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CONFIMI INDUSTRIA PUGLIA e CGIL, CISL e Uil PUGLIA firmano gli accordi contro le molestie e la violenza nei luoghi di lavoro e per la detassazione sui premi di risultato.

Bari, 4 maggio 2017 - Confimi Industria PUGLIA e Cgil, Cisl e Uil Puglia firmano l’accordo contro le molestie e la violenza nei luoghi di lavoro che discende dall’accordo delle parti sociali europee del 26 aprile 2007, unitamente a quello per la detassazione dei premi di risultato, recependo i corrispondenti accordi interconfederali. Gli accordi odierni fanno seguito all'intesa interconfederale pugliese siglata in data 6 febbraio 2017. All'incontro odierno erano presenti per Confimi Industria Puglia, il Presidente Sergio Ventricelli, il Segretario Generale Riccardo Figliolia e il Direttore di Confimi Lecce Ivo Vogna. Per la CGIL il Segretario Generale Giuseppe Gesmundo e Giovanni Nicastri, per la Cisl Franco Suriano, per la Uil  il Segretario Generale Aldo Pugliese e Alfonso Galiano.  "Abbiamo compiuto quest'oggi"  ha dichiarato il Presidente Ventricelli, "un ulteriore passo verso una sempre maggiore collaborazione con le forze sindacali, obiettivo che ci inorgoglisce e che contiamo porti al più presto alla implementazione di un sempre più efficiente ed efficace sistema bilaterale". 

Albania: imprenditori italiani aderiscono a Confimi Industria

Nasce ufficialmente Confimi Albania, con l’ingresso nella confederazione dell’AIIA, l’Associazione Imprenditori Italiani in Albania. Alla guida il presidente Carmine Cipro e il direttore Roland Muka.
Al centro degli incontri istituzionali che hanno scandito i due giorni di missione che hanno visto impegnata una delegazione di Confimi Industria guidata dal presidente Paolo Agnelli, i rapporti economici fra Italia e Albania. Due paesi culturalmente vicini, come ha sottolineato durante un colloquio ristrettissimo con la delegazione il Presidente della Repubblica D’Albania Bujar Nishani. Non solo però affinità sociali e culturali, ma anche volontà - nelle parole del Presidente albanese - di potenziare su business strategici la relazione economica fra i due paesi auspicando che la visita si traduca in investimenti reali.

Italia e Albania “non possono che riconoscersi come partner d’elezione” ha detto il presidente Agnelli che ha ricevuto parole di grande apertura anche dal Presidente della Camera Ilir Meta - che poche ore dopo l'incontro è diventato Presidente della Repubblica d’Albania – che ha ribadito durante un incontro la disponibilità del governo albanese a lavorare con l’Italia su progetti concreti.
Durante i colloqui con diversi esponenti istituzionali e politici, che hanno visto oltre al Presidente della Repubblica Nishani e al Presidente della Camera Meta,  anche il viceministro dell’Economia del Turismo e dello Sviluppo Economico, Adela Karapici,  il leader del Partito Democratico Lulzim Basha e il Direttore Generale dello Sviluppo economico del Municipio di Tirana, Enkelejed Musabelliu, si è discusso degli asset che attraggono gli imprenditori italiani che vogliono investire in Albania.

Basso costo della manodopera qualificata, presenza di risorse naturali e una vicinanza geografica che rappresenta un plus logistico rendendo l’Albania ponte strategico sia verso l’Italia che verso l’Africa, sono i punti cardinali attorno a cui sviluppare collaborazioni economiche e commerciali. Ed è stato proprio il viceministro Karapici a indicare i settori che maggiormente rappresentano un fulcro di investimento per chi oggi vuole fare business in Albania, ITC ma anche turismo, infrastrutture e agricoltura. Il viceministro ha sottolineato poi alla delegazione l’esistenza dell’AIDA, l’agenzia albanese nata proprio per sviluppare gli investimenti in Albania e per attrarre investimenti esteri.
Un grande riconoscimento è arrivato agli imprenditori italiani anche dal rappresentante del Partito Democratico albanese Basha che identifica il nostro paese come uno dei protagonisti della grande trasformazione dell’Albania anche grazie  alla creazione di migliaia di posti di lavoro e al know how in vari campi, primo fra tutti il manifatturiero.

E proprio durante una tavola rotonda con oltre 100 imprenditori italiani in Albania,  il presidente di Confimi Paolo Agnelli ha sottolineato come oggi più che mai, in un momento di debacle economica delle aziende e di un certo tipo di rappresentanza che ha fallito la sua missione,  il valore dell’associazionismo che esprime Confimi e che si sta consolidando anche in Albania, è fondamentale per fare fronte comune ai problemi che affliggono le piccole e medie imprese manifatturiere ed esplorare nuove possibilità di business”.
La delegazione guidata dal presidente nazionale Paolo Agnelli era composta dal direttore nazionale Fabio Ramaioli, dal presidente di Confimi Industria Puglia Sergio Ventricelli e dal segretario generale sempre di Confimi Puglia Riccardo Figliolia.

Confimi Industria in missione a Tirana per la nascita di Confimi Albania

Tirana, 27 aprile - Al via oggi la missione di Confimi Industria in Albania.  La delegazione guidata dal presidente nazionale Paolo Agnelli e alla quale partecipano il direttore nazionale Fabio Ramaioli, il presidente di Confimi Industria Puglia Sergio Ventricelli e il segretario generale sempre di Confimi Puglia Riccardo Figliolia, è arrivata questa mattina a Tirana. L’occasione della visita è l’ingresso nella confederazione che rappresenta l’Industria Manifatturiera Italiana e l’Impresa Privata, dell’AIIA, l’ Associazione Imprenditori Italiani in Albania, che rappresenta oltre 100 aziende attive in Albania e  prenderà il nome di Confimi Industria Albania. La nuova confederazione sarà guidata da Carmine Cipro, che da vent’anni fa impresa in Albania, nel ruolo di presidente e dal direttore Roland Muka. 

La missione che si concluderà domani avrà carattere prevalentemente istituzionale e prevederà, oltre a un evento - conferenza stampa con i maggiori media albanesi al quale interverranno rappresentanti dell’Ambasciata italiana in Albania,numerosi incontri con le più importanti cariche politiche. La delegazione di Confimi Industria, infatti, sarà ricevuta dalle più alte cariche politiche ed istituzionali albanesi.Incontri previsti anche al Ministero dell’Economia e delle finanze e presso il Comune di Tirana.

Alitalia - Agnelli (Confimi Industria) “ I 12.000 lavoratori di Alitalia valgono più dei 500.000 delle PMI rimasti senza lavoro?”

“Ma i 12.000  lavoratori di Alitalia  valgono di più dei 500.000 lavoratori (cifra al ribasso) delle PMI private rimasti senza impiego in questo lungo periodo di crisi senza alcun piano di salvataggio?” si domanda Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria, la Confederazione che rappresenta l’Industria Manifatturiera italiane e l’Impresa Privata, all’indomani del referendum che ha coinvolto i dipendenti di Alitalia e che ha bocciato il piano di salvataggio concordato tra azienda e Governo.
“Non vogliamo assolutamente fare distinzioni tra lavoratori di serie A e lavoratori di serie B o accusare qualcuno di farle - prosegue il presidente -  ma una riflessione seria va fatta su come in questo Paese si trattano le diverse crisi aziendali”. Ancora una volta, infatti, Alitalia si trova di fronte ad una situazione senza ritorno, con la seconda prevedibile resa dei conti e con migliaia di ex dipendenti che hanno ottenuto la cassa integrazione per sette anni con una pesante incidenza sul costo del lavoro per tutte le aziende che già soffrono la crisi.
“Un fatto salta agli occhi: in tutti questi anni di crisi di Alitalia non abbiamo mai assistito all’apertura di tavoli ministeriali per quelle  migliaia di piccole e medie aziende "senza nome" che hanno chiuso i battenti e che in molti casi l’hanno dovuto fare  per ritardi nell'ottenere pagamenti, per fidi non concessi” dice Agnelli “Industrie che vantano storie di famiglie, di lavoratori, di territori significativamente rilevanti per il nostro Paese e che hanno dovuto fermare gli impianti  con ripercussioni sociali devastanti”  “Quando si perde un posto di lavoro è sempre un dramma, ma i moltissimi casi questo avviene nel silenzio più assordante, mentre solo a pochissimi è riservato il tam tam più eclatante”E conclude il presidente di Confimi “Non possiamo che augurarci che il Ministero metta la stessa attenzione anche sul sistema delle PMI in crisi e che così facendo metta in sicurezza la colonna portante della nostra economia”.

Ministero dell'Interno e Confimi Industria firmano "Protocollo sulla sicurezza e sulla legalità"

Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, e il Presidente di Confimi Industria-Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata, Paolo Agnelli, hanno firmato oggi al Viminale, il Protocollo sulla sicurezza e sulla legalità per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata.
L’intesa rappresenta un innovativo strumento di prevenzione per il contrasto della criminalità organizzata, in quanto permette di estendere anche al settore dei rapporti economici tra privati il regime di verifiche antimafia.
Il Protocollo è corredato da uno schema di accordo attuativo che le Prefetture stipuleranno con le articolazioni territoriali di Confimi Industria per dare applicazione, a livello locale, ai contenuti dell’Accordo quadro nazionale.
L’intesa, prevede, altresì, che le imprese associate alla Confimi possano aderire al Protocollo su base volontaria assoggettandosi alle verifiche antimafia nella forma più penetrante e incisiva degli accertamenti preventivi preordinati al rilascio dell’informazione antimafia.
Il Protocollo prevede, anche, che i partners (fornitori e subappaltatori) dell’impresa aderente si assoggettino ai controlli antimafia con modalità differenti a seconda del valore dei contratti in essere.
La documentazione antimafia sarà rilasciata dalle Prefetture delle province ove hanno sede le imprese scrutinate mediante la consultazione della Banca Dati Antimafia.
È, inoltre, prevista l’istituzione di una Commissione di legalità a livello centrale, e di Commissioni di legalità regionali, anche con compiti di monitoraggio, composte da rappresentanti dell’Amministrazione dell’Interno e della Confimi.
Con la firma del Protocollo, sottoscritto oggi, vengono fissati i seguenti impegni:
  • sensibilizzare le imprese associate ai fini dell’adesione al Protocollo;
  • promuovere l’adozione di regole mirate a disciplinare la scelta responsabile da parte delle imprese associate dei propri partners, subappaltatori e fornitori;
  • iscrivere in un apposito elenco pubblicato sul proprio sito Internet le imprese aderenti al Protocollo;
  • vigilare sul corretto adempimento degli obblighi assunti dalle imprese associate che hanno aderito al Protocollo ed indicati nello schema di accordo attuativo allegato, individuando le procedure ritenute più adeguate per contestare e sanzionare eventuali inadempienze, se del caso anche con la cancellazione dal suddetto elenco;
  • promuovere specifici corsi di formazione per diffondere la cultura della legalità
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