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PMI EDILI: ANIEM, PRONTI AD APRIRE UN TAVOLO REGIONALE SUL SETTORE CON I SINDACATI

“Siamo subito pronti ad aprire un Tavolo piemontese sull’edilizia che in particolare si occupi di contrattazione integrativa e di riorganizzazione degli enti bilaterali nel settore. La situazione delle nostre imprese continua ad essere delicata: ogni strumento utile per riprendere la strada della crescita è importante e necessario”. Così Alessandro Frascarolo – Presidente del Collegio edile di Aniem – API Torino e Delegato nazionale Aniem per edilizia privata ed urbanistica – risponde alla proposta dei Sindacati di Categoria per l’apertura di un confronto su questi temi.

La richiesta è stata avanzata a livello territoriale ad Asti. “La creazione di un tavolo regionale – dice Frascarolo – potrebbe fare da apripista per un’analoga realtà nazionale”. 

“Questa opportunità di confronto – dice ancora Frascarolo -, si incontra perfettamente con la sollecitazione recentemente avanzata da Aniem di attivare una riflessione congiunta con le Organizzazioni Sindacali per rinnovare un sistema concepito negli anni ’50 che richiede oggi di essere profondamente rivisto per meglio valorizzare i lavoratori del settore”. “Siamo quindi interessati – dice ancora Frascarolo -, e disponibili da subito ad un tavolo regionale che possa consentire di discutere di un nuovo modello contrattuale dell’edilizia, con un sistema di casse edili meno frammentato ed oneroso dell’attuale ed in grado di riconoscere tutte le contrattazioni presenti nel settore”.

“Mettiamo gli interessi di imprese e lavoratori al centro del nostro confronto – conclude Frascarolo – senza pregiudiziali, con l’unico obiettivo di rendere più funzionale il nostro comparto:  il tavolo sull’edilizia piemontese potrebbe costituire un esempio di modernizzazione del sistema di relazioni sindacali,  in un ambito come quello della bilateralità edile che certamente necessita di essere ripensato a livello nazionale”.

BILATERALITA’/ANIEM: Filca Cisl, 48 ore dopo, ma continua a non rispondere

La FILCA CISL continua a sfuggire dal merito della questione preferendo il terreno delle omissioni di verità e delle strumentalizzazioni.

ANIEM è uscita da Confapi, come ben sa la Filca, perché non condivideva il ruolo centrale della bilateralità che crea intermediazioni illogiche (strutture, dipendenti, costi di gestione molto alti) tra lavoratori ed imprese, finalizzate non certo a tutelare gli interessi dei lavoratori.

ANIEM deve porsi il problema di garantire casse edili riconducibili al proprio sistema per il semplice fatto che l’iscrizione alle casse edili è oggi obbligatoria, al di là delle prescrizioni contrattuali. Contratto peraltro che la Filca Cisl insieme agli altri sindacati di categoria di Cgil e Uil, ha firmato con Aniem prima che con la Confapi.

Il SINDACATO continua a non rispondere. Riproponiamo la domanda: “perché la Filca non vuole costituire un sistema unitario che garantisce tutti i soggetti firmatari di CCNL e garantirebbe un risparmio significativo da ridistribuire ai lavoratori?

Perché la FILCA CISL non scrive che l’Aniem ha firmato un CCNL con un aumento di 90 euro, ma con zero alla bilateralità, mentre Ance ha firmato un contratto, con Filca Cisl, Fillea Cgil, Feneal Uil, a 40 euro per i lavoratori e il resto sulla bilateralità?

In ultimo: perché la FILCA CISL non esce allo scoperto e smettendo di limitare la sua interlocuzione ad un solo soggetto, l’Ance, ed attiva un confronto vero ed aperto con tutti i settori della rappresentanza?

EDILIZIA/ANIEM: Perché non facciamo un bel referendum tra i lavoratori edili, più soldi e meno bilateralità?

Piacentini: La reazione della Cisl modenese conferma la tendenza del Sindacato a guardare indietro, a difendere un mondo che non c’è più, a non capire che se non alleggeriamo subito il costo di certe sovrastrutture saremo spazzati via

Aniem: Cosa c’è dietro questa paura di cambiare, di fare un passo in avanti? Su questo tema siamo pronto a discutere in assemblee pubbliche anche con i lavoratori

“Nessuno mette in discussione le prestazioni ai lavoratori, anzi: noi sosteniamo che creare un sistema unitario della bilateralità in edilizia significa superare i centinaia di consigli di amministrazione ed altri organismi paritetici, destinare le 4.000 persone impiegate ad altre funzioni, insomma fare un po’ di risparmio da destinare direttamente ai lavoratori. Perché non facciamo un bel referendum tra i lavoratori edili? A parità di prestazioni garantite, volete che queste siano erogate direttamente dalle imprese con un aumento di 100 euro al mese o volete lasciare le cose come stanno con le centinaia di casse edili, scuole edili e comitati in ogni provincia per i quali occorre sopportare costi che ne consentano loro sopravvivenza?”; questo il commento di Dino Piacentini, Presidente di Aniem, l’Associazione Nazionale delle Imprese Edili Manifatturiere – aderente a Confimi Impresa, alle parole del sindacato degli edili della Cisl.

“Basta poi - continua Piacentini- con la pretestuosa storia del “presidio della regolarità contributiva”: ma perché solo in edilizia la regolarità contributiva non può essere gestita da Inps e Inail ed occorre un sistema autogestito da associazioni imprenditoriali e sindacati?”

“Questa ‘preziosa ed insostituibile bilateralità’ ha valorizzato il lavoro edile, la sua formazione, le sue specializzazione, lo ha promosso nelle scuole? Non serve alle piccole imprese, è esattamente il contrario: è un sistema che dà vantaggi più alle grandi imprese.”, prosegue il Presidente di Aniem.

“Cosa c’è dietro questa paura di cambiare, di fare un passo in avanti? Su questo tema sono pronto a discutere in assemblee pubbliche anche con i lavoratori. Una cosa è certa, Aniem continuerà a sostenere con determinazione questa battaglia che è fondamentale per garantire un futuro al nostro settore”, conclude Piacentini

EDILIZIA/ANIEM: ALTRO CHE PIANO MARSHALL, COMINCIAMO A SBUROCRATIZZARE IL SETTORE E A VALORIZZARE I LAVORATORI DELL’EDILIZIA

Piacentini: Chiediamo ad Ance, ai Sindacati, al Ministero del Lavoro, di realizzare un sistema unitario, che rimetta al centro dell’interesse l’impresa ed i lavoratori

Su questo tema rinnoviamo la richiesta al Ministero del Lavoro ed alle altre parti sociali di attivare da subito un Tavolo di confronto

“Altro che Piano Marshall, il settore dell’edilizia ha bisogno, anzitutto, di riformare se stesso. Abbiamo creato ed alimentato strutture burocratizzate, intermediazioni costruite per finanziare associazioni e sindacati. – queste le parole del Presidente di Aniem, l’Associazione Nazionale delle Imprese Edili Manifatturiere – aderente a Confimi Impresa, Dino Piacentini, dopo le dichiarazioni del Presidente Ance di ieri.

Che continua: “La spending review non deve riguardare solo i costi della politica e della Pubblica Amministrazione, ma anche i protagonisti del sistema economico e le loro organizzazioni di rappresentanza. Se vogliamo far ripartire il settore delle costruzioni dobbiamo, anzitutto, superare l’attuale sistema delle bilateralità (casse edili, scuole edili , Ctp…..), costituito da centinaia di strutture, migliaia di dipendenti, miliardi di euro sottratti al mondo delle imprese e del lavoro per fornire prestazioni che avevano una logica 50 anni fa, ma che oggi nascondono altri fini.”

Prosegue Dino Piacentini: “Chiediamo ad Ance, ai Sindacati, al Ministero del Lavoro, nel suo ruolo di garanzia e di vigilanza, di realizzare un sistema unitario, leggero, più moderno e funzionale, che rimetta al centro dell’interesse l’impresa ed i lavoratori. In questo modo potremmo essere in grado di ridare dignità e valore all’edilizia, garantendo stipendi più dignitosi alle maestranze, in una logica di reale e trasparente meritocrazia.”

“E’ una scelta che Aniem ha già avviato anni fa costruendo un sistema della bilateralità a livello regionale, una scelta confermata oggi con un rinnovo contrattuale che garantisce aumenti significativi di salario ai lavoratori, senza andare però ad implementare le sovrastrutture della bilateralità.
Congiuntamente ad una strategia di soft law della riforma legislativa sugli appalti, la radicale rivisitazione dei rapporti tra imprese e lavoro costituisce una priorità non più rinviabile.
Prima di chiedere investimenti allo Stato, occorre avere la capacità di riformare se stessi” – continua il Presidente di Aniem.

“Su questo tema rinnoviamo la richiesta al Ministero del Lavoro ed alle altre parti sociali di attivare da subito un Tavolo di confronto”, conclude il Presidente di Aniem Dino Piacentini.

CONFIMI IMPRESA MECCANICA: ACCORDI SU SANITA’ INTEGRATIVA E PASSAGGI CCNL

Sono stati definiti due accordi sindacali di carattere operativo per il settore della meccanica e assimilati, in materia rispettivamente di sanità integrativa e passaggio al nuovo ccnl.
1. SANITÀ INTEGRATIVA
In merito agli adempimenti previsti dall’art. 46 del Ccnl 1° ottobre 2013, relativi a:
1. la piena operatività del sistema di sanità integrativa entro il 1° gennaio 2015; 
2. una contribuzione pari a “4 euro mensili a carico dell’azienda per ogni lavoratore che abbia volontariamente aderito e 2 euro mensili a carico del lavoratore aderente”, 
in data 15 luglio 2015 Confimi Impresa Meccanica, FIM-CISL e UILM-UIL hanno definito quanto segue:
a) entro il mese di settembre 2014 verranno comunicati gli estremi necessari per il versamento della contribuzione prevista;
b) il primo versamento, relativo alle adesioni manifestate, avverrà nel mese di ottobre 2014.
2. LINEE GUIDA PER L’APPLICAZIONE DEL CCNL 1° OTTOBRE 2013 NELLE IMPRESE NUOVE ADERENTI AL SISTEMA CONFIMI IMPRESA
In data 24 giugno 2014, preso atto dell’adesione al sistema associativo di Confimi Impresa di diverse associazioni territoriali e aziende provenienti dal sistema Confapi, Confimi Impresa Meccanica, FIM-CISL e UILM-UIL hanno definito i seguenti criteri di armonizzazione per l’applicazione del CCNL del 1° ottobre 2013, fatti salvi gli accordi aziendali che definiscano modalità e tempi di armonizzazione diversi.
1. Le aziende che intendono adottare il CCNL Confimi Impresa Meccanica, per il tramite dell’associazione territoriali aderente al sistema Confimi Impresa, dovranno dare formale disdetta del CCNL Unionmeccanica-Confapi ai lavoratori e, laddove presenti, anche alle rappresentanze sindacali. 
2. Dopo tale disdetta, ai lavoratori nuovi assunti sarà immediatamente applicato il CCNL Confimi Impresa Meccanica del 1° ottobre 2013.
3. Il CCNL Confimi Impresa Meccanica sostituirà il CCNL Unionmeccanica-Confapi 29 luglio 2013 per i lavoratori, i cui rapporti erano già regolati da quest’ultimo, previa adeguata informazione per iscritto agli stessi, a cura dell’azienda, almeno 30 giorni prima. 
4. Dalla data di applicazione in azienda del CCNL 1 ottobre 2013 Confimi Impresa Meccanica vale quanto previsto dal medesimo CCNL.
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