistema

“Confermiamo di essere assolutamente favorevoli ad un’operazione di radicale semplificazione normativa che superi la miriade di articoli legislativi e regolamentari che non hanno dato alcun contributo in questi anni in termini di efficienza del sistema, affidabilità degli operatori, qualificazione delle stazioni appaltanti, trasparenza nelle procedure di aggiudicazione”, dichiara Federico Ruta, Direttore generale di Aniem, l’associazione nazionale delle piccole e medie imprese edili manifatturiere aderente a Confimi Industria.

Questo la valutazione del Direttore di Aniem (l’Associazione delle pmi edili di Confimi Industria) in merito alle anticipazioni su un emendamento del Ministro Delrio che darebbe un impronta molto anglosassone al nuovo Codice Appalti superando gli oltre 300 articoli dell’Attuale Regolamento ed attribuendo alle linee guida dell’Anac lo spazio di copertura degli aspetti più tecnici e procedurali.

“E’ un’impostazione ed un approccio che ci convince e che era stato già oggetto delle nostre proposte in sede di audizione parlamentare”, prosegue Ruta.

“E’ evidente che tutto ciò non debba andare nella direzione di una regolamentazione gestita dalla giustizia amministrativa, spesso portatrice di indirizzi non uniformi, ma deve essere oggetto di orientamenti in grado di dare certezze e semplificazione ad un settore complesso come quello degli appalti pubblici.”

Conclude il direttore generale di Aniem: “Chiediamo solo di essere messi in condizioni di operare in un clima di corretta competitività nel quale emergano i progetti e le opere migliori, senza scorciatoie ed anomalie che purtroppo sono diventate strutturali.

Questo sarà anche il tema di un confronto pubblico che abbiamo promosso nel prossimo mese con lo stesso Ministro ed altri esponenti delle Istituzioni sul futuro del nostro settore.”
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