Skip to main content

WEBINAR “EXPORT AGROALIMENTARE ITALIANO”

Prendono il via i webinar organizzati da Confimi Industria e ICE indirizzati alle imprese del sistema Confederale per presentare loro, in maniera pragmatica, le opportunità legate all'export e all'internazionalizzazione. 

"EXPORT AGROALIMENTARE ITALIANO - L'Agenzia ICE a supporto delle imprese esportatrici.Analisi dei mercati e strumenti di sostegno" è il titolo del primo appuntamento, in programma giovedì 30 settembre dalle ore 11 alle ore 12:30.  Per partecipare è necessario registrarsi presso la territoriale Confimi di appartenenza.   

L’olfatto dopo mangiato: come il cibo che consumiamo cambia la percezione degli aromi

L’olfatto è fondamentale per mantenere uno stato di benessere e, soprattutto, per avere un rapporto equilibrato con il cibo. Quest’ultimo, grazie agli aromi sprigionati, stimola l’appetito o, viceversa, suscita una reazione di repulsione che, dal punto di vista evoluzionistico, aiuta a scegliere alimenti adeguati e a evitare quelli pericolosi. Dell’importanza degli aromi per l’appetito si sa molto (anche perché da decenni i meccanismi coinvolti sono sfruttati dalle aziende alimentari). L’effetto del consumo di un alimento sulla percezione del suo aroma invece è stato studiato molto di meno.

A colmare in parte la lacuna provvedono ora i ricercatori della Northwestern University di Chicago, che da molti anni lavorano su questi temi. Gli scienziati hanno condotto un’interessante serie di esperimenti su volontari che dimostrano un fatto piuttosto sorprendente: un certo alimento, dopo che è stato consumato, diventa meno attraente dal punto di vista dell’olfatto, e viene percepito con una sensibilità decisamente inferiore rispetto a quando si è a digiuno. Dal punto di vista evoluzionistico, probabilmente ciò accade per assicurare all’Homo sapiens, onnivoro, la maggior varietà possibile di fonti di nutrienti, e garantire così un apporto sufficiente.

Come raccontato su PLoS Biology, per giungere alle loro conclusioni i ricercatori hanno chiesto ai volontari di annusare una miscela di odori, costituita da un aroma alimentare e da uno diverso, nello specifico quello di un panino alla cannella mischiato a cedro, e il profumo di pizza unito all’aroma di pino, in diverse percentuali. Le sessioni si sono svolte in due condizioni differenti: a digiuno, oppure dopo aver consumato l’alimento di cui si sarebbe presto sentito l’aroma. Contemporaneamente, tutti sono stati sottoposti a una risonanza magnetica, per verificare quali aree cerebrali si attivassero, e quanto.

Il risultato è stata una netta differenza tra le due condizioni. Così, per percepire l’odore di panino alla cannella come dominante, i partecipanti hanno avuto bisogno di una miscela composta al 50% da quell’aroma quando erano a digiuno. Hanno invece richiesto fino all’80% dello stesso odore quando hanno fatto il test dopo aver mangiato, appunto, un panino alla cannella. I riscontri della risonanza hanno confermato una minore sensibilità a un certo odore, dopo aver mangiato l’alimento che lo sprigiona, e significative differenze nell’attivazione delle aree cerebrali coinvolte nella regolazione della fame, nella sensazione di sazietà e nei circuiti della ricompensa. Tutto ciò potrebbe essere utile sia dal punto di vista commerciale per stimolare i clienti di un ristorante in modo ancora più efficace di quanto non accada oggi, sia dal punto di vista medico, per favorire la rieducazione dell’olfatto dopo un trauma o dopo una malattia come il Covid-19. Secondo dati molto recenti relativi a quasi 1.500 pazienti, pubblicati in attesa di revisione su MedRXiv, la perdita di olfatto (anosmia) causata da Sars-CoV-2, che colpisce moltissimi pazienti, dura a lungo. A distanza di sette mesi dall’infezione, il 60% delle donne e il 47% degli uomini riferisce ancora pesanti distorsioni sensoriali, con una grave compromissione della qualità di vita. Per costoro si stanno studiando protocolli di riabilitazione olfattiva, ma si tratta di terapie ancora sperimentali, da convalidare. Finora i casi erano così pochi che quasi nessuno si era preoccupato di studiare a fondo il recupero dell’olfatto. Il risultato è che le informazioni a disposizione erano pochissime. Il lavoro dei ricercatori di Chicago aggiunge tasselli importanti, che potrebbero contribuire anche a migliorare le terapie contro l’anosmia.

Coop, richiamato preparato per pane e pizza senza glutine: ancora ossido di etilene nella farina di semi di carrube

 

Coop ha diffuso l’avviso di richiamo di un lotto di preparato per pane e pizza senza glutine a marchio Chef Nick per la “presenza di ossido di etilene in un ingrediente (farina di semi di carrube)”. Il prodotto in questione è venduto in confezioni 400 grammi con il numero di lotto 160421 e il termine minimo di conservazione 16/10/2023.

Il preparato per pane e pizza richiamato è stato prodotto dall’azienda Rue Flambée Srl, nello stabilimento di via Negrelli 18 a Paese, in provincia di Treviso.

A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare il preparato senza glutine con il numero di lotto e il termine minimo di conservazione segnalato, e restituirlo al punto vendita dove è stato acquistato.

Il ritiro dal mercato di tutti i prodotti contenenti farina di semi di carrube contaminato da ossido di etilene, anche in quantità minime, è stato deciso dalla Commissione europea, in ottemperanza al principio di precauzione. Nel momento in cui scriviamo si contano poco più di 90 prodotti richiamati tra bevande, burger e sostituti vegetali della panna da cucina, yogurt, prodotti senza glutine, preparati, integratori alimentari, sughi, pasticceria, sorbetti e gelati.   

Soluzioni anti spreco: un’offerta sempre più differenziata, anche nei prezzi

L’impegno contro lo spreco di cibo è sempre più sentito e condiviso. Questo vale soprattutto in Italia, dove l’attenzione alla prevenzione degli sprechi e al loro impatto è particolarmente alta e un cittadino su due dichiara impegno e sensibilità al tema, contro una media mondiale inferiore a uno su tre. I dati relativi al 2020 confermano la riduzione dello spreco dell’11,6% rispetto al 2019, tradotta in un risparmio nazionale di 376 milioni (222.125 tonnellate di alimenti). Lo scorso anno, nonostante la diminuzione, lo spreco alimentare a livello domestico è costato circa 6,5 miliardi e quello relativo alla produzione e distribuzione oltre 3 miliardi di euro, per un totale nazionale di quasi 10 miliardi. Questo significa quasi 2 milioni di tonnellate di cibo buttato (fonte: Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability, su rilevazione Ipsos ). Oggi le scelte messe in atto dai cittadini per ridurre gli sprechi riguardano quindi principalmente l’ambito domestico, che è effettivamente quello in cui si verificano gli sprechi maggiori. Sempre secondo l’osservatorio Waste Watcher, l’87% dei consumatori congela il cibo acquistato in eccesso e l’86% conserva gli avanzi per riutilizzarli in seguito.

Lo spreco, però, può verificarsi in diversi punti della filiera e si stanno moltiplicando le soluzioni che permettono a chi lo desidera di collaborare attivamente. Sono sempre più frequenti le iniziative delle insegne della grande distribuzione, o anche di punti vendita indipendenti, che scelgono di proporre i prodotti in scadenza a metà prezzo. A fare rete in quest’ambito contribuisce poi l’app Too good to go, un’iniziativa che ha ormai raggiunto 18.178 pubblici esercizi convenzionati e 4,5 milioni di utenti. Grazie a quest’app, infatti, è possibile acquistare pasti pronti o sacchetti con prodotti in scadenza da supermercati, panetterie, rosticcerie, bar e ristoranti a prezzi decisamente convenienti. In totale trasparenza, viene indicato dall’app il valore iniziale, in modo da poterlo confrontare con il costo proposto, che è generalmente un terzo o un quarto del prezzo pieno.

A questa si sono aggiunte nel tempo altre iniziative, come quelle focalizzate sulla frutta e la verdura che il mercato non è in grado di assorbire. Uno degli esempi più conosciuti riguarda i vegetali con forme particolari e anomale, che escono dagli standard imposti dalla regole del mercato. Questi prodotti, in realtà, si distinguono a volte anche solamente per differenze di dimensione, imperfezioni della buccia o, in alcuni casi, perché costituiscono un eccesso di produzione o sono varietà particolari, che non hanno un mercato sufficiente per essere vendute sui canali tradizionali.

5 PROPOSTE PER L’AGRICOLTURA DEL XXI SECOLO

Agronomi e forestali: “Serve un approccio tecnico-scientifico qualificato e professionale per riscoprire i valori dell’agricoltura rispettosa dei diritti, dell’ambiente e dei territori”

L’agricoltura del XXI secolo deve raccogliere sfide enormi, in un mondo globalizzato, realizzando sistemi agroalimentari sostenibili e resilienti e raggiungendo l’obiettivo fame zero.

Contemporaneamente però dovrà essere un’agricoltura che guarda con interesse alle identità territoriali, restando consapevole che per raggiungere obiettivi ambiziosi dobbiamo applicate con professionalità e competenze tutte le più attuali conoscenze tecnico-scientifiche a disposizione.

Per questo motivo le 5 proposte che dottori agronomi e forestali fanno ai Ministri dell’agricoltura dei Paesi del G20 è di guardare con lungimiranza al domani ancorandosi all’innovazione e alle scoperte scientifiche, ma ponendo al centro del dibattito i diritti, la sostenibilità, la valorizzazione delle tipicità e il rispetto del territorio e del paesaggio, così trovare equilibrio sostenibile tra bisogni dell’uomo e rispetto dell’ambiente.

 

5 PROPOSTE PER L’AGRICOLTURA DEL XXI SECOLO: 

1)     Pari condizioni sociali e dei diritti e di produzioni
I dottori agronomi e i dottori forestali chiedono ai Ministri un impegno radicale per impedire lo sfruttamento della manodopera in ambito agricolo.
Un’azione in tal senso sarà un fattore di miglioramento della condizione dei lavoratori, ma anche un freno alla concorrenza sleale di prodotti di importazione e un prerequisito imprescindibile per ottenere sistemi agroalimentari sostenibili.

2)     Sostenibilità a scala globale
I dottori agronomi e i dottori forestali chiedono ai Ministri di porre attenzione all'impatto delle tecniche agricole su scala globale, che oltre all’efficienza e all’efficacia devono essere finalizzate alla preservazione della biodiversità e dei paesaggi.
L’impegno a realizzare, su scala globale, sistemi agroalimentari capaci di contrastare i cambiamenti climatici, di preservare la vitalità del suolo, rispettare la biodiversità animale e vegetale, ridurre lo spreco idrico e alimentare, ridurre gli impatti sui bacini idrografici deve diventare un impegno prioritario e contestuale di tutte le nazioni.
L’impegno a misurare con indicatori il livello di sostenibilità dei sistemi agroalimentari deve diventare un obiettivo condiviso.

3)     Normative armonizzate sull'impiego dei prodotti di sintesi
I dottori agronomi e i dottori forestali chiedono ai Ministri di armonizzare a livello globale le normative sull'impiego dei prodotti di sintesi ammessi.
Serve un impegno coordinato e contestuale da parte di tutti i paesi del G20, così che si possano attuare tecniche agronomiche rispettose dell'ambiente, eliminando fenomeni di concorrenza sleale ai prodotti nazionali che rischiano renderebbero vane le scelte politiche in tal senso.
È auspicabile la creazione di un organismo sovranazionale, che si occupi in maniera trasversale della trasparenza agroalimentare, che abbia potere di monitoraggio e controllo delle corrette applicazioni delle indicazioni fitosanitarie più moderne e rispettose dell’ambiente e dei territori. Un organismo più forte di quelli esistenti, che limitano la propria azione al contrasto della diffusione delle fitopatologie.

4)     Agricoltura come stabilizzatore sociale
I dottori agronomi e i dottori forestali chiedono ai Ministri di valorizzare il ruolo dell'agricoltura come generatore di economie forti e resilienti nelle aree più povere, nelle cosiddette aree interne, nelle periferie.
Sviluppando sistemi agroalimentari sostenibili e resilienti si può trovare un migliore equilibrio tra lavoro umano e risorse locali, contrastando l’inurbamento divenuto esponenziale e incontrollabile, offrire un'opportunità per le donne e alle fasce deboli della popolazione, generare un patto intergenerazionale di saperi antichi e conoscenze moderne.

5)     Gestione delle produzioni territoriali e tutela della filiera locale
I dottori agronomi e i dottori forestali chiedono ai Ministri di valorizzare le filiere dei prodotti locali.
La valorizzazione dei prodotti tipici locali, con l’inserimento di attività agro-silvo- pastorali in contesti ambientali che ne traggono anche un beneficio di conservazione e tutela del paesaggio, caratterizzano la ‘nuova agricoltura’.
Una politica in tale direzione potrà alimentare economie solide e legate al territorio, sarà garante della tutela del paesaggio agricolo e rafforzerà il legame culturale con il territorio, oltre che fungere da stimolo per un turismo lento e consapevole.

“Attuando questi obiettivi si mantiene un legame con il territorio e le tradizioni” – dichiara Sabrina Diamanti, Presidente CONAF, - “Sono però raggiungibili solo in un incessante contesto di ricerca e innovazione, con il contributo di professionisti preparati e qualificati, che abbiano uno sguardo ampio e articolato sul futuro. E consapevoli dell’importanza di garantire la risorsa primaria dell’umanità, quella alimentare, punto di partenza indispensabile per la tutela della salute umana.”

 

Sport4Impact arriva in Puglia grazie a Confimi Meccanica Bari

Sport4Impact è un’iniziativa che arriva in Puglia grazie a due Centri Studi: INTRAPRESA (Centro Studi per lo Sviluppo delle Piccole e Medie Industrie del Mezzogiorno d’Italia) e TERRITORIA HOUSE (Centro per Politiche e Ricerche), associazione no profit che elabora progetti e studi per politiche di sviluppo delle comunità locali e dei territori volte al loro miglioramento in termini economici, sociali e ambientali. Nell’ambito di questa vocazione e scopo Territoria House ha ideato e realizzato, tramite l’istituto indipendente IIISSS (Istituto Italiano Internazionale Studi Sport Società www.iiisss.it), il Forum internazionale denominato SPORT4IMPACT (www.sport4impact.net) avente diverse forme di collaborazione con alcune Agenzie dell’ONU (in particolare UNESCO, UNODC e ILO) e con l’obiettivo di declinare il tema dello Sport quale leva strategica per lo sviluppo sociale, culturale ed economico dei territori e delle comunità locali. Ha organizzato due conferenze globali: la prima a Milano nel gennaio del 2018 (http://conference2018.sport4impact.net) alla quale hanno partecipato anche tutte primarie istituzioni europee e quelle Italiane (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero degli Esteri), e una seconda (https://conference2021.sport4impact.net) nei mesi di aprile/maggio 2021 patrocinata dalle Università di Trento, Cattolica e Salento con il supporto di UNESCO, il patrocinio di GAISF e di UNISPORT ITALIA; la terza conferenza è in programma il 15,16,17 e 18 febbraio 2023 (http://conference2023.sport4impact.net) . In questa cornice SPORT4IMPACT ha avviato in collaborazione con INTRAPRESA e Confimi Meccanica Bari lo sviluppo di un’area pilota di sperimentazione Sport4Impact in Puglia, finalizzata all’utilizzo sistemico e strategico dello sport per lo sviluppo sostenibile del territorio in relazione ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU (https://sdgs.un.org). In tale cornice si inserisce l’organizzazione di un torneo giovanile di basket dal 18 giugno al 9 luglio, sponsorizzato da Confimi Meccanica Bari nella persona del suo Presidente Alfonso Cialdella e da Confimi Logistica Bari nella persona del suo Presidente Massimo Tavolaro, quale occasione per illustrare attraverso 2 appositi focus group (il primo con i dirigenti, gli istruttori e gli atleti di Adria Bari, Pink e Molfetta Calcio, il secondo con gli stakeholder del territorio) i paradigmi scientifici su cui si basano le metodologie di Sport4Impact.” “Viviamo oggi un periodo di grande mutazione – dichiara Cialdella - un mondo dinamico in cui tutta la società, intesa nella sua anima privata e pubblica, comincia ad accrescere la propria consapevolezza nell’assumere un ruolo di sempre più responsabilità nei confronti della comunità e dell’ambiente che la circonda. Nel settembre 2015, è stata approvata l’Agenda 2030, in cui più di 150 leader internazionali si sono incontrati alle Nazioni Unite per contribuire allo sviluppo globale, promuovere il benessere umano e proteggere l’ambiente, promuovere uno sviluppo sostenibile, porre fine alla povertà, lottare contro l'ineguaglianza e favorire lo sviluppo sociale ed economico approvando, quindi, 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs ). In questo contesto lo sport diventa un abilitatore per lo sviluppo sostenibile e acceleratore per il raggiungimento di tali obiettivi. In quest’ultimo anno vissuto nel segno della pandemia, lo sport ci è mancato molto. Ci è mancato nelle vite di ognuno di noi e proprio per questo abbiamo avuto evidenza che lo sport non è solo un hobby ma un momento importante di socializzazione e condivisione. Molto lo sport fa nella vita di ognuno di noi e moltissimo può fare per la nostra società. È da questo che nasce SPORT4IMPACT: le imprese sono chiamate a partecipare attivamente con un ruolo primario in questo cambiamento sociale e lo sport può davvero diventare una sua leva strategica che può agevolare questa azione in quanto presuppone come focus il rispetto dell’altro e della legalità, senza dimenticare le regole non scritte, che stabiliscono comportamenti di correttezza, dell’etica e quindi del fair play. Lo sport diffonde infatti il principio dell’uguaglianza e di pari opportunità rivolgendosi a tutti senza distinzione, indipendentemente dall’etnia, cultura, religione, origine, colore e sesso diventando così un veicolo di socializzazione, facilitando l’integrazione, favorendo l’inclusione e stimolando il dialogo interculturale. Noi di CONFIMI Meccanica Bari e CONFIMI Logistica Bari, insieme alle Camere di Commercio di Bari e Lecce, le Università di Bari e del Salento e i Centro Studi Intrapresa e Territoria, abbiamo voluto fortemente portare in Puglia questo programma cominciando a far leva dai ragazzi, sostenendo un torneo giovanile di basket, tenutosi al Palacarrassi di Bari, che ha coinvolto 6 squadre e oltre 60 ragazzi e ragazze tra gli 11 anni e i 17 anni di due squadre appartenenti all’Adria Academy, l’Adria Basket Bari e la Pink Basket Bari, avviando e sviluppando un’area pilota di sperimentazione a cominciare dal nostro territorio. Il nostro fine è avvicinare i ragazzi sin da subito allo sport, all’educazione e al rispetto delle regole e dell’altro. Inoltre, lo sport può potenziare le azioni delle aziende nell’operare in tal senso e nello stesso modo lo può fare anche in sinergia con la Scuola educando fin da bambini ad una crescita personale e collettiva. Reputo che Sport e Impresa debbano operare in sinergia per condividere valori per creare valore”. Il prossimo step del progetto sarà, tra gli altri , educare i cittadini e in particolare i giovani attraverso lo sport ad una corretta alimentazione.

Cookies user preferences
We use cookies to ensure you to get the best experience on our website. If you decline the use of cookies, this website may not function as expected.
Accept all
Decline all
Analytics
Tools used to analyze the data to measure the effectiveness of a website and to understand how it works.
Google Analytics
Accept
Decline
Save