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Confimi Industria su decreto banche: finanza, giù le mani dai macchinari.

Confimi Industria su decreto banche: finanza, giù le mani dai macchinari. 

Accelerare il recupero dei crediti conferendo certezza e rapidità alle procedure assicurandosi che in fase di conversione non venga trascurata l’opportunità di introdurre correttivi per scongiurare bulimiche attenzioni da parte del mondo bancario e della finanza, in particolare modo per il pegno non possessorio sui beni mobili. Questo uno dei temi discussi ieri da Fabio Ramaioli Direttore Generale di Confimi Industria in audizione presso la Commissione Finanze e tesoro del Senato sul Disegno di legge n. 2362.


Il decreto banche (D.L. 59/2016) infatti, secondo la Confederazione dell’Industria Manifatturiera italiana e dell’impresa privata, presenta profili innovativi, di potenziale interesse, ma anche potenzialmente pericolosi per le imprese. Il nuovo istituto del pegno non possessorio, grazie al quale un’impresa, per ottenere credito, può dare in pegno un bene mobile destinato all’esercizio della stessa, come per esempio un macchinario, potendo continuare ad utilizzarlo nel processo produttivo presenta, infatti, da una parte rischi che vanno “mitigati” e, dall’altra, “potenzialità” che vanno invece sostenute.

I rischi. Va evitato che banche e istituti di redito, già al primo rinnovo fidi successivo all’istituzione del nuovo registro telematico dei pegni non possessori tenuto dall’Agenzia delle Entrate, pretendano iscrizioni massive anche a fronte di linee di credito a breve termine. Va altresì evitato che la norma scateni una corsa da parte dei finanziatori istituzionali ad “appropriarsi” dei beni migliori, soprattutto se in fase pre-fallimentare, in modo da tutelare le proprie posizioni, “sottraendo” asset dell’attivo al restante ceto creditorio (dipendenti compresi) ostacolando la potenzialità circolatoria dei beni stessi.

I pro. Rafforzare le tutele dei crediti di fornitura con la possibilità che i fornitori possano diventare così finanziatori del proprio cliente in cambio di un pegno che gli potrà consentire di avere forti garanzie sulla riscossione del proprio credito di fornitura, questo uno degli aspetti positivi. Ragioni creditorie che, secondo le proposte di Confimi Industria, risulterebbero ulteriormente rafforzate se abbinate alla possibilità (facoltà) per il fornitore che riceve un insoluto di costituire di diritto ex post il pegno non possessorio a proprio favore, per l’imponibile, e a favore invece dell’Agenzia delle Entrate, per l’Iva. Tutto ciò a fronte dell’emissione di una nota di accredito telematica - sempre destinata all’Agenzia - che gli consenta di recuperare l’Iva già versata costringendo al contempo il cessionario a riversare quanto precedentemente detratto con la fattura ricevuta con ulteriore sospensione della deducibilità reddituale. Doppio beneficio, in tale evenienza, anche per l’Erario: legato da una parte alla costituzione del pegno sull’Iva e dall’altro all’Irpef/Ires legato all’indeducibilità temporanea del costo per il cessionario nei cui confronti il fornitore ha attivato la procedura di recupero IVA

Confimi Industria a Cuba. Internazionalizzare le PMI manifatturiere per tornare a competere.

Confimi Industria a Cuba. Internazionalizzare le PMI manifatturiere per tornare a competere.

La Habana, 9 maggio 2016 - Si apre oggi la missione istituzionale ed economica di Confimi Industria a Cuba. Una tre giorni di incontri fra aziende italiane e cubane e di meeting istituzionali che hanno l’obiettivo di creare nuove occasioni di interscambio e di business. Numerosi gli incontri B2B che effettuerà la delegazione di 13 aziende del sistema Confimi guidata da Dino Piacentini Vice Presidente Confimi Industria e Presidente Aniem, da Fabio Ramaioli Direttore Generale di Confimi Industria, da Federico Ruta Direttore di Aniem e Mario Lucenti Presidente Coseam.

La delegazione, che è accompagnata dai rappresentati di ICE, SIMEST e SACE, vede anche la presenza di Enrico Vignoli e Mario De Luca,  rispettivamente responsabile Estero e responsabile Servizi Commerciali di MPS e di Dino Fortunato, Investment Promotion Expert di UNIDO ITPO.

A dare il via ai lavori gli incontri – domani – con Ileana Nunez Mordoche, Vice Ministro del Commercio Estero e degli Investimenti Stranieri della Repubblica di Cuba e con Carmine Robustelli, Ambasciatore d’Italia a L’Havana.

Edilizia, infrastrutture, energia e agroindustria questi i settori industriali intorno ai quali ruoteranno gli incontri B2B e B2G in programma. Amaury Medina, Direttore per lo Sviluppo Strategico del MICONS – Ministero delle Costruzioni, Rosell Guerra, Direttore per le energie rinnovabili del MINEM – Ministero dell’energia e delle miniere, Moraima Cespedes, Direttrice per le Relazioni Internazionali del Ministero dell’Agricoltura oltre a presentare lo scenario economico dell’isola apriranno alle possibilità di cooperazione.

“Le piccole e medie industrie italiane hanno fame d’internazionalizzazione” ricorda il vice presidente Dino Piacentini “e per farlo hanno bisogno di affacciarsi su nuovi mercati in quei settori come edilizia, infrastrutture, trasporti e agroalimentare che hanno enormi potenzialità di crescita”. “Aiutarli ad esportare le loro competenze, le loro eccellenze - conclude Piacentini - è per Confimi Industria un obiettivo importante”. 

Una missione istituzionale ed economica che si concluderà giovedì con la visita alla zona di Sviluppo Economico di Mariel: area cubana in cui si concentrano le realtà industriali virtuose nei campi di tecnologie avanzate, logistica, biotecnologia e industria farmaceutica.

Confimi Industria: Agnelli riconfermato Presidente per un secondo mandato

Paolo Agnelli è stato confermato Presidente di Confimi Industria per un nuovo triennio.  L’elezione per acclamazione è avvenuta in occasione della parte privata dell’Assemblea Nazionale della Confederazione, che si è svolta ieri a Roma alle presenza di circa 400 imprenditori e numerose figure istituzionali.

Ai saluti iniziali di Marianna Madia, Ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione,  è seguita una tavola rotonda a cui hanno partecipato Anna Maria Bernini, Vice Presidente Vicario del Gruppo FI-PDL, Francesco Boccia, Presidente della V commissione Bilancio della Camera, Gigi Petteni, Segretario confederale Cisl e Dino Piacentini, Vice Presidente Confimi Industria e Presidente di Aniem. Luca Lotti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio non potendo essere in sala ha inviato uno scritto all’attenzione del Presidente Agnelli, in una video intervista anche il messaggio del Vice Ministro del Mef Enrico Zanetti. 

All’elezione per acclamazione del Presidente Agnelli sono state rinnovate le cariche degli organi sociali. 

La nuova Giunta sarà così composta:  Presidente Paolo Agnelli (Bergamo); Vice Presidente Vicario Arturo Alberti (Verona) con delega alle Relazioni Industriali; Vice Presidente Flavio Lorenzin (Vicenza) con delega Tesoreria, Semplificazione PA e Fiscale; Vice Presidente Dino Piacentini (Aniem) con delega alle infrastrutture; Vice Presidente Giovanni Gorzanelli (Emilia) con delega all’Internazionalizzazione; Vice Presidente Riccardo Chini (Meccanici) con delega alle categorie. 

In attesa di altre assegnazioni sono state conferite deleghe anche ai Consiglieri: Gianni Lusa (Romagna) all’Ambiente; Domenico Galia (Digitale) all’Innovazione; Nicola Fontanarosa (Basilicata) rapporti con il Ministero alla Difesa; Alberto Griffini (Cremona) al Made in Italy; Vincenza Frasca (Multiservizi) al Territorio; Sergio Ventricelli (Puglia) alla categoria Grafici.

Agnelli: “Sì alle riforme del governo Renzi, no all’Europa del 3%”.

Agnelli: “Sì alle riforme del governo Renzi, no all’Europa del 3%”.

Roma, 5 maggio - “Quando, tre anni fa, con i miei colleghi ci siamo avventurati in questa impresa ci siamo trovati di fronte uno scenario molto complesso: il perdurare di una crisi terribile, un vuoto enorme lasciato dall’attuale sistema della rappresentanza, e un contesto politico caratterizzato da una continua alternanza di governi” Apre così, Paolo Agnelli, la terza assemblea annuale di Confimi Industria, la Confederazione dell’industria manifatturiera italiana e dell’impresa privata. “Siamo partiti con una promessa: costruire una casa nuova per gli imprenditori – dice Agnelli – e l’abbiamo mantenuta, oggi la nostra casa, la casa delle 28.000 imprese che compongono Confimi industria c’è e è di cristallo, trasparente, libera da conflitti d’interesse, di acciaio, solida, e d’alluminio, flessibile e dalla struttura leggera”.  E se il ministro Madia portando il saluto del Governo insiste sulla potenza della Riforma Costituzionale “la Riforma di tutte le riforme” come vettore di rilancio per le imprese, Agnelli ha rilanciato: “Di fronte ad uno scenario economico che cambia con una velocità elevatissima, non possiamo esimerci dal valutare positivamente la funzione che possono avere le riforme costituzionali che saranno oggetto del referendum che si terrà ad ottobre 2016” E spiega il presidente “L’instabilità dei governi, la farraginosità dei processi decisionali, l’incertezza delle regole, la giungla della burocrazia, non consentono oggi alle imprese italiane di vedere nello Stato e nelle istituzioni locali un potenziale alleato”. Poi l’Europa e i canoni imposti all’economia nazionale “Non possiamo morire per il vincolo del 3%, ora serve un rilancio degli investimenti pubblici e delle infrastrutture per una ripresa del mercato interno rimuovendo i vincoli macroeconomici alle vendite per non soffocare le imprese.” E continua Agnelli con una provocazione: “Buitoni, Parmalat, Santarosa, Valentino, Alitalia, Telecom, Peroni, Fiorucci, Algida, Carapelli, Bertolli. Cosa vi dicono questi nomi?” chiede il presidente “Nessuno di questi marchi è ancora italiano, erano il made in Italy oggi sono italian sounding, il parmesan dello stile italiano”. Il futuro dell’industria italiana è fatto di sfide “Sfide chevinceremo – scrive in un messaggio il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti letto in assemblea -  se sapremo riformare le strutture sociali, istituzionali e aziendali in modo coerente rispetto alle esigenze della contemporaneità”. E proprio questo cambiamento di passo rappresenta una delle missioni di Confimi Industria: “Vogliamo un nuovo sistema della rappresentanza in grado di rimettere al centro le reali esigenze dell’impresa – dice Agnelli - e riteniamo in tal senso fondamentale che il Governo con coraggio decida di rottamare questo sistema eliminando il conflitto di interessi per ridare dignità alla rappresentanza e al dialogo sociale”. All’assemblea pubblica è seguita quella privata. Un momento dedicata ai soli soci di Confimi Industria che ha visto Paolo Agnelli è eletto per acclamazione al secondo mandato da Presidente di Confimi Industria. Nuova anche la Giunta: Vice Presidente Vicario Arturo Alberti, Vice Presidenti Flavio Lorenzin, Dino Piacentini, Giovanni Gorzanelli e Riccardo Chini.
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