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Banca Popolare di Vicenza e Apindustria Vicenza siglano un accordo a sostegno delle imprese associate

Vicenza, 31 marzo 2014 – Il Vice Direttore Generale di Banca Popolare di Vicenza Emanuele Giustini e il Presidente di Apindustria Vicenza Flavio Lorenzin,accompagnato dalla Vicepresidente con delega alle Convenzioni Elisa Beniero, hanno siglato un accordo di collaborazione che ha l’obiettivo generale di offrire un supporto al tessuto produttivo della provincia di Vicenza.
Grazie all’intesa le aziende associate potranno trovare un’assistenza finanziaria avanzata e un valido e concreto sostegno nell’attività di internazionalizzazione.

Banca Popolare di Vicenza agevolerà le attività di esportazione delle aziende aderenti ad Apindustria Vicenza mettendo a disposizione un plafond di 10 milioni di euro presso un importante numero di Istituti in Cina, India, Brasile, Russia e Turchia, grazie anche ai 53 accordi in essere con banche estere di 32 Paesi.

L’intervento della Banca prevede la possibilità per gli associati ad Apindustria Vicenza, nelle trattative con i Clienti esteri, di offrire loro l’opportunità di finanziare l’acquisto. Il cliente estero, infatti, recandosi presso una delle banche del suo Paese identificate da Banca Popolare di Vicenza, potrà chiedere di accedere al plafond in essere e poter pagare a vista il debito, nei confronti dell'Esportatore italiano, ricevendo dilazioni importanti dalla Banca estera.

In questo modo le operazioni di esportazione, dal punto di vista commerciale e finanziario, vengono notevolmente facilitate con un rilevante beneficio per le aziende locali in termini di liquidità. Il plafond viene messo a disposizione presso alcune delle principali banche estere di Cina, India, Brasile, Russia e Turchia e, successivamente, potrà essere esteso anche ad altri Paesi, in base alle esigenze delle imprese associate.

Grazie all’accordo, la Banca mette a disposizione delle imprese associate ad Apindustria Vicenza anche finanziamentia condizioni specificatamente studiate, per consentire alle imprese di anticipare i crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Sono previste, inoltre, soluzioni per finanziare la copertura delle spese per la formazione del personale, per gli interventi di adeguamento degli stabilimenti alle norme antisismiche e per il ripristino dell’attività a seguito di danni causati da eventi atmosferici.

Banca Popolare di Vicenza propone la gamma di conti correnti SemprePiù a condizioni riservate esclusivamente alle aziende aderenti all’Associazione, agli imprenditori e ai dipendenti per le loro posizioni personali. Particolarmente innovative sono le soluzioni a disposizione delle imprese associate che riguardano l’operatività con l’estero e la gestione della tesoreria aziendale.
L’Istituto, inoltre, offre alle imprese associate servizi finanziari avanzati ed innovativi finalizzati ad attività di “Corporate Finance”, “Private Equity”, “Merger & Acquisition” ed altro a sostegno delle strategie d’impresa, oltre ai servizi dei circuiti creditizi tradizionali, come i Mini Bond.

“L’accordo - come evidenzia Flavio Lorenzin, Presidente di Apindustria Confimi Vicenza - si inserisce nella consolidata e crescente azione di supporto dell’Associazione ai processi di internazionalizzazione delle PMI. Le imprese, infatti, sempre più si rivolgono all’estero, per scelta o per necessità, visto come unico ambito ove potersi sviluppare data le note condizioni del mercato interno e le non brillanti congiunture di alcuni tradizionali mercati di sbocco. Ma andare all’estero, in paesi lontani geograficamente e non solo, comporta sfide nuove da affrontare con preparazione e strumenti adatti; in questo contesto, la possibilità di offrire ai propri clienti il finanziamento dell’acquisto e ricevere al tempo stesso il pagamento a vista della fornitura costituisce un fattore competitivo importante anche nei confronti dei competitors internazionali”.

Per Banca Popolare di Vicenza la convenzione con Apindustria Vicenza conferma l’attenzione dell’Istituto per le imprese del territorio vicentino. Nonostante il perdurare della congiuntura incerta, la Banca continua ad investire nelle aziende sane e con buone prospettive di continuità e di crescita nei mercati internazionali, fornendo loro opportunità concrete e risposte immediate.

Sindacale: CONFIMI IMPRESA, “Attenzione a non escludere ancora una volta le PMI”

Bene gli sgravi contributivi per i contratti di solidarietà ma occorre che le risorse vengano ripartite in maniera equilibrata

Siamo di fronte a scelte di politica economica che potrebbero avere grandi ricadute sulle aziende che hanno mantenuto l’occupazione in questi anni di crisi

“Il rifinanziamento pari a 15 milioni di euro degli sgravi contributivi per le imprese che usano i contratti di solidarietà è certamente da apprezzare e sostenere. Occorre però verificare come questi fondi verranno stanziati e attribuiti alle aziende”.

E’ il commento di Confimi Impresa ad un passaggio del DL 20 marzo 2014 n.34 sul lavoro (contratti a termine e apprendistato semplificati/smaterializzazione del durc), nel quale è stata inserita una norma (l’articolo 5), che ha l’obiettivo di favorire, sul piano degli sgravi contributivi, l’utilizzo dei contratti di solidarietà.

“Lo sgravio – precisa Confimi Impresa, - era già previsto dalla legge ed era rivolto a tutte le imprese e modulato in base alla percentuale di solidarietà stabilita per ogni impresa.

Lo stesso sgravio, tuttavia, non era più operativo da diversi anni per la carenza di fondi: il suo rifinanziamento, quindi, può essere un valido aiuto per le aziende in difficoltà”.

Secondo Confimi Impresa, inoltre, l’uso dei contratti di solidarietà è una delle vie corrette per far fronte alle ancora forti difficoltà con cui hanno a che fare le imprese, soprattutto le medie e le piccole.

“Ma la norma – fa rilevare ancora Confimi Impresa, - prevede che un prossimo decreto debba individuare i datori di lavoro beneficiari dell’agevolazione”.

A questo proposito Confimi Impresa avverte: “non vorremmo che i criteri di selezione che verranno introdotti penalizzassero le PMI che sono sempre state molto disponibili all'utilizzo della solidarietà per non disperdere il proprio capitale umano nei momenti di difficoltà dell'azienda. Già nel passato un analogo fondo, previsto dalla legge, non aveva corrisposto alle PMI, che avevano attivato i contratti di solidarietà al posto dei licenziamenti, i contributi di sostegno allora previsti. Non vorremmo che la storia si ripetesse”.

“Se le PMI fossero in qualche modo escluse da questo provvedimento,– conclude Confimi Impresa - si tratterebbe di un colpo basso dell’Esecutivo proprio a quella parte dell’economia che ha posto notevoli aspettative nell’operato del Presidente del Consiglio Renzi e del Governo nella sua interezza.”

Confimi Impresa incontra il Vice Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda

Nella giornata di oggi il Presidente di Confimi Impresa Paolo Agnelli ha incontrato il Vice Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

All’incontro hanno preso parte anche il Direttore Generale Fabio Ramaioli e il responsabile all’Internazionalizzazione Walter Zampolini e il dott. Marco Simoni Capo segreteria del Vice Ministro.

“Siamo soddisfatti dell’incontro di oggi”. – dichiara Paolo Agnelli. “E stato un momento di confronto ampio che ha messo al centro del dibattitto le imprese manifatturiere e le loro esigenze in relazione all’internazionalizzazione e agli strumenti operativi connessi”.

“Siamo contenti - prosegue il Presidente di Confimi Impresa - che il Vice Ministro abbia posto al centro delle priorità di intervento azioni comuni per aiutare le imprese del manifatturiero che noi rappresentiamo: sono state infatti concordate iniziative in collaborazione, nel corso del 2014, tra Confimi Impresa e il Ministero sul territorio per aiutare, concretamente, le nostre aziende nello sviluppo delle loro attività.”

CONFIMI RAVENNA E MATRIX: investimento inopportuno a Conselice

Come pubblicamente dichiarato – esordisce Gianni Lusa, Presidente di Confimi Ravenna – nei giorni scorsi abbiamo richiesto e ottenuto un incontro ufficiale con il sindaco di Conselice Maurizio Filipucci che ci ha accolti insieme all’assessore provinciale all’ambiente, Mara Roncuzzi, e al vice presidente della Provincia Gianni Bessi, per ricevere ulteriori chiarimenti e considerazioni in merito al progetto Matrix.

Effettuati tutti i necessari approfondimenti rispetto all’insediamento produttivo che Officine dell’Ambiente Spa intende realizzare a Conselice entro la fine dell’anno, le perplessità non sono state smorzate.

In particolare – prosegue Lusa - sono riconducibili non alla contrarietà nei confronti dell’investimento in quanto tale, ma piuttosto nell’inopportunità di localizzare quell’impianto in quel particolare territorio caratterizzato, tra l’altro, da una fortissima vocazione agro-alimentare.

Non è in alcun modo nostra intenzione mettere in discussione esaustività, completezza e legittimità degli iter autorizzativi ottenuti dagli investitori fino a questo momento – sottolinea Lusa - ciò che contestiamo è il metodo utilizzato in fase preparatoria che, associato ad una carente informazione preliminare da parte degli organi preposti, ha dato origine a discussioni e aspri contrasti sociali, politici ed economici.

Anche altre motivazioni sottendono alla nostra posizione: in primo luogo mi preme insistere su un aspetto, tutt’altro che secondario, riconducibile alla movimentazione su strada che con la messa in attività dello stabilimento aumenterà sensibilmente, con un incremento quotidiano stimato di circa 70 mezzi pesanti.

Incremento che si andrà inevitabilmente a ripercuotere e a scontrare con i limiti infrastrutturali di un territorio già in difficoltà.

Un’ulteriore preoccupazione si manifesta anche nei confronti di quelle aziende agroalimentari locali che operano sui mercati internazionali e che, proprio per questo, vengono valutate in base alle caratteristiche del territorio di appartenenza, con richieste e capitolati severi in materia di impatto ambientale e, di conseguenza, con il forte rischio di essere penalizzate dal nuovo contesto che si verrebbe a creare.

Il nostro giudizio – conclude Lusa – non ha pertanto l’intento di contrastare e osteggiare l’insediamento produttivo in quanto tale: le nostre perplessità restano fortissime nel momento in cui si intende localizzarlo in questo particolare territorio.
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