Skip to main content

Banche-Imprese: arriva la Bussola della qualità per rafforzare dialogo e informazioni

Al via un percorso condiviso per la realizzazione e sperimentazione di un’applicazione (app) in grado di valorizzare le informazioni qualitative messe a disposizione dalle imprese. Questo obiettivo alla base di un Memorandum di Intesa sottoscritto dall’Abi, dalle principali associazioni di rappresentanza delle imprese e da Credit Data Research, società partecipata di Moody’s Analytics.

L’applicazione denominata “Bussola della Qualità” o, in inglese, Quality Compass è uno strumento innovativo, unico nel suo genere a livello internazionale, che nelle intenzioni delle Associazioni firmatarie del Memorandum contribuirà a migliorare la relazione tra banche e imprese, favorendo un più ampio confronto sugli aspetti più prettamente di natura qualitativa che caratterizzano l’attività imprenditoriale.

La finalità è quella di avviare a livello locale i test su un primo prototipo dell’applicazione nei primi mesi di autunno, grazie alla collaborazione con le sedi territoriali delle Associazioni d’impresa firmatarie e con le banche che aderiranno all’iniziativa sul territorio.

Il Memorandum d’intesa – conclude il comunicato – nasce nell’ambito del Forum sulle variabili qualitative, costituito dall’Abi e dalle principali Associazioni d’impresa secondo quanto previsto dall’Accordo per il Credito 2015, e rappresenta la naturale prosecuzione del lavoro iniziato, ormai da diversi anni, dalle stesse Associazioni sul tema della comunicazione finanziaria.

UN FONDO PER LE IMPRESE VITTIME DI INSOLUTI CONFIMI INDUSTRIA PLAUDE IL DECRETO DEL GOVERNO


Lorenzin: “Un primo passo importante”

Arriva un primo segnale di svolta sul fronte della lotta agli insoluti. La battaglia condotta in prima linea negli ultimi anni da CONFIMI INDUSTRIA – La Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata -  porta i suoi primi risultati con il decreto attuativo firmato dal ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda, che istituisce un fondo per le imprese vittime di mancati pagamenti da parte di debitori imputati per estorsione, truffa, insolvenza fraudolenta e false comunicazioni sociali. 


«Vogliamo esprimere il nostro apprezzamento per l'iniziativa del Governo – commenta il Vice Presidente  di CONFIMI INDUSTRIA  con delega alla Semplificazione, Fiscale e rapporti con PA  Flavio Lorenzin – che, pur partendo con diverse limitazioni e con uno stanziamento iniziale di 30 milioni di euro per tutta Italia, rappresenta un segnale di svolta su un tema che per noi di CONFIMI INDUSTRIA è da anni una priorità assoluta e che è stato oggetto di molteplici azioni nei confronti dei Governi e dei parlamentari di ogni schieramento». 

Lorenzin resta fiducioso sulla possibilità che possano a breve seguire nuove iniziative mirate a tutelare i basilari diritti delle imprese fornitrici che lavorano con onestà e trasparenza, restando vittime di chi non assolve ai propri impegni approfittando anche di una sistema giudiziario lento e inefficiente: «Speriamo che si prosegua verso la piena comprensione del problema – aggiunge il rappresentante delle imprese manifatturiere – e che il decreto appena firmato rappresenti solo un primo passo nella direzione di fare giustizia nei confronti delle tante aziende che ancora oggi rischiano di morire di credito». 

Al riguardo CONFIMI INDUSTRIA sta portando avanti da tempo forse l’unica proposta concreta a vantaggio di tutti i legittimi creditori – conclude Lorenzin – indipendentemente dal fatto che siano vittime di reati o che abbiano avviato un procedimento per il recupero degli insoluti. La proposta è semplice: si dia la possibilità di sfruttare (come consente la Direttiva 112) il meccanismo delle note di variazione Iva, con possibilità del fornitore di recuperare l’Iva già versata e obbligo del debitore (che l’ha detratta senza pagare) di riversarla all’Erario. Il tutto, se gestito per il tramite dell’Agenzia delle Entrate, favorirà il ritorno al virtuosismo nei pagamenti e ridurrà lo stock di perdite erariali dell’Iva da fallimento”.

Terremoto/Aniem: Bonus terremoto anche per le seconde case

Dino Piacentini: “l’Associazione delle pmi edili accoglie con soddisfazione la preannunciata nomina di Vasco Errani quale commissario per la ricostruzione, in considerazione del lavoro e dell’esperienza recentemente maturata nel territorio emiliano”.

“La consapevolezza e la volontà che emergono di mettere in sicurezza il Paese dagli eventi sismici, non devono essere attenuate con l’esaurimento dell’onda emotiva e con il calo dell’attenzione mediatica. Per questo lanciamo al Governo una proposta concreta che ci auguriamo venga presa in considerazione in tempi brevi: estendere gli incentivi fiscali per i lavori di prevenzione e messa in sicurezza statica degli edifici anche alle seconde case,” dichiara Piacentini Presidente di Aniem – l’Associazione delle pmi edili di Confimi Industria. “Nei luoghi del terribile sisma e in generale nelle cosiddette aree ad alta pericolosità sismica (zone sismiche 1 e 2), ci sono moltissime seconde case che in quanto tali sono meno abitate e soprattutto non usufruiscono delle detrazioni del bonus terremoto: riteniamo che estendere tale bonus anche a questa tipologia di case, permetterebbe un aumento incisivo degli interventi preventivi di messa in sicurezza degli edifici”.

Aggiunge Piacentini: “chiediamo inoltre al Governo di inserire altre misure concrete nel pacchetto dei prossimi provvedimenti e abbiamo accolto con grande soddisfazione la scelta del Premier Renzi di promuovere una strategia articolata e strutturale della sicurezza antisismica del patrimonio immobiliare e storico del Paese.

Il Presidente dell’Aniem propone, in particolare, alcune misure concrete che possono essere parte significativa di questo progetto:

  • Attivare una seria ed approfondita analisi del patrimonio pubblico e privato, con conseguente classificazione del livello di sicurezza degli edifici, parimenti a quanto già avviene per l’aspetto energetico; è un passaggio fondamentale che va immediatamente attivato con incentivi fiscali e coinvolgimento responsabile degli ordini professionali a tariffe concordate partendo dalle aree a più elevato rischio sismico. Stimoliamo tale processo con una detrazione fiscale del 100% sulla diagnosi statica degli edifici ubicati nelle aree a rischio sismico 1 e 2.
  • Incentivare gli interventi di demolizione e ricostruzione, stabilizzando ed estendendo il bonus fiscale anche agli aumenti volumetrici che garantiscano sicurezza antisismica.
  • Promuovere un progetto di messa in sicurezza degli edifici scolatici, Aniem 6 anni fa ha firmato un protocollo con la Protezione civile che consente una ricognizione delle scuole collocate in aree a rischio sismico e la realizzazione degli interventi necessari attraverso un global service che consente ai provati che finanziano l’intervento di rivalersi sulla gestione dei servizi.
Relativamente alle prime misure adottate dal Governo sul post terremoto, l’Associazione delle pmi edili accoglie con soddisfazione la preannunciata nomina di Vasco Errani quale commissario per la ricostruzione, in considerazione del lavoro e dell’esperienza recentemente maturata nel territorio emiliano.

Terremoto/PMI Edili: subito piano di messa in sicurezza del Paese, priorità scuole anche con interventi in Project

Piacentini: Fuori dal mercato operatori che agiscono con dolo, colpa grave, incapacità professionale; valorizziamo le tante risorse che abbiamo in questo Paese per garantire la sicurezza e la modernizzazione di un territorio stupendo ma estremamente fragile.

Dino Piacentini, Presidente di Aniem (Associazione delle pmi edili aderente a Confimi Industria) esprime anzitutto la vicinanza ai territori ed alle comunità colpite dal recente terremoto. “Ma non vogliamo limitarci ad una solidarietà formale, stiamo valutando iniziative concrete, ci metteremo a disposizione con le nostre risorse, capacità ed attrezzature per offrire il nostro contributo. Purtroppo abbiamo maturato esperienze specifiche anche nel recente territorio dell’Emilia, quindi siamo pronti fin dalla fase emergenziale e senza alcun intento lucrativo”.

Sul contesto più generale e sulle iniziative più strutturali che il Governo sta valutando, l’Associazione delle pmi invita a riflettere su una situazione oggettiva dalla quale partire:

•          il 70% dei fabbricati nazionali è stato costruito prima del 1974 (anno di entrata in vigore delle prime norme antisismiche nazionali);

•          l'elevato rischio sismico interessa il 44% della superficie nazionale, il 36% dei comuni ed un terzo della popolazione;

•          28.000 scuole sono collocate in zone a elevato rischio sismico;

•          l'Italia spende 3 miliardi e mezzo ogni anno per le emergenze idrogeologiche e sismiche.

In questo contesto “è evidente – continua Piacentini – che occorre un progetto, concepito anche sul medio- lungo periodo che possa portarci nell’arco di 30 anni ad un significativo passo in avanti nella sicurezza antisismica”.

Progetto che dovrà fondarsi su alcuni punti fondamentali:

1.         una seria ed approfondita analisi del patrimonio pubblico e privato, con conseguente classificazione del livello di sicurezza degli edifici, parimenti a quanto già avviene per l’aspetto energetico; è un passaggio fondamentale che va immediatamente attivato con incentivi fiscali e coinvolgimento responsabile degli ordini professionali a tariffe concordate partendo dalle aree a più elevato rischio sismico;

2.         incentivare gli interventi di demolizione e ricostruzione, stabilizzando ed estendendo il bonus fiscale anche agli aumenti volumetrici;

3.         attivare un progetto di messa in sicurezza degli edifici scolatici, Aniem 6 anni fa ha firmato un protocollo con la Protezione civile che consente una ricognizione delle scuole collocate in aree a rischio sismico e la realizzazione degli interventi necessari attraverso un global service che consente ai provati che finanziano l’intervento di rivalersi sulla gestione dei servizi;

4.         analizzare forme di interventi che coinvolgono aree urbane e complessi immobiliari, utilizzando operatori privati e soggetti finanziari specializzati come le Esco;

5.         coinvolgere nella ricostruzione progettisti, imprese, amministrazioni locali, committenza, urbanisti per individuare le soluzioni più idonee a garantire continuità e sicurezza nella vita delle comunità locali.

Lorenzin: “Banche rimesse in carreggiata. Ora si pensi anche agli insoluti delle imprese"

Recupero crediti: connubiopossibile con il Fisco
Lorenzin (Confimi Industria): “Banche rimesse in carreggiata. Ora si pensi anche agli insoluti delle imprese"

“Il Governo ha introdotto nuove misure per svuotare le sofferenze dei bilanci, ma solo quelli delle banche” esordisce Flavio Lorenzin, Vice Presidente Confimi Industria con delega alla Semplificazione, Fiscale e rapporti con la P.A.commentandoil decreto legislativo n. 59/2016 che riguarda misure volte a velocizzare il recupero dei crediti.

“Le difficoltà del sistema bancario sono evidenti a tutti” continua Lorenzin “Per questo Confimi Industria chiede che si intervenga  urgentemente anche per agevolare il recupero dei crediti delle imprese manifatturiere e commerciali così da porre fine alla piaga dei fallimenti per crediti insoluti.”. “Servono nuove misure che permettano alle imprese di ridurre il grado di dipendenza dagli istituti di credito, partendo da soluzioni in grado di rimettere in moto il virtuosismo nel rispetto dei termini di pagamento” ricorda il Vice Presidente di Confimi Industria che sottolinea “Non dimentichiamoci che i  ritardi nei pagamenti sono intenzionali 3 volte su 4”.

Confimi Industria, che in queste settimane ha proseguito con iniziative di sensibilizzazione degli organi ministeriali e parlamentari competenti, propone una soluzione semplice e di autogestione imprenditoriale.

“Più nel dettaglio - illustra Lorenzin - Confimi Industria propone una modifica all’art. 26 della legge Iva nazionale (ammessa dall’art. 90 della Direttiva 112) che consenta al fornitore che riceve l’insoluto di attivare una procedura telematica, monitorata dell’Agenzia delle Entrate, che gli permetta di recuperare immediatamente l’Iva (già versata all’Erario) costringendo al contempo il cliente debitore (che l’aveva precedentemente detratta) a riversarla altrettanto immediatamente.”

Per motivi di equilibrio erariali la proposta è limitata ai rapporti B2B e il ruolo dell’Agenzia è di garante contro eventuali abusi permettendo inoltre controlli mirati. “Un ruolo che fungerà da deterrente – spiega Lorenzin -  affinché il debitore rispetti i termini di pagamento anche perché, in caso di attivazione, il debitore dovrà riversare l’Iva già detratta e, secondo la nostra proposta, subirà anche la sospensione della possibilità di dedurre il relativo costo di fornitura ai fini delle imposte sui redditi ed Irap”.

 “La nostra proposta mira a riportare equilibrio fra le parti” prosegue il Vice Presidente della Confederazione. “Oggi infatti – scende nei particolare Lorenzin –ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale.  Il debitore che riceve una fattura pur non avendola pagata può detrarre l’Iva e dedurre il costo risparmiando Ires ed Irap. Il suo fornitore, invece, prima ancora di incassare un solo euro, deve versare Iva, Ires ed Irap facendosi carico di un esborso finanziario che lo espone a uscite finanziarie che arrivano a toccare anche il 53,40% del corrispettivo”.

Cookies user preferences
We use cookies to ensure you to get the best experience on our website. If you decline the use of cookies, this website may not function as expected.
Accept all
Decline all
Analytics
Tools used to analyze the data to measure the effectiveness of a website and to understand how it works.
Google Analytics
Accept
Decline
Save